Eccesso ponderale, differenze geografiche e impatto sociale
L’eccesso ponderale, che comprende sovrappeso e obesità, rappresenta una sfida significativa per la salute in Italia e nel mondo. Non solo favorisce l’insorgenza di numerose patologie, ma riduce anche la durata della vita e ne peggiora la qualità. Secondo le stime dell’Institute for Health Metrics and Evaluation del 2019, oltre 5 milioni di decessi nel mondo (pari al 9% di tutti i decessi) e oltre 40 milioni di anni vissuti con disabilità sono attribuibili a sovrappeso e obesità.
L’Italia si trova tra i Paesi europei con la maggiore prevalenza di sovrappeso e obesità anche nella popolazione infantile. La cattiva alimentazione e la mancanza di attività fisica, sebbene siano comportamenti individuali, sono fortemente influenzati dalle condizioni sociali, economiche e culturali. Pertanto, la lotta contro le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) associate a sovrappeso e obesità richiede sia la responsabilità individuale nell’adozione di comportamenti salutari lungo tutto il percorso di vita, sia la responsabilità collettiva nel creare contesti che promuovano scelte salutari.
Uno studio recente ha analizzato i dati dei sistemi di sorveglianza nazionale PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) e PASSI d’Argento che raccolgono informazioni sulla popolazione adulta e anziana residente in Italia riguardo alla salute e ai fattori di rischio comportamentali, incluso l’eccesso ponderale.
I risultati dello studio indicano che il sovrappeso è sostanzialmente stabile, ma mostra un aumento nel Sud Italia negli ultimi anni. L’obesità nelle Regioni centrali è in lenta riduzione, mentre aumenta nelle Regioni settentrionali. Nelle Regioni meridionali, l’obesità ha raggiunto il suo picco nel 2015 ma si è successivamente ridotta. Complessivamente, si osserva una stabilità del fenomeno e una riduzione del gradiente geografico dell’obesità negli ultimi anni.
L’obesità sta aumentando tra i giovani adulti (18-34 anni) e diminuendo tra le persone più anziane (50-69 anni). È significativo notare che esiste un gradiente sociale, con una quota di persone obese tra coloro che hanno difficoltà economiche doppia rispetto a coloro che sono più abbienti. Una disparità sociale che rimane sostanzialmente invariata nel tempo.
Tra le regioni italiane, la Campania si distingue per avere la più alta prevalenza di cittadini con eccesso ponderale, con il 38% in sovrappeso e il 12% obese nel biennio 2020-2021. Non si è osservato, purtroppo, alcun miglioramento significativo nel corso degli anni.
L’eccesso ponderale in Campania, come nel resto del Paese, mostra differenze significative per genere, età e status socio-economico. Ad esempio, nel biennio 2020-2021, oltre il 59% degli uomini campani è affetto da eccesso ponderale, rispetto al 42% delle donne. Inoltre, il 62% delle persone di età compresa tra i 50 e i 69 anni, il 57% delle persone con difficoltà economiche e il 69% delle persone con basso livello di istruzione sono affetti da eccesso ponderale.
Un altro punto importante da sottolineare è che l’essere consapevoli del proprio eccesso ponderale può favorire l’adozione di comportamenti adeguati, come seguire una dieta per perdere peso e farsi seguire da uno specialista. Secondo le stime più recenti disponibili (2017-2019), solo il 26% delle persone in eccesso ponderale riferisce di seguire una dieta per perdere peso. Questa percentuale aumenta al 34% tra le persone in eccesso ponderale che sono consapevoli di essere sovrappeso.
Tuttavia, la consapevolezza dell’eccesso ponderale non è così comune. Meno della metà delle persone in sovrappeso (49% in Italia e 38% in Campania) ritiene di avere un peso corporeo troppo alto. Questa percentuale aumenta tra le persone obese, ma è ancora significativo che più di un decimo ritenga il proprio peso adeguato.
A tal proposito, è importante sottolineare che, purtroppo, l’attenzione degli operatori sanitari nei confronti del problema dell’eccesso ponderale è bassa – soprattutto nelle regioni meridionali – e in diminuzione nel tempo. Tra le persone in eccesso ponderale, intervistate in occasione dell’indagine, meno della metà riferisce di aver ricevuto il consiglio di perdere peso dal proprio medico, consiglio che spesso viene rivolto principalmente alle persone obese, mentre viene dato molto meno a coloro che si trovano in una condizione di sovrappeso. Un consiglio che, soprattutto quando proviene da un medico, incoraggia chi lo riceve a metterlo in pratica. Infatti la percentuale di persone in eccesso ponderale che dichiara di seguire una dieta è significativamente maggiore tra coloro che hanno ricevuto il consiglio medico rispetto a coloro che non lo hanno ricevuto (42% vs 16% in Campania, come nel resto del Paese).
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