La meningite è un’infezione delle meningi, ovvero le membrane che rivestono il sistema nervoso centrale e proteggono il cervello e il midollo spinale. Può colpire anche improvvisamente a tutte le età, ma è più frequente tra i neonati e bambini nei primi anni di vita e nelle persone con sistema immunitario non perfettamente funzionante. Come spiegato in un approfondimento sul portale del polo ospedaliero milanese Humanitas, generalmente la meningite ha origine infettiva e può essere causata da virus, batteri o funghi. La forma causata da virus è più frequente e di solito meno grave. Più rara, ma dalle conseguenze molto più serie, anche fatali, è invece la meningite batterica.
Quali sono le cause
La meningite non è una patologia particolarmente contagiosa. Come riferito dagli specialisti dell’Humanitas, “affinché avvenga il contagio è necessario essere a contatto stretto e prolungato con la persona malata“. L’infezione viene generalmente trasmessa attraverso le goccioline di saliva che possono essere disperse tramite starnuti, colpi di tosse o mentre si parla. Quanto alle cause, i batteri che più frequentemente provocano la meningite batterica, che può provocare il decesso o causare danni permanenti, sono lo Streptococcus pneumoniae o Pneumococco, la Neisseria meningitidis o Meningococco e l’Haemophilus influenzae tipo b o Emofilo. Mentre nei neonati, sono lo Streptococco di gruppo B, l’Escherichia coli e la Listeria monocytogenes.
I sintomi
La meningite generalmente si manifesta con irrigidimento della parte posteriore del collo, febbre alta, mal di testa, nausea e/o vomito, convulsioni, sonnolenza e nei lattanti con rigonfiamento nella fontanella anteriore. Tuttavia, spesso, alcuni di questi sintomi possono non essere evidenti nei più piccoli. Per questo, gli esperti consigliano di prestare attenzione a segnali come scarso appetito, irritabilità, sonnolenza e febbre, che possono indicare una fase iniziale di meningite.
Come si previene
Il metodo più efficace per prevenire la forma più grave di meningite, ovvero quella batterica, è la vaccinazione. Esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco: il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C che è il più frequentemente utilizzato e protegge solo dal sierogruppo C; il vaccino coniugato tetravalente che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y e il vaccino contro il meningococco di sierogruppo B.
Come si cura
Come spiegato dal ministero della Salute in una pagina dedicata sul suo sito ufficiale, il trattamento deve essere tempestivo. In particolare, la meningite batterica viene trattata con antibiotici: la cura è più efficace se il ceppo responsabile dell’infezione viene caratterizzato e identificato. Mentre, nel caso di meningiti virali, la terapia antibiotica non è appropriata, ma la malattia è meno grave e i sintomi si risolvono di solito nel corso di una settimana, senza necessità di alcuna terapia specifica, ma solo di supporto.