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Neurofibromatosi di tipo 1, cos’è e quali sono i sintomi: esiste una cura?

La neurofibromatosi di tipo 1, detta anche malattia di von Recklinghausen (da Friedrich Daniel von Recklinghausen, patologo tedesco che l’ha descritta) è una condizione genetica complessa e che influisce su vari organi e sistemi del corpo, portando a sviluppare più facilmente dei tumori.

Si tratta di una patologia rara, con una incidenza di circa una persona ogni 2.500/3.000 nuove nascite (sono circa 20.000 i pazienti stimati in Italia).

Che cos’è la neurofibromatosi di tipo 1 e cosa la caratterizza

La neurofibromatosi di tipo 1 (indicabile anche con la sigla NF1) deriva dalla mutazione di un gene localizzato nel cromosoma 17q11.2, con trasmissione ereditaria di tipo autosomico dominante.

Si tratta di una malattia rara e che colpisce circa una persona ogni 2.500/3.000 nascite | Immagine Unsplash @Walter Otto – Saluteweb.it

Ciò significa che il soggetto affetto ha il 50% di probabilità di trasmettere la malattia a ciascun figlio durante una gravidanza.

Circa il 50% dei casi di NF1 sono causati da mutazioni “de novo”, ovvero mutazioni che non sono presenti in nessuno dei due genitori.

Parliamo di mutazioni che possono verificarsi nell’ovocellula femminile, nello spermatozoo o nelle fasi iniziali dello sviluppo embrionale, motivo per cui, per una coppia con un figlio affetto da neurofibromatosi di tipo 1 a causa di una mutazione “de novo”, il rischio di avere un secondo figlio affetto dalla stessa malattia si riduce in maniera significativa.

Da un punto di vista pratico, il gene coinvolto nella malattia di von Recklinghausen codifica per una proteina chiamata neurofibrina, la quale svolge il ruolo di soppressore tumorale.

Le mutazioni del gene provocano quindi una diminuzione della produzione di neurofibrina, aumentando così il rischio di sviluppare tumori, tanto benigni quanto maligni.

Diagnosticare la neurofibromatosi di tipo 1 non è sempre facile.

Grande attenzione va infatti prestata a una serie di segnali caratteristici di questa malattia, sempre basandosi su criteri clinici ben precisi.

  • Più di 5 macchie color caffè-latte con un diametro maggiore di 5 mm sulla pelle dei bambini prima della pubertà o più di 5 macchie con diametro maggiore di 15 mm dopo la pubertà (queste macchie cutanee sono spesso il primo segno della malattia).
  • Piccole macchie simili alle efelidi, di colore caffè-latte, localizzate nelle ascelle, all’inguine o al collo, che solitamente compaiono attorno ai due-tre anni di età.
  • Presenza di neurofibromi, che possono essere cutanei (superficiali e difficilmente riscontrabili nella prima infanzia), sottocutanei (spesso dolorosi poiché si sviluppano lungo i principali nervi periferici) o plessiformi (moli e di dimensioni notevoli, presenti sin dalla nascita e che possono causare accrescimento sproporzionato delle parti coinvolte).
  • Due o più noduli di Lisch presenti nell’iride, visibili solo tramite una visita oculistica specialistica. Di solito si sviluppano dopo i 5 anni di età.
  • Specifiche lesioni ossee, come la displasia dello sfenoide o della tibia.
  • Gliomi cerebrali, che si manifestano principalmente nella prima infanzia e colpiscono circa il 15/20% dei pazienti affetti da neurofibromatosi di tipo 1.

Questi sono i sintomi più comuni che possono indicare la presenza della NF1, ai quali si aggiungono anche specifici disturbi dell’apprendimento (oltre la metà dei bambini affetti da neurofibromatosi di tipo 1 presenta questi disturbi).

Altre manifestazioni cliniche, sebbene meno comuni, possono poi includere anche la pubertà precoce, la bassa statura, l’eccessiva produzione di ormone della crescita, la scoliosi, l’ipertensione arteriosa, l’insufficiente mineralizzazione ossea, aneurismi, malformazioni arteriose, epilessia e sindrome da deficit di attenzione e iperattività.

Per quanto riguarda il rischio oncologico, i pazienti con NF1 possono sviluppare tumori maligni delle guaine nervose periferiche, sarcomi, tumori della mammella, tumori endocrini, melanoma, leucemia e tumori ovarici, soprattutto in età adulta.

Possibili cure

I bambini affetti da neurofibromatosi di tipo 1 o quelli che presentano un forte sospetto clinico, dovrebbero sottoporsi a controlli regolari almeno una volta all’anno.

Oltre il 50% dei bambini affetti da NF1 presenta dei disturbi specifici dell’apprendimento | Immagine Unsplash @Christian Bowen – Saluteweb.it

Parliamo di controlli che includono valutazioni della crescita, della pressione arteriosa, dello sviluppo neuro-cognitivo e una dettagliata valutazione oculistica.

In alcuni centri medici, si raccomanda pure la risonanza magnetica cerebrale alla diagnosi e annualmente, soprattutto nel periodo della prima e della seconda infanzia, così da individuare precocemente la presenza di eventuali gliomi.

Alcune problematiche cliniche richiedono invece un’attenzione immediata, come il dolore dovuto alla compressione causata da neurofibromi sottocutanei o plessiformi, fratture tibiali in caso di pseudoartrosi e ipertensione endocranica secondaria a gliomi.

Purtroppo, non esiste un trattamento curativo specifico per la NF1, ma è necessaria una gestione multidisciplinare basata sulle esigenze cliniche del paziente.

Recentemente, nel giugno 2021, l’Agenzia Europea dei Medicinali (l’EMA) ha approvato l’uso del Selumetinib per il trattamento dei neurofibromi plessiformi sintomatici e inoperabili in pazienti pediatrici di età superiore ai 3 anni affetti da neurofibromatosi di tipo 1.

Si tratta di un farmaco già in uso in altri Paesi, come gli Stati Uniti d’America, e che è stato approvato dalle rispettive agenzie regolatorie sulla base di studi sperimentali, i quali hanno dimostrato la sua efficacia nel ridurre le dimensioni dei neurofibromi plessiformi non operabili.

In Italia, AstraZeneca, insieme ad Alexion, ha annunciato che l’Agenzia Italiana del Farmaco (l’AIFA) ha approvato la rimborsabilità proprio del Selumetinib,

Una decisione presa dopo l’approvazione condizionata dell’Unione Europea avvenuta, come detto, nel giugno 2021.

L’approvazione da parte di AIFA si basa sui risultati positivi dello studio Sprint Stratum 1 di Fase II, sponsorizzato dal Programma di valutazione della terapia del cancro (CTEP) del National Cancer Institute (NCI).

Tale studio ha dimostrato che il Selumetinib riduce le dimensioni dei tumori inoperabili nei bambini, diminuendo il dolore e migliorando la qualità della vita.

I dati di sicurezza ed efficacia provenienti dallo studio Sprint di Fase II, con un follow-up più lungo, sono stati quindi presentati come una delle condizioni per l’approvazione.

Per chiunque avesse bisogno di ulteriori informazioni sulla neurofibromatosi di tipo 1, è bene sapere che esistono diverse associazioni di familiari che operano sia in Italia che a livello internazionale, offrendo sostegno e informazioni sia ai familiari dei bambini affetti che ai pazienti adulti.

Queste associazioni sono un importante punto di riferimento e offrono supporto attraverso il contatto diretto con i centri specializzati a livello nazionale.

Tra esse, si possono citare LINFA (Lottiamo Insieme per la Neurofibromatosi), ANANAS (Associazione Nazionale aiuto per la Neurofibromatosi, amicizia e solidarietà) e ANF (Associazione NeuroFibromatosi).

Tutti enti ai quali ci si può rivolgere in caso di reale necessità, così da ottenere le giuste informazioni su un tema delicato.

Marco Garghentino

Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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