Forse, qualche volta, vi sarà capitato di pensare che gli occhi di una persona che conoscete fin da piccoli ora vi sembrano diversi.
Non è una vostra percezione, bensì un fatto reale, visto che gli occhi possono cambiare tonalità nel corso degli anni.
Un processo che si verifica prevalentemente tra i neonati, ma che può coinvolgere anche gli adulti e che, talvolta, può essere il segnale per rilevare la presenza di alcuni disturbi fisici.
Il colore degli occhi nei bambini
Diversi sono i bambini che alla nascita presentano degli occhi chiari e dopo qualche mese iniziano a mostrare una colorazione più scura.
Ciò si verifica in conseguenza al modificarsi dei livelli di melanina nel corpo, ovvero di quel pigmento che conferisce colore a occhi, pelle e capelli.
Alla nascita sono molti i bambini che presentano bassi livelli di melanina nel proprio iride, dal momento che questo pigmento può essere prodotto in basse dosi (o anche per nulla) durante la vita intrauterina, e ciò li porta ad avere degli occhi chiari.
Successivamente, la maggiore esposizione alla luce porta a una maggiore produzione di melanina e a un conseguente cambio di colore degli occhi.
Un processo che coinvolge solitamente il primo anno di vita di un bambino, ovvero quel periodo di tempo in cui i melanociti, a cui è affidata la produzione di melanina, si attivano alla presenza della luce e iniziano a svolgere il proprio lavoro.
Ne consegue che, una bassa produzione di melanina da parte dei melanociti porterà allo sviluppo di occhi di colore azzurro. Una media produzione a occhi di colore verde o nocciola. Una produzione elevata a occhi di colore scuro.
Alla fine del primo anno d’età, il colore degli occhi dovrebbe poi attestarsi come quello definitivo. Ma non sempre è così.
Il colore degli occhi negli adulti
È opportuno ricordare che il colore degli occhi è una caratteristica genetica, che coinvolge sia genitori che nonni. Un bambino erediterà, dunque, gli occhi del padre o della madre o di uno dei nonni.
Una volta sviluppato il proprio colore intorno alla fine del primo anno d’età, esso dovrebbe restare invariato per il resto della propria vita, ma potrebbe capitare di notare qualche differenza soprattutto dopo i 60 anni.
In età avanzata a cambiare potrebbe essere, infatti, la tonalità.
Un fenomeno che si potrebbe manifestarsi come conseguenza della presenza di una lieve atrofia dell’iride, ovvero di una leggera diminuzione della membrana dell’occhio posta davanti al cristallino.
Colpita dalla luce, l’iride cercherà di adattarsi al diverso livello di intensità con la quale verrà toccata, portando così, talvolta, a una modifica della tonalità degli occhi.
Altri cambiamenti
Secondo quanto affermato dalla Dottoressa Nicole Bajic, membro del Dipartimento di Oftalmologia della Independence Family Health Center della Cleveland Clinic, in Ohio, il mutamento della colorazione degli occhi in età adulta potrebbe indicare anche la presenza di alcuni disturbi fisici.
Stando a quanto affermato dalla specialista, l’iride potrebbe cambiare come conseguenza a un virus o a una malattia, manifestando un cambio di colorazione.
Come precedentemente anticipato, ciò potrebbe verificarsi in seguito alla presenza di un’atrofia dell’iride o a una sua perdita di pigmentazione e le cause scatenanti potrebbero essere diverse.
Tra queste, una potrebbe essere la comparsa della sindrome da dispersione dei pigmenti, mentre un’altra la sindrome pseudo esfoliativa.
A dare l’impressione che il colore degli occhi sia cambiato potrebbe essere poi la presenza di una cataratta pronunciata, la quale non permette di vedere perfettamente il reale colore dell’iride.
Anche la comparsa dell’arco senile, ovvero di un anello solitamente di colore blu o grigio che si sviluppa con l’invecchiamento, può far sembrare che il colore degli occhi sia cambiato. La sua presenza non è sintomo di per sé di disturbi, sebbene sia opportuno rivolgersi a un medico qualora l’arco senile si presentasse prima dei 40 anni. In questo caso potrebbe segnalare, infatti, la presenza di disturbi alla carotide.
Il cambio di colore negli occhi potrebbe essere, inoltre, una conseguenza della presenza di una malattia della cornea o di infiammazioni, tra cui le più comuni sono l’uveite e l’iridociclite eterocromica di Fuchs.