Una buona respirazione nasale è fondamentale per il beneficio psico-fisico di un individuo. Infatti, il naso ha un compito importante, quello di funzione di filtro e termo-umidificazione dell’aria che arriva ai polmoni. Inoltre, l’epitelio di rivestimento delle vie aeree ha un ruolo immunitario di primaria importanza, essendo la prima linea di difesa verso ciò che rappresenta il contatto con l’esterno. Ma va sempre così tutto bene? Per niente. Ci sono casi nei quali la respirazione è ostruita con conseguenze sulla qualità della vita. A parlare di cause e di ostruzione respiratorio è stata, sul sito dell’Humanitas, il dottor Luca Malvezzi, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia cervico facciale presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
“Le cause di ostruzione respiratoria nasale possono essere molteplici e secondarie a un difetto anatomico oppure a una problematica infiammatoria. Spesso entrambe le situazioni coesistono, motivo per cui è assolutamente necessaria una gestione multidisciplinare anche della sola ostruzione respiratoria nasale”, ha spiegato.
Le cause più frequenti sono:
Secondo il dottor Luca Malvezzi “una corretta diagnosi deve sempre precedere la proposta terapeutica, anche in presenza di una patologia superficialmente considerata minore. Personalizzare il trattamento di ogni singolo paziente in base al percorso diagnostico, predire l’effetto delle cure, prevenire le possibili complicanze, rendere partecipe il paziente del progetto diagnostico terapeutico significa, non solo applicare una Medicina di Precisione o Medicina 4P, ma agire nel rigoroso rispetto dello standard of care. Non basta un’accurata visita endoscopica delle cavità nasali, dell’interfaccia anatomico rino-sinusale, delle alte vie aereo-digestive nel loro complesso”.
E ancora: “L’ostruzione respiratoria nasale deve essere misurata e quantificata con la rinomanometria: un esame semplice e non invasivo, indispensabile per quantificare il grado di resistenza al flusso di aria in inspirazione ed espirazione nelle due fosse nasali. Certifica che una deviazione del setto nasale corrisponda effettivamente a ostruzione respiratoria nasale. Identifica allo stesso tempo quali strutture fra setto nasale, turbinati inferiori e valvola nasale siano maggiormente responsabili di ostruzione respiratoria, consentendo di pianificare nel modo corretto la soluzione chirurgica (personalizzazione del trattamento terapeutico)”.
Una delle nemiche numero uno dell’ostruzionismo nasale è l’infiammazione. È considerata una patologia sistemica con espressione sintomatologica locale, ad esempio a carico di naso e seni paranasali. All’Humanitas di Rozzano, il dottor Luca Malvezzi supervisiona l’ambulatorio rino-allergologico di II livello, in cui, con la collaborazione del Centro di Medicina Personalizzata Asma e Allergia, si svolge un’attività complessa e finalizzata a identificare l’impatto della malattia sulla qualità di vita percepita dal paziente; stato di severità clinica della malattia; controllo del quadro clinico-sintomatologico dei pazienti in terapia con anticorpi monoclonali (biologici). Ma quali sono i rimedi? L’uso quotidiano di lavaggi nasali con soluzione fisiologica favorisce la diluizione del muco e la rimozione di sostanze irritanti o allergeni inalati: “Riduce pertanto lo stato infiammatorio della mucosa agevolando il meccanismo di auto igienizzazione della mucosa (clearance mucociliare)”.
Si possono utilizzare “i cerotti nasali sostengono la valvola nasale, in particolare evitando il collasso delle cartilagini alari. L’indicazione al loro utilizzo è successiva a una visita specialistica, e alla rinomanometria. Un’alternativa è la chirurgia, che non ha finalità estetiche e può essere eseguita dall’otorinolaringoiatra. Gli spray nasali devono essere manipolati con attenzione e sotto controllo medico. Lo spray decongestionante è tanto efficace quanto potenzialmente dannoso. Deve essere utilizzato per periodi brevi. L’assuefazione ne riduce l’efficacia, e si correla a danni: locali con ischemia e atrofia della mucosa nasale, formazione di croste, sanguinamento e perforazione del setto; sistemici specialmente a livello cardiovascolare”.
Infine, ci sono casi nei quali è sempre meglio rivolgersi al proprio medico. Anche perché come già detto, l’infiammazione delle vie respiratorie è un problema sanitario rilevante. Già nel 1948 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la salute come una condizione che implica non solo l’assenza di patologia, ma uno stato di completo benessere fisico, mentale, emotivo e sociale. Ecco perché chiunque, nella percezione della propria respirazione, si senta fuori da questa definizione merita un inquadramento e un percorso clinico. Le soluzioni possono essere molteplici, compresa l’opzione chirurgica che non deve più spaventare perché, se programmata e realizzata nel modo corretto, non è più gravata dal peso ricovero ospedaliero e dal tamponamento nasale.
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