In Italia si stima che soffra di obesità quasi il 10% dei bambini, 700mila tra i 5 anni e i 15 anni, di cui oltre 150mila sono obesi gravi. Una malattia cronica e complessa che riguarda non solo il bambino ma tutta la sua famiglia. Per combatterla la prima fondamentale arma è l’adozione di uno stile di vita sano, con un’alimentazione corretta e regolare attività fisica. Ma quando ciò non basta, già a partire dai 12 anni di età nei ragazzi obesi è possibile utilizzare farmaci per perdere peso e abbattere il rischio di sviluppare malattie correlate a un peso eccessivo. Lo indicano le nuove linee guida per il trattamento dell’obesità infantile e degli adolescenti della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp), redatte in vista della Giornata mondiale dell’obesità che si celebra il 4 marzo.
Ad oggi, nella Penisola, sono solo due i farmaci contro l’obesità autorizzati anche per la fascia pediatrica. Si tratta della Setmelanotide, il cui utilizzo è consentito per il trattamento di alcune forme genetiche rare di obesità a partire dai sei anni di età, e la Liraglutide raccomandata per le forme di obesità comune a partire dai 12 anni in poi. Quest’ultimo farmaco, approvato lo scorso dicembre, è un analogo di un ormone gastrointestinale umano, il GLP-1 che agisce riducendo l’appetito.
“L’obesità non è una colpa né una scelta, ma una malattia cronica e complessa non del bambino ma di tutta la famiglia“, ha riferito la presidente Siedp Mariacarolina Salerno. Tuttavia, “dire che l’obesità è una malattia non significa che è sempre necessario un approccio farmacologico né tantomeno chirurgico. Lotta alla sedentarietà e un’alimentazione sana degli adolescenti e delle loro famiglie rappresentano il primo tentativo da fare“, ha sottolineato Maria Rosaria Licenziati, segretaria generale della Siedp.
“Il farmaco non sostituisce, ma si affianca alla correzione dello stile di vita. Una possibilità che non avevamo e che ora è disponibile: farmaci che comportano una riduzione del peso anche del 10%“, ha, inoltre, ribadito il primo autore delle linee guida, Claudio Maffeis, professore di Pediatria all’Università di Verona. “Poi, se nemmeno le medicine funzionano, si può considerare l’intervento chirurgico”, conclude Maffeis.
Sabato 4 marzo, in occasione della Giornata mondiale dell’obesità, per rimarcare l’importanza di uno stile di vita sano, la Siedp, con il supporto dell’Unione Italiana Sport per tutti, promuove l’iniziativa “Bambini in piazza per la Salute” in quattro città: Napoli, Genova, Parma e Messina. Nell’ambito dell’iniziativa saranno offerte visite gratuite ai bambini e saranno fornite indicazioni alle loro famiglie per adottare corretti stili di vita.
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