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Morsi e punture di insetti, ecco come riconoscerli

Ci sono insetti che mordono e altri che pungono, ecco come riconoscerli in base alla reazione cutanea e come intervenire

Venire punti o morsicati da un insetto non è certo un’esperienza piacevole. Tuttavia, nella maggior parte dei casi l’irritazione e il gonfiore passano in tempi sufficientemente rapidi, nel peggiore dei casi un morso o una puntura possono provocare reazioni allergiche anche importanti. 

In base alla reazione cutanea è possibile risalire al tipo di insetto che ci ha punto o morsicato, in modo tale da sapere come comportarci o se preoccuparci. È bene ricordare anche che quasi ogni puntura può essere contrastata con farmaci cortisonici, in grado di combattere l’infiammazione e il gonfiore. 

Vediamo le diverse tipologie di puntura e quali insetti invece sono famosi per i loro morsi. 

Punture di insetto: ecco come riconoscerle e contrastarle

Le punture di insetto in cui è più facile incappare sono quelle di pidocchi, zanzare, formiche, quelle meno comuni sono invece la puntura di uno scorpione o di un acaro del tarlo del legno.

Vediamo nel concreto come si presentano:

Puntura di uno scorpione

In Italia non sono così diffusi e soprattutto il loro veleno è scarsamente attivo. In caso di puntura, la pelle diventerà rossa molto velocemente ma non bisogna andare in panico: basterà spremere via il veleno e applicare del ghiaccio. In ogni caso, trattandosi di un veleno, è bene avvisare il centro antiveleni più vicino. 

Puntura di pappataci

I pappataci non zanzare ma somigliano parecchio a loro, anche se di solito hanno dimensioni maggiori e non producono alcun rumore, quindi sono dei nemici silenziosi. Possono essere portatori di Leishmaniosi canina, trasmissibile anche all’uomo attraverso la puntura dello stesso esemplare. Le punture si manifestano come tante macchioline diffuse sulla pelle.

Puntura di zanzara

Somiglia ad una piccola bolla e provoca un gran prurito per almeno un paio di giorni. Le zanzare sono attive in primavera ed estate ma possono sopravvivere anche in inverno qualora si trovino in ambienti tiepidi come gli appartamenti. In caso di puntura non occorre fare nulla in particolare, in caso di prurito eccessivo si può ricorrere a creme apposite per le punture di zanzara.

Puntura di acaro

Gli acari della polvere non pungono, tuttavia un contatto con i loro prodotti di rifiuto può provocare irritazione e reazioni allergiche. Queste sono più comuni di quanto potreste sospettare, infatti gli acari sono responsabili del 25% delle allergie nel mondo. Anche in questo caso, la reazione cutanea dovrebbe scomparire in poco tempo.

Punture di api, vespe e calabroni

Tutti e tre sono dotati di un pungiglione connesso ad una cavità interna al corpo che contiene il veleno. Tuttavia non è pericoloso se iniettato a piccole dosi, lo diventa se le punture sono numerose e quindi il quantitativo di veleno in circolo comincia ad essere massiccio.

Cosa fare se si viene punti da un’ape – Unsplash – saluteweb.it

A differenza delle vespe, le api perdono il pungiglione all’interno della vittima dove va estratto entro 20 secondi per evitare che il veleno si diffonda.

Vespe e calabroni pungono senza perdere il pungiglione ma anche la loro puntura può essere molto dolorosa e provocare gonfiore e arrossamento.

Morso di insetto: ecco le specie che mordono e le conseguenze per l’uomo

Ci sono insetti che non sono dotati di pungiglione ma che mordono le loro vittime, ecco a quali bisogna prestare maggiore attenzione:

Morso di zecca

Si tratta di morsi che non fanno male ma non bisogna sottovalutare la pericolosità della zecca. Innanzitutto è individuabile sulla pelle perché si immerge con la testa sottopelle mentre il resto del corpo rimane fuori. 

Dopo aver morso, la parte che rimane all’esterno si gonfia come una piccola sacca con il sangue della vittima. Non bisogna cercare di estrarre la zecca tirando ma con un apposito kit effettuando una rotazione, come se la stessimo svitando. 

Cosa fare se si viene punti da una zecca – Unsplash – saluteweb.it

Qualora la testa dovesse rimanere all’interno del corpo della vittima, potrebbe provocare infiammazioni e sarà necessario espellerla il prima possibile.

Attenzione perché alcune zecche possono essere pericolose e provocare addirittura la malattia di Lhyme, caratterizzata da rush cutaneo a forma concentrica e il sopraggiungere di dolori muscolari e febbre molto alta. Per questo, per scrupolo, conviene non buttare via la zecca ma farla analizzare se si è stati morsi.

Morso di ragno

Particolarmente doloroso per l’uomo, l’entità del morso dipende dal tipo di ragno.

Se si tratta di un esemplare non velenoso, il rigonfiamento sparirà da solo, qualora la porzione di pelle dovesse presentare necrosi, bisogna recarsi immediatamente al pronto soccorso perché anche in Italia esistono ragni velenosi, come ad esempio il ragno violino. 

Morso di formica

Le formiche hanno delle mascelle particolarmente forzute e possono infliggere morsi dolorosi in grado di provocare infiammazione e bruciore. Di solito, dopo un morso di formica, la pelle presenta un’eruzione bianca.

 

In conclusione, i morsi e le punture non sono tutti uguali e alcuni sono più preoccupanti di altri. Nella maggior parte dei casi la reazione cutanea sparisce in poche ore, ma è bene riconoscere i segnali di un’eventuale reazione allergica e recarsi da un medico in caso di difficoltà respiratoria o prurito prolungato nel tempo.

Alessia Barra

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