Quando non funzionano viene meno l’equilibrio di un corretto metabolismo dei minerali (calcio e fosforo) e può causare un problema ai reni
Le paratiroidi sono quattro ghiandole (grandi come un chicco di riso, per intenderci) poco conosciute, ma sono molto importanti per un corretto metabolismo dei minerali, specialmente calcio e fosforo. Quando non funzionano più, viene meno l’equilibrio di questi due minerali. E tutto questo può causare dei problemi ai reni. A segnalarlo è stato un recente studio tedesco pubblicato su Frontiers in Endocrinology, e ripreso dal Corriere della Sera, per il quale sono stati seguiti circa 160 pazienti con ipoparatiroidismo.
“Questa patologia è rara, riguarda circa una persona ogni 2.500, ma ha implicazioni consistenti sulla salute generale”, ha spiegato al Corriere della Sera Maria Luisa Brandi, presidente della Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso (Firmo). E ancora: “L’ipoparatiroidismo più comune è secondario, come quello che si ha dopo un intervento chirurgico alla tiroide: se questa ghiandola viene tolta del tutto o anche se ne viene rimossa una parte provando a rispettare le paratiroidi, lesionare i vasi sanguigni che irrorano queste piccole ghiandole è possibile. Anche terapie locali (per esempio una radioterapia, ndr) possono compromettere la funzionalità delle paratiroidi, in alcuni casi solo in maniera transitoria; ci sono poi forme di ipoparatiroidismo congenito e/o autoimmune in cui il deficit è permanente”.
I sintomi
Il calcio è fondamentale per la contrazione muscolare e in caso di ipoparatiroidismo possono comparire crampi, formicolii, nei casi più gravi spasmi muscolari dolorosi o aritmie. Ci sono altri sintomi come pelle secca, unghie che si spezzano, capelli che cadono, mestruazioni dolorose. Invece, nel lungo periodo, oltre all’aumento dell’escrezione del calcio nelle urine, si possono avere ripercussioni sullo scheletro perché si riduce la massa ossea. “La terapia classica prevede vitamina D in forma attiva e calcio, ma molti pazienti così formano calcoli renali”, ha aggiunto Brandi sempre al Corriere della Sera. Non solo calcoli, i reni soffrono anche in altro modo.
La malattia porta a un rilascio eccessivo di calcio nelle urine, aumentando il rischio che si formino che sono stati rilevati in un caso su 10, ma anche a una diminuzione del tasso di filtrazione glomerulare.
Malattia poco conosciuta
L’ipoparatiroidismo è una malattia poco conosciuta, poco diagnosticata e ancor meno curata. Sempre come riporta il Corriere della Sera, lo ha confermato un’indagine Usa, The Voices of HypoPARA 2.0, che ha coinvolto 150 pazienti chiedendo loro di parlare dell’impatto della malattia sulla qualità di vita: i risultati mostrano che il 66% ha subito almeno un ricovero legato alla malattia, alcuni prima che gli venisse diagnosticata.
Non finisce qui. Uno su due sostiene che l’ipoparatiroidismo ha compromesso la qualità di vita e la possibilità di lavorare, mentre appena uno su 10 è soddisfatto della terapia e solo uno su 4 ritiene che il proprio medico sia davvero esperto in materia. La cura standard è a base di calcio e vitamina D attiva, ma i sintomi spesso persistono anche correggendo abbastanza bene i livelli di calcio e fosfati. Tutto questo, secondo gli autori, suggerisce che il paratormone abbia, con molta probabilità, altri ruoli fisiologici.