Non sono solamente l’influenza e altri malanni di stagione a rappresentare una minaccia concreta per la nostra salute durante l’inverno: il freddo stesso, infatti, potrebbe peggiorare la situazione di malattie già presenti. Dalla dermatite atopica, arrivando fino all’artrosi, vediamo quali sono queste malattie di cui stiamo parlando e il modo in cui potrebbero acutizzarsi a causa delle basse temperature.
Pericolo freddo per le malattie preesistenti: vediamo quali sono quelle più a rischio
Gli elementi distintivi della stagione invernale, come il clima gelido, il vento pungente e le oscillazioni termiche, possono avere effetti negativi sul sistema respiratorio, predisponendo all’insorgenza delle comuni “malattie da raffreddamento” come influenza, raffreddore, bronchite e sinusite.
Tuttavia, non solo le vie respiratorie sono sottoposte a sfide durante il periodo più freddo dell’anno. Anche la pelle, l’apparato muscolo-scheletrico e il sistema circolatorio possono risentire delle variazioni di temperatura e di altri elementi tipici dell’inverno, potenzialmente causando diverse problematiche o aggravando disturbi preesistenti. Ma quali sono queste malattie? Vediamole nel dettaglio una ad una.
Dermatite atopica
Come abbiamo detto in precedenza, uno degli organi più colpiti a causa del freddo è la pelle, e la dermatite atopica è il pericolo maggiore in questo senso. Questa patologia è una condizione infiammatoria cutanea che oscilla tra fasi acute e periodi di remissione. Si presenta con caratteristiche evidenti: la pelle nell’area colpita appare estremamente secca, arrossata e ispessita, accompagnata da un prurito solitamente intenso. Nelle fasi acute, possono formarsi piccole vescicole che tendono a rompersi quando ci si gratta, dando luogo a piccole erosioni che rilasciano siero e successivamente si ricoprono di crosticine. La causa principale di questa condizione è un deficit di sostanze lubrificanti, le quali svolgono il ruolo di creare una barriera protettiva sull’epidermide. Il risultato è una pelle eccessivamente secca. Le basse temperature, il riscaldamento eccessivo e la mancanza di umidità negli ambienti contribuiscono a peggiorare ulteriormente la secchezza cutanea, spiegando così l’aggravarsi della malattia durante l’inverno.
Psoriasi
Questa condizione cutanea, non trasmissibile e piuttosto diffusa, può insorgere in qualsiasi fase della vita ed è legata a un disfunzionamento del sistema immunitario. Nelle persone predisposte, il sistema immunitario rilascia specifiche proteine, le citochine, scatenando un’infiammazione cutanea. La psoriasi non si presenta in una sola forma, ma si declina in molteplici varianti. La più comune si caratterizza per la comparsa di lesioni rosse di varie dimensioni sulla pelle, coperte da squame argentee e accompagnate da prurito. Queste lesioni, localizzate spesso su gomiti, ginocchia, dorso e cuoio capelluto, persistono nel tempo e sono associate a una condizione di secchezza cutanea di base. Durante l’inverno, la malattia tende ad aggravarsi a causa delle basse temperature, del riscaldamento eccessivo e della scarsa umidità ambientale, fattori che accentuano la secchezza cutanea. L’uso di indumenti di lana e materiali sintetici a contatto diretto con la pelle, oltre a incrementare la sudorazione, può irritare ulteriormente, intensificando il prurito.
Cheilite
La cheilite è un processo infiammatorio che coinvolge integralmente o parzialmente le labbra e può estendersi alla pelle circostante, specialmente agli angoli della bocca e, sebbene raramente, alla mucosa orale. Si manifesta attraverso la formazione di crepe e croste umide. Diversi fattori, tra cui il freddo, possono essere alla base della cheilite, irritando o screpolando le labbra, soprattutto nelle persone con pelle sensibile, predisponendole a questa condizione.
Acne
Un’altra condizione cutanea che solitamente si aggrava in questo periodo è l’acne, un’infiammazione dei follicoli pilo-sebacei, le strutture che racchiudono i peli. È caratterizzata dalla comparsa, specialmente sul viso, di comedoni o punti neri, foruncoli e, nei casi più gravi, cisti o noduli. Alla base di questa condizione c’è un’eccessiva attivazione delle ghiandole sebacee, situate alla radice dei follicoli piliferi, incaricate di produrre il sebo, una sostanza oleosa che lubrifica i peli e la pelle. L’acne colpisce prevalentemente adolescenti e giovani adulti, principalmente a causa delle variazioni ormonali che si verificano durante l’adolescenza e che scatenano il processo infiammatorio.
Orticaria
L’orticaria da freddo, come suggerisce la definizione stessa, è una particolare reazione cutanea che si verifica in seguito all’esposizione a basse temperature, vento gelido, freddo e neve. Si caratterizza per la formazione di pomfi, ovvero rigonfiamenti pruriginosi, tondeggianti e rossi, prevalentemente nelle aree esposte, ma non solo. Questi sintomi persistono da pochi minuti a diverse ore e generalmente si manifestano poco dopo l’esposizione, risolvendosi spontaneamente nel corso di qualche ora.
Artrosi
Oltre alle malattie della pelle, le basse temperature possono contribuire a intensificare la progressione dell’artrosi, una condizione fisiologica che coinvolge molte persone dopo i 50 anni. L’artrosi rappresenta una malattia degenerativa caratterizzata dall’usura e dall’invecchiamento progressivo delle componenti articolari. Le articolazioni degli arti inferiori sono particolarmente colpite poiché devono sopportare il peso del corpo, ma il processo artrosico coinvolge anche le vertebre con una certa frequenza, mentre le articolazioni superiori sono meno esposte. Con l’avanzare dell’età, le articolazioni subiscono naturalmente un processo di usura, ma diversi fattori, come sovrappeso, sedentarietà, fratture pregresse, sforzi eccessivi e lavori usuranti, possono accelerare e accentuare questo processo. L’artrosi si manifesta principalmente attraverso il dolore, che solitamente si intensifica durante l’inverno a causa del freddo, un fattore aggravante. Inoltre, con temperature basse, il liquido sinoviale delle articolazioni, che agisce come lubrificante facilitando i movimenti, tende a diventare meno fluido.
Fenomeno di Raynaud
Il fenomeno di Raynaud è un disturbo che si manifesta con uno spasmo, ovvero una contrazione eccessiva dei capillari che limita l’adeguato flusso sanguigno verso la periferia. Di conseguenza, mani e piedi tendono a raffreddarsi facilmente e a perdere il loro colore naturale. Questo fenomeno è scatenato da una reazione eccessiva a vari stimoli, tra cui il freddo e le variazioni di temperatura.
Ma esistono dei modi per prevenire tutti questi problemi dettati dal freddo? Per fortuna la risposta è sì: ecco quali sono.
Come difendere la pelle dal freddo
Il primo suggerimento è quello di ricordare di mantenere la pelle ben idratata utilizzando creme emollienti e idratanti. Creme contenenti urea e acido lattico sono particolarmente efficaci e dovrebbero essere applicate su tutto il corpo, specialmente nelle zone più suscettibili, diverse volte al giorno, e soprattutto dopo il bagno o la doccia. È consigliabile evitare detergenti aggressivi, preferendo saponi neutri e delicati, meglio se raccomandati dal dermatologo. In presenza di acne, è consigliato detergere il viso mattina e sera con prodotti specifici, come detergenti contenenti benzoilperossido per le sue proprietà antibatteriche, seguendo le indicazioni del dermatologo. Se l’acqua dell’acquedotto che arriva nella propria casa è ricca di calcare, dove possibile, è consigliabile utilizzare un addolcitore per renderla meno aggressiva sulla pelle. Un altro consiglio utile è quello di non optare per abbigliamenti in lana o sintetici, privilegiando materiali come il cotone, soprattutto per quelli a diretto contatto con la pelle. Inoltre, sarebbe bene limitare il riscaldamento dentro casa e mantenere la temperatura interna intorno ai 20 gradi è ideale. In caso di necessità, ricorrere a un umidificatore per ridurre la secchezza ambientale, mantenendo il livello di umidità tra il 50% e il 60% può essere un’ottima soluzione. L’orticaria, come detto in precedenza, solitamente si risolve spontaneamente entro alcune ore, ma in casi più complessi, il medico potrebbe prescrivere degli antistaminici. L’uso di creme nutrienti sulle aree esposte può contribuire a prevenire o ridurre il fenomeno.