A chi non è mai capitato di abbondare quando si prepara da mangiare e cucinare, quindi, una quantità superiore a quella necessaria? Lo si fa per tanti motivi, anche per avere già qualcosa di pronto nei giorni successivi perché magari si ha meno tempo a causa del lavoro e della quotidianità. Lo fanno in tanti, ma bisogna sempre chiedersi e se in frigo si possono riporre anche piatti ancora caldi o se, forse, è meglio aspettare che si raffreddino. C’è subito da sottolineare, per evitare allarmismi, che riporre in frigo cibi ancora caldi non rappresenta un sicuro rischio per la salute, quindi, dire che sia vietato è scorretto.
Però, qualche problema c’è. In certe situazioni si può mettere a rischio la conservazione degli alimenti già presenti in frigo. In sostanza, mettere qualcosa di caldo in un ambiente freddo provoca un velocissimo innalzamento della temperatura generale e questo mette a rischio la conservazione di tutto ciò che beneficia del freddo, e quindi dei cibi contenuti in frigo. Il motivo? Facile intuirlo. Se la temperatura all’interno non è sufficientemente fredda, l’ambiente potrebbe trasformarsi nell’habitat naturale perfetto per la proliferazione di batteri particolarmente nocivi per la salute come l’Helicobacter Pylori, lo Stafilococco, il Campylobacter e la Salmonella. Non solo. I cibi caldi emanano vapore, che contribuisce ad aumentare i livelli di umidità all’interno dell’elettrodomestico e che può portare anche alla formazione di pericolosa condensa.
Cosa si fa allora davanti a questa problematica? Le cucine professionali dei ristoranti dispongono di abbattitori, grandi elettrodomestici che consentono di abbassare velocemente la temperatura di un cibo senza rovinarlo. Naturalmente, in casa per tutti noi è difficile disporre di questo strumento e non esiste un altro modo così tanto efficace per raffreddarli. E allora tutti noi cosa possiamo fare per abbattere questo problema? Una strategia c’è. Sembra banale, forse lo è, ma è quella che abbiamo per ovviare a tutto questo: aspettare che il cibo caldo si raffreddi prima di conservarlo in frigo.
Anche in questo caso, però, non bisogna fare un errore: non bisogna aspettare troppo. Ci sono alcuni piatti, alcuni alimenti, che lasciati a temperatura ambiente rischiano di deperire rapidamente, in particolare in estate. L’ideale sarebbe lasciarli raffreddare per circa un paio di ore e poi conservarli in frigorifero. Un’eccezione è, infatti, il riso: un alimento che, se lasciato a raffreddare a temperatura ambiente, potrebbero svilupparsi tossine pericolose per la salute. Nel caso in cui volessimo conservare del riso in frigorifero, riponiamolo appena finito di cuocere.
Se poi non si ha tempo di aspettare, allora possiamo fare un’altra cosa: suddividere i piatti ancora caldi in piccole porzioni, metterli in appositi contenitori e riporli così in frigo. In questo modo non si evita del tutto che la temperatura del frigo cali ma il freddo, dovendo agire su porzioni più piccole di elementi caldi, lo fa in meno tempo e diminuisce la probabilità di “rovinare” gli altri alimenti. Una volta raffreddate poi le porzioni possono essere di nuove unite. Infine, per raffreddare velocemente i cibi prima di riporli in frigo si può anche immergere la pentola o il contenitore nel quale si trovano nel lavandino riempito di acqua e ghiaccio.
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