Secondo diversi studi, come quello pubblicato sul BMJ Open (rivista medica dedicata alla pubblicazione di ricerche mediche di tutte le discipline e aree terapeutiche), la pasta e i suoi carboidrati non sono tra le cause dell’aumento di peso. Se mangiata con i giusti condimenti e senza esagerare può essere integrata nelle diete senza problemi.
Quali sono i risultati di questi studi?
Osservando le conclusioni riportate negli studi si può notare come i carboidrati della pasta presentino un indice glicemico basso, il quale porta dunque a un minore aumento del livello di zucchero nel sangue rispetto ad altri “carboidrati raffinati”. Come riportato nello studio sopracitato, sono state evidenziate delle perdite di peso di 0,5 kg di media in 12 settimane nei soggetti ai quali era stata prescritta una dieta comprensiva di tre porzioni di pasta alla settimana, accompagnate solo da cibi a basso indice glicemico. Naturalmente questi dati dovranno essere oggetti di ulteriori studi per confermare eventuali benefici della pasta inserita in diversi regimi alimentari, ma già adesso si può notare come la pasta, se consumata come fatto durante la conduzione dello studio, può essere parte integrante di una dieta sana. Il limite di questo studio è che non sono stati presi in considerazione gli eventuali condimenti della pasta, quindi non sono riportati consigli su questo tema, per fortuna altri studiosi hanno sopperito a questa mancanza.
Come posso consumare al meglio la pasta?
Secondo l’endocrinologa e nutrizionista Serena Missori, il primo passo per mangiare la pasta senza il rischio di ingrassare è scegliere quella integrale: i carboidrati presenti in questo tipo di pasta, infatti, essendo a lento rilascio, forniscono energia in modo costante, consentendo al corpo di utilizzarli lentamente. Inoltre aiutano a mantenere stabile il livello di zuccheri nel sangue.
Nonostante molte persone a dieta pensino di poter mangiare la pasta solo se scondita, questo non è assolutamente vero: un condimento fatto con un cucchiaio di olio extravergine di oliva, aglio, che aiuta il corpo a eliminare i depositi grassi e peperoncino, che aumenta il metabolismo, può essere addirittura un’alternativa migliore dal punto di vista dei benefici e sicuramente del sapore a una pasta senza condimenti. Naturalmente in una dieta sono sconsigliati sughi troppo elaborati, abbondanza di olio, condimenti ricchi di grassi come pancetta e guanciale e in generale alimenti troppo salati o ad alto indice glicemico.
Un altro consiglio è quello di scolare la pasta al dente, poiché le cotture troppo prolungate tendono a innalzare l’indice glicemico e a rendere gli amidi della pasta più facili da assimilare.
Sempre secondo l’esperta la pasta sarebbe addirittura consigliata a cena: infatti essa favorirebbe la sintesi di serotonina e di melatonina, riducendo gli ormoni dello stress e aiutando a dormire.
La pasta dunque non è un alimento al quale bisogna rinunciare. L’importante, come sempre, è chiedere un consulto medico prima di mettersi a dieta per essere sicuri di essere predisposti al regime alimentare a cui ci si vuole sottoporre.