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Mestruazioni, una parola ancora tabù per molte adolescenti

“Mestruazioni” è una parola ancora tabù per le adolescenti. Ma come vivono questo momento le ragazze. C’è stata un’indagine annuale, ripresa dal Corriere della Sera, sugli stili di vita degli adolescenti, di Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca IARD, in un approfondimento realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Ginecologia dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sigia). Un’indagine che prende in considerazione sia gli aspetti fisici (dolore, regolarità, durata), sia quelli più psicologici (ansia, nervosismo, imbarazzo). Confrontando i dati con una analoga indagine effettuata 10 anni fa. Si tratta di un’indagine svolta su un campione nazionale rappresentativo di 3.180 ragazze, tra i 12 e i 19 anni. Ebbene un primo elemento emerso riguarda l’imbarazzo e il disagio ancora legato alle mestruazioni.

I dati

Questo soprattutto se si è giovanissime. È un disagio, infatti, vissuto dal 61%. “Mentre per altre sfere della sessualità le cose sono molto cambiate, di fronte alle mestruazioni è come se ancora mancasse la parola, il coraggio di nominarle. Ciclo, le mie cose, mal di pancia, non sto bene, sono indisposta. Tutti modi di girarci intorno pur di non dire ho le mestruazioni. E questo vale non solo nella comunicazione con il mondo adulto ma, ancora più interessante, anche in quella tra pari. Al menarca arrivano pronte, informate, la confidenza con le mamme è generalmente buona, ma poi il quotidiano, anzi ‘il mensile’, rientra in un intimo più intimo di cui si fa ancora fatica a parlare”, ha detto Alessandra Marazzani, psicologa di Psichemilano e membro del consiglio direttivo di Laboratorio Adolescenza, al Corriere della Sera. Un altro dato che salta l’occhio nell’indagine presa in considerazione è quella che poche adolescenti vanno dal ginecologo. Ed è una preoccupante differenza rispetto a 10 anni fa.

Ginecologo | pixabay @orzalaga

In poche dal ginecologo

Confrontando solo il sotto-campione della fascia 12-14 anni, a non aver mai fatto un controllo ginecologico si è passati da una percentuale del 76,3% rilevata nel 2013 (già allarmante) all’attuale 87,3%. “Questa è un’evidenza che ci preoccupa molto e che conferma quanto sia necessario un sempre più stretto coordinamento con i pediatri per programmare un controllo ginecologico delle ragazze dopo il menarca. Controllo che non ha nulla di invasivo (questo per togliere ogni timore in proposito) e che consiste in un controllo esterno degli organi genitali, un’ecografia ma, soprattutto, una attività di “counseling” da parte del ginecologo, per consentire alle ragazze di chiarirsi i dubbi e affrontare con serenità un passaggio importante della vita”, ha spiegato commenta Anna Maria Fulghesu, presidente Sigia.

Le diverse problematiche

Sempre secondo l’indagine presa in considerazione, solo il 43% delle ragazze che hanno avuto il flusso mestruale da almeno tre anni afferma di avere un ciclo regolare ogni quattro settimane e l’83,8% di avere un flusso di durata compresa tra i tre e i sette giorni. Di dismenorrea (mestruazioni dolorose) afferma di soffrirne sempre il 33% delle intervistate (21,8% nel 2013) e “di tanto in tanto” il 55,1% (57,8% nel 2013), ma per il 51% ciò non compromette le normali attività, mentre il 29% deve rinunciare a praticare attività sportiva e il 20,2% è costretta a rimanere a casa. Gli esperti assicurano che si trattino di dati Sono tutti dati in linea con la normale fisiologia, soprattutto considerando la giovane età del campione, elemento che favorisce l’irregolarità del ciclo e la presenza di dolore.

La pubertà precoce

C’è un altro dato che salta all’occhio rispetto all’indagine del 2013 tra le 12-13enni Riguarda l’età delle prime mestruazioni: ci sono ragazzine che lo hanno prima dei dieci anni (l’8,9% ed era il 4,1% nel 2013); il 16,1% dice di averlo avuto tra i 10 e gli 11 anni (10,1% nel 2013). Un anticipo significativo che, non è un caso, riguarda in gran parte proprio le ragazze che hanno avuto il primo flusso mestruale durante il periodo del Covid e dei lockdown. Sono aumentati, infatti, i casi di pubertà precoce segnalati dalla primavera el 2020, quello della prima quarantena a causa della pandemia. E sono aumentati anche i casi di pubertà accelerata (sviluppo che si completa in pochi mesi, invece dei normali 18-24 mesi dall’esordio), rispetto ai casi diagnosticati nei cinque anni pre-Covid.

“Il fenomeno è stato registrato da numerosi studi italiani e stranieri. Tra le ipotesi per spiegare il fenomeno si è fatto riferimento a stress emotivi, alimentazione scorretta, ridotta attività fisica ed aumento della sedentarietà, aumentato uso di device elettronici, cambiamento delle abitudini del sonno. Ma è molto accreditata anche l’ipotesi, comunque da confermare, di un effetto diretto del virus SARS-CoV-2 a livello delle aree del cervello che governano i meccanismi di attivazione della pubertà: una sorta di “long-Covid” sui generis”, ha spiegato Gianni Bona, pediatra endocrinologo dell’Università di Novara e presidente onorario di Laboratorio Adolescenza.

Pillola | pixabay @GabiSanda

Cosa fare per alleviare i dolori mestruali

Ci sono diverse cose da fare per alleviare i dolori mestruali. In primis, rilassarsi e allontanare lo stress: l’ansia e la preoccupazione possono aggravare i sintomi mestruali. Oppure applicare una borsa dell’acqua calda sull’addome. Infatti, il calore applicato direttamente in loco attenua il dolore, rilassa i muscoli addominali e allevia i crampi. Un altro rimedio può essere quello di un bagno caldo che può alleviare il dolore addominale. Oppure dilazionare i pasti giornalieri in tanti piccoli spuntini (magari preferendo alimenti integrali o ricchi di fibre, come i legumi) e, se necessario, integrare la dieta con una supplementazione di vitamine e sali minerali (soprattutto calcio, magnesio, potassio).

È consigliabile anche praticare esercizio fisico costante o seguire corsi yoga, pilates o qualsiasi altra forma di rilassamento, in modo che oltre al fisico ne possa beneficiare anche la psiche. C’è chi consiglia di eseguire una digitopressione ai lati del tallone, salendo lentamente verso il polpaccio. Secondo la riflessologia plantare, sui piedi sono collocati i riflessi di tutti gli organi: il massaggio in un punto specifico del piede (in questo caso, corrispondente ai tessuti coinvolti nelle mestruazioni) può attenuare il dolore mestruale. Altrimenti ci sono altri rimedi. Da bere liquidi caldi (brodo, latte, tè deteinato, minestre) ad acquisire tecniche di respirazione e di meditazione, passando al praticare un massaggio a livello del basso ventre. Invece, in caso di sovrappeso/obesità, è consigliabile perdere peso. Non è detto che siano efficaci al 100%, ma sta di fatto che possono essere utili per alleviare, almeno in parte, il dolore durante le mestruazioni.

Redazione Saluteweb

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