L’Indice di Massa Corporea è ancora utile per valutare il nostro stato di salute generale?

L’Indice di Massa Corporea (IMC) è un buon indicatore di salute? Scopri i suoi limiti e le alternative per valutare meglio il benessere fisico

L’Indice di Massa Corporea (IMC) è stato per decenni uno degli strumenti principali utilizzati per valutare il peso corporeo e determinare se una persona rientra nella categoria di sottopeso, normopeso, sovrappeso o obesa. Nonostante la sua diffusione nei contesti medici, nelle palestre e persino nei calcolatori online, il suo utilizzo è stato sempre più messo in discussione dagli esperti negli ultimi anni.

Questo perché l’IMC presenta molte limitazioni nel fornire una valutazione accurata della salute generale di un individuo. Scopriamo di più al riguardo.

Indice di Massa Corporea: è ancora utile?

L’IMC si calcola dividendo il peso di una persona (espresso in chilogrammi) per il quadrato della sua altezza (in metri). Questo semplice calcolo permette di ottenere un numero che viene utilizzato per collocare la persona in una delle categorie di peso standardizzate: sottopeso (IMC inferiore a 18,5), normopeso (IMC compreso tra 18,5 e 24,9), sovrappeso (IMC tra 25 e 29,9) o obesità (IMC pari o superiore a 30).

Indice di Massa Corporea: è ancora utile?
Indice di Massa Corporea: è ancora utile? | Pixabay @DusanManic – Saluteweb

 

Tuttavia, nonostante la semplicità del calcolo, molti esperti sottolineano che l’IMC non fornisce un quadro accurato della composizione corporea o della salute. Uno dei principali limiti è che l’IMC non distingue tra grasso corporeo, massa muscolare e massa ossea, elementi fondamentali per valutare il reale stato di salute di una persona.

Uno dei problemi principali dell’IMC è la sua incapacità di indicare quale percentuale del peso corporeo sia costituita da grasso, muscoli o ossa. Ad esempio, una persona con una muscolatura particolarmente sviluppata potrebbe avere un IMC elevato pur avendo una bassa percentuale di grasso corporeo. Questo fenomeno è spesso osservato negli atleti o in coloro che si allenano regolarmente con i pesi. In questi casi, l’IMC potrebbe collocare queste persone nella categoria di sovrappeso o obesità, quando in realtà sono in ottima salute.

D’altra parte, una persona con un IMC normale potrebbe avere una percentuale di grasso elevata, presentando quindi rischi per la salute come ipertensione, colesterolo alto e diabete. Questo dimostra che l’IMC da solo non può fornire una valutazione completa del benessere fisico. Fatima Stanford, professoressa associata alla Harvard Medical School e specialista in medicina dell’obesità presso il Massachusetts General Hospital, sottolinea che l’IMC non è un predittore affidabile della salute individuale. In altre parole, il peso corporeo da solo non racconta l’intera storia.

Nonostante i limiti evidenti, l’IMC continua a essere ampiamente utilizzato nella valutazione della salute. Uno dei motivi principali è la sua semplicità: è un calcolo veloce e accessibile a chiunque, anche senza strumenti sofisticati. Questo lo rende popolare non solo tra i medici, ma anche tra persone comuni che desiderano monitorare il proprio peso.

Tuttavia, molti esperti suggeriscono che l’IMC dovrebbe essere utilizzato solo come uno degli strumenti nella valutazione della salute, e non come l’unico indicatore. Eleanna De Filippis, medico ed endocrinologo presso la Mayo Clinic, sostiene che l’IMC possa fornire un’indicazione di base, ma deve essere interpretato in combinazione con altri parametri di salute. Ad esempio, se una persona ha un IMC elevato, è importante considerare anche altri fattori come la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo e la glicemia prima di trarre conclusioni sulla salute complessiva.

Uno studio del 2016 condotto su oltre 40.000 persone negli Stati Uniti ha dimostrato quanto l’IMC possa essere inaffidabile. I ricercatori hanno confrontato i valori di IMC con altre misure di salute, come i livelli di colesterolo, glucosio, trigliceridi e la pressione arteriosa. I risultati hanno mostrato che quasi la metà delle persone classificate come sovrappeso e circa un quarto di quelle classificate come obese avevano parametri di salute normali. Questo studio ha evidenziato che milioni di persone considerate in sovrappeso secondo l’IMC sono in realtà in buona salute.

L’IMC, inoltre, non tiene conto delle differenze individuali come l’etnia, il genere o l’età. Questo può portare a classificazioni sbagliate, soprattutto tra i gruppi emarginati. Ad esempio, molte donne nere possono essere considerate non sane a causa di un IMC elevato, quando in realtà i loro parametri di salute sono perfettamente nella norma.

Poiché l’IMC presenta numerosi limiti, molti medici stanno adottando misurazioni alternative per valutare la salute dei pazienti. Una delle misurazioni più utilizzate è la circonferenza vita, che è un indicatore più preciso della distribuzione del grasso corporeo. Un’elevata circonferenza vita è correlata a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari e diabete.

Un altro strumento utile è il rapporto vita-fianchi (indice WHR), che misura la quantità di grasso viscerale presente nel corpo. Questo tipo di grasso, localizzato nell’area addominale, è particolarmente pericoloso per la salute, poiché è associato a una serie di patologie gravi.

Un indicatore più avanzato è l’indice di rotondità corporea, che combina l’IMC con la circonferenza vita per stimare il grasso viscerale e il grasso corporeo totale. Studi recenti hanno dimostrato che l’indice di rotondità corporea è più accurato dell’IMC nel predire il rischio di malattie cardiache, diabete e cancro.

Un altro aspetto critico legato all’uso dell’IMC è lo stigma che spesso accompagna le persone con IMC elevato. Janet Tomiyama, professoressa di psicologia all’UCLA, ha condotto ricerche che dimostrano come le persone etichettate come sovrappeso o obese possano subire effetti negativi sulla salute mentale e fisica a causa della discriminazione e dello stress. Il cortisolo, l’ormone dello stress, tende a salire in queste persone, innescando un circolo vizioso che può peggiorare la loro condizione di salute.

Nonostante tutte le critiche, l’IMC è destinato a rimanere uno strumento utilizzato nella valutazione della salute per almeno il prossimo decennio. Tuttavia, la consapevolezza dei suoi limiti è in aumento, e sempre più medici stanno adottando approcci più olistici per valutare la salute dei loro pazienti. Stanford suggerisce che, piuttosto che concentrarsi sul peso, le persone dovrebbero dedicarsi a una dieta sana e a regolare attività fisica. Inoltre, gli esperti sottolineano che la salute non è un concetto universale, e che ogni individuo ha un proprio equilibrio fisico da mantenere.

In definitiva, l’IMC può essere uno strumento utile in determinate circostanze, ma è necessario affiancarlo ad altre misurazioni e considerazioni per ottenere una valutazione accurata e completa della salute di una persona.

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