È una situazione surreale, ma succede. E, inizialmente, sembra un fatto inspiegabile. Invece, c’è un perché in questo fenomeno
Alzi la mano a chi non è accaduto (tra l’altro, più di una volta) di addormentarsi sul divano davanti alla tv o magari mentre si sta leggendo un libro, dopo una lunga giornata tra lavoro, figli, spesa e gestione casa, ma poi non prendere sonno quando arriva il momento di buttarsi sul letto. È una situazione surreale, ma succede. E, inizialmente, sembra un fatto inspiegabile. Invece, come spiega il Corriere della Sera, non è così: “La spiegazione più semplice è legata al fatto che quel tempo trascorso sul divano, che può essere più o meno lungo, dai 40 minuti fino anche due ore, spegne il nostro bisogno di sonno”, le parole di Francesco Fanfulla, direttore del Centro del sonno degli Istituti clinici scientifici Maugeri di Pavia e Montescano.
In sostanza, il nostro corpo ha una sorta di misuratore di sonnolenza (la pressione del sonno: più tempo trascorriamo svegli, maggiore sarà la pressione a dormire. Però, dopo esserci addormentati sul divano, questa pressione si allenta e il nostro corpo si sentirà (in parte, certo) ricaricato. “La mattina quando ci svegliamo il bisogno di sonno è soddisfatto ed è come una molla scarica: man mano che si resta svegli la pressione del sonno però aumenta, la molla si carica. La sera, sul divano, davanti alla tv la molla sarà molto carica dopo una lunga giornata in attività: ma dormendo uno-due ore sul divano scaricheremo questa molla e il nostro organismo avrà meno bisogno di sonno: a questo punto potrebbe volerci più tempo per addormentarsi nel letto, la latenza del sonno è più prolungata”, ha detto Fanfulla.
C’è subito da chiarire una cosa. A chi accade tutto questo, e sono tantissime (ma tantissime davvero) le persone alle quali succede, non c’è alcun problema di insonnia. Non è una patologia “anche se spesso questo meccanismo è interpretato come un disturbo del sonno e viene richiesto al medico un supporto farmacologico pensando di soffrire di insonnia. In realtà è solo una scorretta igiene del sonno e basterebbe qualche accorgimento per evitare l’inconveniente”, ha continuato Fanfulla sempre al Corriere della Sera.
Però, resta la domanda: perché per noi è più facile addormentarsi sul divano mentre farlo nel letto a volte può risultare molto più difficile? Fanfulla ha la risposta: “La sera sul divano è il vero momento di relax: restano lontani i pensieri intrusivi, gli obblighi familiari sono conclusi, il giorno successivo è già programmato, non si pensa a quel che bisogna fare il giorno dopo. Se in questa fase di massimo rilassamento c’è un’alta propensione al sonno è facile addormentarsi. Ma il divano è solo un’occasione, potrebbe succedere anche a letto se il momento di massimo relax arrivasse lì”.
Come fare, quindi? Fanfulla ha concluso: “Prima di tutto bisognerebbe davvero evitare di addormentarsi davanti alla tv sul divano, magari guardando un film in una posizione scomoda. Oppure si può imparare a spegnere tutto e andare a dormire quando si comincia ad essere assonnati: in questo modo si elimina anche il problema della pressione del sonno. Per rendere meno complicato l’addormentamento sarebbe utile svolgere la routine di preparazione alla notte prima di sedersi in poltrona”.
Come, ad esempio, lavarsi i denti, mettere il pigiama, struccarsi, controllare le cartelle dei figli prima del meritato relax: “La preparazione notturna a volte diventa un vero lavoro perché si perde tempo, si fa tutto con le luci accese, ci si risveglia lavandosi il viso. Poi magari ci scappa un giochino con il cellulare o uno sguardo ai social: così un passaggio che potrebbe essere soft e durare meno di un minuto può prolungarsi mezz’ora. Allora sì che, dopo tanti stimoli, riaddormentarsi può diventare un’impresa”.
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