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Naso, cause e rimedi dell’ostruzione respiratoria

Una buona respirazione nasale è fondamentale per il beneficio psico-fisico di un individuo. Infatti, il naso ha un compito importante, quello di funzione di filtro e termo-umidificazione dell’aria che arriva ai polmoni. Inoltre, l’epitelio di rivestimento delle vie aeree ha un ruolo immunitario di primaria importanza, essendo la prima linea di difesa verso ciò che rappresenta il contatto con l’esterno. Ma va sempre così tutto bene? Per niente. Ci sono casi nei quali la respirazione è ostruita con conseguenze sulla qualità della vita. A parlare di cause e di ostruzione respiratorio è stata, sul sito dell’Humanitas, il dottor Luca Malvezzi, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia cervico facciale presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Ostruzione nasale | pixabay @stux

“Le cause di ostruzione respiratoria nasale possono essere molteplici e secondarie a un difetto anatomico oppure a una problematica infiammatoria. Spesso entrambe le situazioni coesistono, motivo per cui è assolutamente necessaria una gestione multidisciplinare anche della sola ostruzione respiratoria nasale”, ha spiegato.

Le cause più frequenti

Le cause più frequenti sono:

  • Ipertrofia dei turbinati nasali: i turbinati inferiori occupano la parete laterale della cavità nasale e sono sollecitati da variazioni di temperatura e umidità, oltre che da stimoli allergici.
  • Deviazione del setto nasale: il setto nasale separa le due fosse nasali ed è composto da cartilagine e osso. Quando il setto è deviato si ha uno spostamento della componente cartilaginea od ossea dall’asse mediano, con conseguente difficoltà a respirare dal lato della convessità del setto.
  • Collasso della valvola nasale: la valvola nasale è fondamentale per la corretta respirazione, in particolare per la fase di inspirazione. Una debolezza o un’eccessiva flessibilità della sua componente laterale o mediale limita la respirazione nasale anche in assenza di deviazione del setto, o la accentua in caso di coesistenza di deviazione del setto e ipertrofia dei turbinati.
  • Ipertrofia delle adenoidi: le adenoidi sono tessuto linfoproliferativo che risultano ipertrofiche in genere limitatamente alla fine della prima infanzia. Originano dalla rinofaringe e la loro crescita abnorme può occupare le coane, ovvero lo sbocco fra fosse nasali e inizio della faringe, limitando la respirazione nasale, la ventilazione dell’orecchio medio attraverso la compressione della tuba di Eustachio e quindi favorendo otiti, il deflusso di muco dalle fosse nasali alla faringe e lo sviluppo del palato e della dentizione.
  • Rinite allergica o non allergica: aumento di volume della mucosa della parete laterale nasale. I turbinati inferiori si ipertrofizzano limitando sia la respirazione nasale che il drenaggio di muco.
  • Atresia coanale: patologia congenita che si caratterizza per la persistenza di tessuto osseo e/o cartilagineo che determina un restringimento o un’ostruzione della via respiratoria nasale a livello delle coane, ovvero la comunicazione posteriore fra naso e faringe.
  • Rinosinusite primarie/secondarie con e senza poliposi nasale: si tratta di uno stato infiammatorio della mucosa naso-sinusale che può riconoscere molteplici cause.
  • Neoformazioni: congestione nasale monolaterale con ostruzione respiratoria, associata, oltre che a sintomi rinosinusali, a perdite di sangue devono aumentare il livello di attenzione e far sospettare una lesione benigna o maligna.

La diagnosi

Secondo il dottor Luca Malvezzi “una corretta diagnosi deve sempre precedere la proposta terapeutica, anche in presenza di una patologia superficialmente considerata minore. Personalizzare il trattamento di ogni singolo paziente in base al percorso diagnostico, predire l’effetto delle cure, prevenire le possibili complicanze, rendere partecipe il paziente del progetto diagnostico terapeutico significa, non solo applicare una Medicina di Precisione o Medicina 4P, ma agire nel rigoroso rispetto dello standard of care. Non basta un’accurata visita endoscopica delle cavità nasali, dell’interfaccia anatomico rino-sinusale, delle alte vie aereo-digestive nel loro complesso”.

E ancora: “L’ostruzione respiratoria nasale deve essere misurata e quantificata con la rinomanometria: un esame semplice e non invasivo, indispensabile per quantificare il grado di resistenza al flusso di aria in inspirazione ed espirazione nelle due fosse nasali. Certifica che una deviazione del setto nasale corrisponda effettivamente a ostruzione respiratoria nasale. Identifica allo stesso tempo quali strutture fra setto nasale, turbinati inferiori e valvola nasale siano maggiormente responsabili di ostruzione respiratoria, consentendo di pianificare nel modo corretto la soluzione chirurgica (personalizzazione del trattamento terapeutico)”.

Infiammazione e rimedi

Una delle nemiche numero uno dell’ostruzionismo nasale è l’infiammazione. È considerata una patologia sistemica con espressione sintomatologica locale, ad esempio a carico di naso e seni paranasali. All’Humanitas di Rozzano, il dottor Luca Malvezzi supervisiona l’ambulatorio rino-allergologico di II livello, in cui, con la collaborazione del Centro di Medicina Personalizzata Asma e Allergia, si svolge un’attività complessa e finalizzata a identificare l’impatto della malattia sulla qualità di vita percepita dal paziente; stato di severità clinica della malattia; controllo del quadro clinico-sintomatologico dei pazienti in terapia con anticorpi monoclonali (biologici). Ma quali sono i rimedi? L’uso quotidiano di lavaggi nasali con soluzione fisiologica favorisce la diluizione del muco e la rimozione di sostanze irritanti o allergeni inalati: “Riduce pertanto lo stato infiammatorio della mucosa agevolando il meccanismo di auto igienizzazione della mucosa (clearance mucociliare)”.

Si possono utilizzare “i cerotti nasali sostengono la valvola nasale, in particolare evitando il collasso delle cartilagini alari. L’indicazione al loro utilizzo è successiva a una visita specialistica, e alla rinomanometria. Un’alternativa è la chirurgia, che non ha finalità estetiche e può essere eseguita dall’otorinolaringoiatra. Gli spray nasali devono essere manipolati con attenzione e sotto controllo medico. Lo spray decongestionante è tanto efficace quanto potenzialmente dannoso. Deve essere utilizzato per periodi brevi. L’assuefazione ne riduce l’efficacia, e si correla a danni: locali con ischemia e atrofia della mucosa nasale, formazione di croste, sanguinamento e perforazione del setto; sistemici specialmente a livello cardiovascolare”.

Laboratorio analisi | pixabay @DarkoStojanovic

Quando rivolgersi al medico

Infine, ci sono casi nei quali è sempre meglio rivolgersi al proprio medico. Anche perché come già detto, l’infiammazione delle vie respiratorie è un problema sanitario rilevante. Già nel 1948 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la salute come una condizione che implica non solo l’assenza di patologia, ma uno stato di completo benessere fisico, mentale, emotivo e sociale. Ecco perché chiunque, nella percezione della propria respirazione, si senta fuori da questa definizione merita un inquadramento e un percorso clinico. Le soluzioni possono essere molteplici, compresa l’opzione chirurgica che non deve più spaventare perché, se programmata e realizzata nel modo corretto, non è più gravata dal peso ricovero ospedaliero e dal tamponamento nasale.

Redazione Saluteweb

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