La meditazione mindfulness nasce per aiutare chi la pratica a ottenere una piena consapevolezza di sé e del momento presente, in maniera non giudicante. Può rivelarsi un’alleata formidabile per ottenere un controllo maggiore sulle proprie emozioni e tenere lontani i pensieri negativi che causano stress e sofferenza. La comunità scientifica ne sta sondando i possibili benefici nell’ambito terapeutico e per ora i risultati ottenuti sono stati incoraggianti. Saranno necessari degli studi più approfonditi per avere un quadro chiaro della situazione, ma pare già chiara l’utilità della meditazione mindfulness nel rendere più sopportabili le sofferenze emotive dei pazienti.
La meditazione mindfulness ha origine dalla filosofia buddhista, che fa risalire a una visione distorta della realtà la sofferenza psicologica. La meditazione può aiutare a vivere il presente in modo più obiettivo e consapevole, donando la lucidità necessaria per riconoscere i pensieri negativi come un prodotto della propria mente che è possibile controllare. Spogliata di tutte le sue connotazioni mistiche, la meditazione buddista nota come vipassana è pressoché identica alla mindfulness, soprattutto per gli obiettivi che si prefigge di raggiungere.
Nella maggior parte dei casi la meditazione mindfulness si pratica da seduti, con la schiena dritta, se si sceglie di meditare a terra su dei cuscini, o ben appoggiata allo schienale della sedia. Una volta in posizione, bisogna chiudere gli occhi e concentrarsi sull’aria che entra ed esce dal proprio corpo tramite la respirazione e sui movimenti effettuati dall’addome quando si inspira ed espira. Poiché i pensieri sono difficili da controllare, soprattutto quando si è alle prime armi, può capitare di distrarsi. Quando ciò avviene è opportuno riportare con calma la propria mente alla respirazione, senza prendersela o giudicarsi. L’allenamento costante aiuta non solo a diventare consapevoli del proprio respiro, ma anche delle emozioni provate, dei pensieri e del momento presente in generale. È opportuno dedicarsi alla meditazione nei momenti più tranquilli della giornata, quando le probabilità di essere interrotti o disturbati sono inferiori.
Chi è alle prime armi potrebbe provare a iniziare con delle sessioni brevi di meditazione mindfulness, per poi alzare il tiro poco per volta. Scegliere il sottofondo musicale adatto potrebbe aiutare a concentrarsi con maggiore facilità sul proprio respiro (su Spotify è possibile trovare intere playlist a tema). In alternativa si può prendere in considerazione la meditazione guidata o svolgere dei corsi appositi presso i Centri Mindfulness, ormai diffusi in molte città italiane.
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