Appartenente alla famiglia delle Lythraceae, la pianta del melograno ha un’origine millenaria: è presente fin dall’antichità e il frutto viene chiamato melagrana, frutto della Punica granatum. È originario dell’Asia sud–occidentale. Oggi viene coltivato nel Caucaso in Armenia, Azerbaigian, Iran, Afghanistan, Turchia, Israele, e nelle parti più aride del Sudest Asiatico, dall’Arabia al Pakistan, India, Malesia e Indonesia. Storicamente è stato diffuso da Fenici, Greci, Romani e in seguito dagli Arabi. Ed è stato introdotto in America Latina dai colonizzatori spagnoli nel 1769 ed oggi è coltivato anche in Messico e, negli Stati Uniti, in California e Arizona.
La melagrana, caratterizzata da un sapore molto dolce e dalla sua forma particolare, non è solo molto buona, ma apporta molti benefici. In primis, la forma del melograno ricorda quella della mela, ma con all’interno i numerosi chicchi dal gusto acidulo, chiamati arilli. Da un punto di vista calorico 100 grammi di melagrana apportano 50-60 calorie. Il frutto è formato per l’80% d’acqua: Il resto è composto dal 13% di zuccheri, 3-4% di fibre, per l’1% di proteine e grassi per lo 0,5-1%. Inoltre è ricca di vitamine A e C (acido ascorbico) e conserva importanti minerali come il potassio e il fosforo (in una minore quantità ci sono anche magnesio, ferro, zinco, manganese e rame. Grazie a tutte queste proprietà la melagrana è un cibo che si può inserire nella dieta per prevenire patologie a carico dell’apparato cardio-vascolare, patologie tumorali e neurodegenerative (malattia di Alzheimer).
Nell’antichità la melagrana era utilizzata per calmare i bruciori di stomaco, ma anche come afrodisiaco. Le sostanze che contiene hanno diversi benefici sull’organismo. Sono, infatti, diverse le proprietà di questo buonissimo frutto: vermifughe e antielmintiche, contro i parassiti intestinali; antidiarroiche; antitrombotiche, antiallergiche, vasoprotettrici e gastroprotettrici; antiossidanti; anticoagulanti. La melagrana si rivela utile nella prevenzione dell’aterosclerosi, malattie cardiovascolari, Alzheimer ma anche un frutto “anti-invecchiamento cutaneo” per il ruolo dell’acido ellagico nell’impedire la degradazione del collagene. Non solo. Perché se i frutti sono maturi, allora si può riscontrare un’importante quantità di fitoestrogeni, con i quali si possono combattere i sintomi della menopausa, come le vampate di calore, gli sbalzi d’umore, il nervosismo e il calo della libido. Quindi, come si può vedere, le proprietà benefiche della melagrana sono davvero tantissime. Ed è per questo che si può inserire nella dieta come frutto nelle insalate, nei primi piatti (risotto alla melagrana), nelle pietanze (salmone alla melagrana) o come frutto per assaporare il sapore acidulo e dolce insieme.
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