Quando arrivano, a volte all’improvviso, ci fanno spaventare molto. Stiamo parlando delle palpitazioni. Avvertirle durante un allenamento, è fisiologico. Però, appunto, ci preoccupa. Perché si avverte la sensazione che il cuore stia battendo in modo accelerato, a riposo e senza apparente motivo. Per questo motivo bisognerebbe indagare per scoprire le cause. Ma cosa bisogna fare per abbassare la frequenza cardiaca? La prima cosa da sapere (e non dimenticare assolutamente) è che se si sente dolore al petto, al collo e alla mascella e si ha una mancanza di respiro e vertigini, allora bisogna immediatamente rivolgersi al pronto soccorso. Senza tutto questo, si può cercare di abbassare le palpitazioni.
La frequenza cardiaca a riposo è molto soggettiva. Può cambiare da persona a persona, anche se di solito è compresa in un range tra 60 e 100 battiti al minuto per gli adulti. Una frequenza cardiaca elevata a riposo può essere causata da:
- Febbre
- Anemia
- Dolore
- Privazione del sonno
- Basso ossigeno corporeo
- Malattia polmonare cronica
- Coagulo polmonare
- Insufficienza cardiaca
- Disturbi della tiroide
- Esposizione a stimolanti come nicotina, caffeina o decongestionanti
- Brusca sospensione di farmaci come i beta-bloccanti
- Ansia e stress
- Attacchi di panico
Come abbassare le palpitazioni
Per non avvertire la sgradevole sensazione dell’aumento improvviso dei battiti cardiaci, allora bisogna svolgere almeno 150 minuti di esercizio moderato o 75 minuti di cardio vigoroso ogni settimana. L’esercizio rafforza il muscolo cardiaco, permettendogli di pompare più sangue a ogni battito cardiaco. Infatti, appena viene erogato più ossigeno ai muscoli, il cuore può battere meno volte mentre è a riposo rispetto a una persona fisicamente meno in forma. Oltre all’esercizio fisico, è consigliabile anche evitare gli stimolanti come la caffeina e il tabacco; migliorare le abitudini di sonno; dormire almeno sette ore ogni notte; svolgere attività rilassanti prima di andare a dormire come fare la doccia o leggere un libro; posizionare un impacco di ghiaccio o spruzzare acqua fredda sul viso; respirazione profonda; meditazione e yoga. Ci sono pure situazioni nelle quali, alle persone con tachicardia, vengono insegnate strategie fisiche per abbassare rapidamente la frequenza cardiaca. Ad esempio, le manovre vagali che influenzano il nervo vago e aiutano a controllare il battito cardiaco (da fare solo se le ha consigliate il proprio medico).
La respirazione a scatola
Quando si è in una situazione di non emergenza, e quindi di non pericolo (ma si è stressati o ansiosi), ci sono diversi modi per abbassare la frequenza cardiaca elevata o fermare le palpitazioni cardiache, come la tecnica della respirazione a scatola. Ma come si pratica? Così:
- Inspira lentamente per quattro secondi
- Trattenete il respiro per quattro secondi
- Espira lentamente per quattro secondi
- Fare una pausa per quattro secondi, quindi ripetere
Ma quando le palpitazioni destano ci devono far allarmare? Questo è stato accennato. Se si hanno le palpitazioni insieme a dolore o fastidio al torace, mancanza di respiro, vertigini o dolore alla mascella, al collo, alla schiena, al braccio o alla spalla, è fondamentale rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale o chiamare il 118 perché potrebbe esserci in atto un attacco cardiaco. E non bisogna assolutamente sottovalutare questi sintomi. Una frequenza cardiaca pericolosamente alta è quando è costantemente superiore a 100 battiti al minuto quando non si svolgono attività faticose. Ed è meglio consultare un cardiologo quando la frequenza cardiaca a riposo è costantemente alta (superiore a 100 battiti al minuto) o persistentemente bassa (meno di 60 battiti al minuto) senza alcun allenamento.