Mangiare senza sale aiuta davvero a dimagrire? Quel che bisogna sapere

In questo articolo andiamo a rispondere a una domanda che si pongono tutte le persone a dieta: mangiare senza sale fa dimagrire?

Quando si inizia una dieta una delle cose più complicate da riuscire ad affrontare è la rinuncia a determinati cibi o condimenti. Cambiare in modo drastico le proprie abitudini alimentari, infatti, non è affatto semplice, e molte persone rischiano di andare incontro a vere e proprie crisi dovute da queste modifiche così nette. In molti, ad esempio, quando si mettono a dieta decidono di iniziare a mangiare cibi senza l’aggiunta di sale, in modo tale da riuscire a dimagrire nel minor tempo possibile. Ma siamo sicuri che consumare alimenti sciapi aiuti a perdere peso? Ecco cosa dicono gli esperti.

La verità sulla correlazione tra mangiare senza sale e perdita di peso

Per chi soffre di disturbi cardiovascolari o ipertensione, ridurre o eliminare il sale dalla dieta rappresenta una necessità dettata dalle proprie condizioni di salute. Per altri, invece, adottare un’alimentazione povera di sodio può essere una strategia per favorire la perdita di peso. Tuttavia, il sale è un elemento essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo, e una sua completa eliminazione potrebbe comportare effetti negativi. Ma quanto influisce davvero la quantità di sale ingerito sulla perdita di peso?

Gli effetti del sale sull'organismo
Gli effetti del sale sull’organismo | Pixabay @simarik – Saluteweb

 

Una dieta a basso contenuto di sale può influire temporaneamente sul peso corporeo, ma questo effetto è più legato a variazioni nella ritenzione idrica e nell’equilibrio idrosalino piuttosto che a una reale perdita di grasso corporeo. Tuttavia, esistono aspetti meno considerati che potrebbero influire indirettamente sul peso, come l’ipotesi che il consumo abituale di sale rappresenti un possibile fattore di rischio per l’obesità.

Il ruolo del sale nell’organismo

Il sale, o cloruro di sodio, è un elemento fondamentale per il funzionamento dell’organismo. Rappresenta una fonte primaria di cloro e sodio, minerali che svolgono funzioni essenziali, tra cui:

  • La regolazione dell’equilibrio idrosalino e della pressione osmotica;
  • La trasmissione degli impulsi nervosi;
  • La contrazione muscolare.

Sebbene il sale sia indispensabile in quantità moderate, un consumo eccessivo è associato a vari problemi di salute, come ritenzione idrica e, in particolare, ipertensione arteriosa, che costituisce un fattore di rischio significativo per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.

Ritenzione idrica: ecco perché mangiare meno sale fa perdere peso

Uno degli impatti principali di una dieta a basso contenuto di sale è la riduzione della ritenzione idrica. Il sodio, infatti, favorisce il trattenimento di acqua nei tessuti attraverso meccanismi osmotici. Quando l’apporto di sale viene significativamente ridotto, il corpo elimina i liquidi in eccesso, provocando una perdita di peso rapida, dovuta però principalmente alla diminuzione dell’acqua corporea e non del grasso.

Ad esempio, per chi consuma abitualmente elevate quantità di sale, una transizione a una dieta povera di sodio può comportare una riduzione del peso compresa tra 0,5 e 2 kg nel giro di pochi giorni. Tuttavia, un eventuale aumento dell’assunzione di sale riporterebbe il peso ai livelli precedenti.

Effetti sul metabolismo

Non vi sono evidenze significative che una dieta a basso contenuto di sale influenzi in modo rilevante il metabolismo basale, ossia il consumo energetico a riposo dell’organismo.

Uno studio condotto su soggetti obesi ha dimostrato che una dieta povera di sodio non riduce necessariamente il grasso corporeo più di una dieta con un normale contenuto di sale.

Effetti sulla sensazione di fame

Alcune ricerche indicano che un’elevata assunzione di sale potrebbe aumentare la sensazione di fame, probabilmente a causa di alterazioni nella risposta alla leptina, un ormone che regola il senso di sazietà.

Riducendo il contenuto di sodio nella dieta, potrebbe essere possibile migliorare la regolazione dell’appetito, portando a una diminuzione dell’assunzione calorica e favorendo, in alcuni casi, la perdita di peso.

Effetti sulla produzione di fruttosio

Alcuni studi suggeriscono che un eccesso di sale possa stimolare la produzione endogena di fruttosio, un processo che potrebbe aggravare problemi metabolici come obesità, accumulo di grasso a livello epatico (steatosi) e resistenza all’insulina.

Sebbene tali effetti siano ancora oggetto di studio, evidenziano la complessità dell’impatto che il consumo di sale può avere sul metabolismo.

Sale
Sale | Pixabay @fcafotodigital – Saluteweb

 

Mangiare meno sale fa bruciare più grasso corporeo?

Sebbene eliminare il sale dalla dieta non sia un metodo efficace per ridurre il grasso corporeo, una moderazione nel consumo di sodio può offrire significativi benefici per la salute complessiva; vediamo quali sono.

Riduzione della pressione arteriosa

Molteplici studi, inclusi quelli raccolti nella meta-analisi della Cochrane Collaboration (con l’impiego di sostituti del sale a base di potassio), confermano che una dieta a basso contenuto di sodio può abbassare i valori della pressione sanguigna, in particolare nelle persone che soffrono di ipertensione. Questo effetto, a sua volta, può ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

Miglioramento della ritenzione idrica

Un’alimentazione con meno sale può attenuare i sintomi della ritenzione idrica, che in alcune persone si manifesta con gonfiori, soprattutto a carico delle gambe e dell’area addominale. Tuttavia, è essenziale distinguere la ritenzione idrica dall’aumento di peso legato al grasso corporeo.

Adottare una dieta equilibrata, centrata su alimenti freschi e poco lavorati, limitando il consumo di prodotti industriali, non solo consente di ridurre l’eccessivo apporto di sodio, ma incoraggia anche scelte alimentari più sane e nutrienti. Questo approccio, oltre a migliorare la salute generale, può indirettamente favorire la perdita di peso, diminuendo l’assunzione calorica complessiva e migliorando la qualità nutrizionale della dieta.

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