Malattie tropicali neglette, ecco quali sono e perché preoccupano anche in Italia

Nonostante siano malattie tipiche dei paesi poveri, anche l’Europa si trova a dover affrontare le malattie tropicali neglette. Ecco di cosa si tratta

Le malattie tropicali neglette (NTDs) rappresentano una delle sfide più complesse per la salute globale, colpendo oltre 1,6 miliardi di persone, soprattutto nelle aree più povere del pianeta, dove malnutrizione e carenze nei servizi sanitari ne favoriscono la diffusione. Nonostante siano responsabili di centinaia di migliaia di decessi ogni anno, queste malattie ricevono scarsa attenzione e limitate risorse, rendendo difficile sia la prevenzione che il trattamento. Proprio partendo da questa situazione, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) hanno deciso di approfondire il tema con un dossier, pubblicato in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Tropicali Neglette, che si celebra oggi, 30 gennaio. Vediamo la situazione in Italia e nel mondo.

Tutto ciò che c’è da sapere sulle malattie tropicali neglette

Dengue, leishmaniosi, lebbra, scabbia, ma anche rabbia, malattia di Chagas ed echinococcosi cistica: sono solo alcune delle 21 malattie tropicali neglette (NTDs, Neglected Tropical Diseases), così definite perché, nonostante causino centinaia di migliaia di decessi e colpiscano circa 1,6 miliardi di persone nel mondo, ricevono scarsa attenzione e limitati investimenti, soprattutto nei paesi a basso reddito, dove malnutrizione e carenze sanitarie ne favoriscono la diffusione.

Quali sono le malattie tropicali neglette
Quali sono le malattie tropicali neglette | Pixabay @kemalbas – Saluteweb

 

Queste patologie, provocate da virus, batteri, parassiti e funghi, hanno un impatto sanitario globale paragonabile a quello delle tre principali malattie infettive letali: HIV/AIDS, tubercolosi e malaria. Tuttavia, non sono un problema esclusivo delle regioni tropicali più povere, ma interessano anche paesi come l’Italia, dove si stima che abbiano già colpito almeno 4-5 mila persone.

A fare il punto sulla diffusione e sull’impatto delle malattie tropicali neglette è un comunicato congiunto dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), pubblicato in occasione della Giornata Mondiale a loro dedicata, che si celebra oggi, 30 gennaio.

La situazione in Italia

Sebbene non siano endemiche, molte di queste malattie vengono trasmesse direttamente anche in Italia. Tra queste, la dengue ha registrato nel 2024 un record di 693 casi, di cui 213 autoctoni. La chikungunya, invece, ha avuto 15 casi, tutti d’importazione, ma in passato si sono verificati focolai locali.

Dengue e chikungunya rientrano tra le arbovirosi, malattie virali trasmesse da artropodi come zanzare e zecche, già sotto sorveglianza in Italia. Tuttavia, non sono le uniche malattie tropicali neglette presenti nel Paese. Dal 1998 sono stati diagnosticati circa 600 casi di malattia di Chagas, potenzialmente letale e trasmessa da cimici, mentre centinaia di persone hanno contratto la strongiloidosi, causata da un verme parassita.

Le patologie neglette più diffuse in Italia includono schistosomiasi, strongiloidosi, malattia di Chagas, cisticercosi, scabbia, filariosi, leishmaniosi ed echinococcosi cistica. Sono stati segnalati anche tracoma, oncocerchiasi, lebbra e opistorchiasi. Alcune di queste sono storicamente endemiche, come la leishmaniosi, veicolata dai pappataci, e l’echinococcosi cistica, trasmessa da ovini e cani da pastore. Quest’ultima è la malattia negletta più rilevante in Italia, con un’incidenza media di 15 casi per milione di abitanti.

La situazione a livello globale

Le malattie tropicali neglette comprendono 21 gruppi molto diversi tra loro, causati da virus, batteri, protozoi, funghi e parassiti. Tra le più comuni figurano la leishmaniosi, la malattia di Chagas, la scabbia e l’echinococcosi cistica, quest’ultima considerata tra le NTDs più rilevanti in Italia, con un’incidenza di circa 15 casi per milione di abitanti.

La situazione mondiale delle malattie tropicali neglette
La situazione mondiale delle malattie tropicali neglette | Pixabay @Noppharat05081977 – Saluteweb

 

In molti paesi, la pandemia ha ostacolato trattamenti e programmi di prevenzione, peggiorando ulteriormente la situazione. Per questo motivo, secondo il presidente di AIFA, Robert Nisticò, è fondamentale rilanciare iniziative globali per migliorare l’accesso all’acqua potabile, rafforzare le misure igienico-sanitarie e garantire cure adeguate, oltre a promuovere la ricerca di nuove terapie.

La road map per il controllo e l’eliminazione delle malattie

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha delineato una strategia per il controllo e l’eliminazione delle malattie tropicali neglette entro il 2030. Tuttavia, diversi ostacoli complicano l’attuazione dei programmi globali: variazioni nei finanziamenti, impegno incostante da parte dei governi, carenza di competenze specializzate, progressi disomogenei tra i Paesi colpiti, difficoltà nella raccolta e gestione dei dati, oltre a lacune in ambito diagnostico, terapeutico e di ricerca. Inoltre, fattori come migrazioni, conflitti e cambiamenti climatici – in particolare per le malattie trasmesse da vettori – aggravano ulteriormente la situazione.

Per affrontare queste sfide, l’OMS sta portando avanti diverse iniziative, tra cui la stima dei costi necessari per raggiungere gli obiettivi del 2030, il potenziamento degli strumenti digitali per rafforzare le capacità di contrasto, il miglioramento dei sistemi di monitoraggio e gestione dei dati, la definizione di un piano di ricerca per colmare le principali lacune e l’adattamento delle strategie di controllo all’impatto del cambiamento climatico.

In vista della Giornata Mondiale delle Malattie Neglette 2025, l’OMS sollecita leader politici, istituzioni sanitarie e comunità scientifica a inserire questi obiettivi tra le priorità dell’agenda globale.

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