“Ho voluto scattare questa foto per non dimenticare la capacità dell’uomo di saper trovare la bellezza in ogni momento, anche il più difficile”. Queste le parole che il musicista Giovanni Allevi ha pubblicato su Facebook a corredo di una foto scattata in ospedale, dove si trova per curare il mieloma multiplo, un tumore che gli è stato diagnosticato lo scorso giugno.
Nella foto si riconoscono i colori di un tramonto infuocato, visti attraverso il liquido trasparente di quella che sembra una sacca collegata a una flebo. “È una immagine che fa tremare – ha aggiunto il 53enne pianista e compositore -, ma i colori del cielo al tramonto con cui si fonde, rappresentano una bellezza che non voglio dimenticare”.
A parlare della malattia è stato lo stesso musicista sui social. “Ho sempre combattuto i miei draghi interiori in concerto insieme a voi, grazie alla Musica – ha scritto Allevi su Facebook, annunciando ai suoi fan l’inizio delle cure e la necessità di stare lontano dai palchi per un periodo -. Questa volta perdonatemi, dovrò farlo lontano dal palco“. A settembre un altro aggiornamento: “Queste mani tremano, per via dei potenti farmaci che sto assumendo e per il momento non posso suonare”, ha scritto Allevi sul proprio profilo Facebook, pubblicando una foto delle proprie mani, vuote e con i palmi rivolti verso l’alto.
“Cosa sto imparando in questi mesi di dolore fisico e mentale? – si è domandato ancora in un post successivo, condividendo le proprie riflessioni – Che le parole sono dei potenti farmaci, che la speranza ha effetti fisici positivi sulle cellule. Platone lo aveva già intuito e oggi le moderne neuroscienze lo confermano. Per questo in ogni circostanza, dobbiamo scegliere bene cosa dirci, ed essere consapevoli dell’enorme potere che abbiamo”. Numerose le attestazioni di solidarietà arrivate al musicista, sia dal mondo artistico che da quello accademico. Tra le personalità che si sono strette attorno ad Allevi, Fedez, Lorella Cuccarini, Linus, il Trio Medusa, Carolina Kostner, i compositori Nicola Piovani e Arturo Stalteri, ma anche la direttrice del Cern di Ginevra Fabiola Gianotti, il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi e il matematico Piergiorgio Odifreddi.
Il mieloma multiplo è un tumore che colpisce le plasmacellule, contenute nel midollo osseo, con la funzione di produrre gli anticorpi per combattere le infezioni. Può portare a un aumento della viscosità del sangue e provocare danni ai reni. Non si tratta di una malattia ereditaria e le cause scatenanti non sono state individuate con certezza. Tuttavia sono stati identificati dei fattori di rischio: la maggior parte dei pazienti ha più di 50 anni, inoltre la patologia è leggermente più diffusa tra gli uomini che tra le donne. Anche l’obesità e l’esposizione a radiazioni e sostanze chimiche particolari rappresentano possibili fattori di rischio.
Infine, è stata stabilita una correlazione tra il mieloma multiplo e una particolare condizione, la Mgus, ovvero gammopatia monoclonale di significato indeterminato. Secondo uno studio europeo incentrato sulla popolazione anziana in Islanda, la Mgus precede tutti i casi di mieloma multiplo, ma non tutti i pazienti affetti da Mgus sviluppano la progressione maligna. Nel nostro Paese, secondo le stime relative al 2020, si registrano poco più di 2.700 nuovi casi di mieloma ogni anno tra le donne e circa 3mila tra gli uomini.
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