Tanto spavento per Simone Ventura che ha condotto la trasmissione “Citofonare Rai2” con metà viso paralizzato e per questo ha confessato in diretta di aver chiesto di non essere inquadrata in primo piano. Poi ha deciso di mostrarsi e ha spiegato che non è niente di grave: “L’importante è che è assolutamente transitorio”. E ha raccontato cosa le è successo, essendosi svegliata così: “Lì per lì, un grande spavento sì, poi per fortuna ho capito che non era nulla di grave. Ho la paralisi del settimo nervo cranico facciale. Non sapevo nemmeno che esistesse. Ma so che passerà”, ha continuato. Spiegando in onda: “Ho la faccia mezza bloccata, ma non è niente di che, è il freddo. Mi sto curando. Mai mollare”. E rivolta al cameramen, ha aggiunto: “Mi puoi anche riprendere a piano americano”. La sua amica e partner della trasmissione Paola Perego le ha detto: “Sei bella lo stesso”.
Successivamente al Corriere della Sera, Simona Ventura ha raccontato: “Giovedì mattina mi sono svegliata con la parte sinistra bloccata. Ero a Roma con Giovanni (Giovanni Terzi, suo compagno, ndr) e mi sono spaventata. Poi ho fatto le analisi e gli esami di rito che hanno confermato che si tratta della paralisi del settimo nervo cranico facciale. Mi hanno spiegato di che si tratta: non è nulla di neurologico, ci vuole solo tempo”.
Cos’è, però, la paresi del settimo nervo che ha colpito Simona Ventura? Si tratta di una malattia dovuta al danneggiamento del nervo facciale, il settimo nervo cranico che dalla scatola cranica arriva fino all’orecchio e al volto. Questo nervo (sono presenti due copie, ognuna per ciascun lato del viso) ha la funzione di regolare la mobilità del volto, controllare il condotto uditivo e il senso del gusto. Colpisce una persona su 65 nel corso della vita e può comparire senza cause apparenti, ma in nove casi su 10 la causa è appunto un’infezione virale, quasi sempre da ricondurre all’herpes simplex, che comporta l’infiammazione del nervo: gonfiandosi viene schiacciato contro le pareti ossee. Questa situazione provoca una riduzione del flusso del sangue al nervo, che comincia a non funzionare e la paralisi è una conseguenza.
Un sintomo è un angolo della bocca cede verso il basso, la metà del viso diventa inespressiva ma soprattutto viene a mancare la lubrificazione dell’occhio perché non c’è l’ammiccamento che permette di tenere umidificata la cornea, che si secca. Detto così, si rischia di pensare possa essere un ictus. Ma se non ci sono altri sintomi come, ad esempio, difficoltà a muovere gli arti, confusione, vertigini, difficoltà di parola, si tratta di paralisi del settimo nervo facciale. Quali sono le terapie? Per essere certi che il problema sia infettivo e non dovuto a tumori va eseguita una Tac al cervello, alla base cranica e alle parotidi (ghiandole salivari).
La cosa fondamentale è ridurre al più presto l’infiammazione e il problema va trattato subito con alte dosi di cortisonici proprio per sgonfiare il nervo ed evitare lesioni permanenti. La mimica si riacquista in due-tre mesi e nel 70%% dei casi si verifica un pieno recupero. Per i pazienti che non riescono ad arrivare a una guarigione completa può diventare necessario, in base ai sintomi e all’età, un trattamento di microchirurgia ricostruttiva per intervenire sui danni permanenti al nervo. Le conseguenze più serie sono in genere a carico dell’occhio perché l’impossibilità di chiuderlo espone a lesioni oculari fino ad arrivare ad ulcere corneali e perdita di vista.
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