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Light therapy, cos’è e come funziona

La Light therapy, letteralmente “terapia della luce”, è detta anche fototerapia. Si tratta di una particolare terapia che consiste nell’esposizione, prima di andare a dormire, ad una fonte di luce. Questo dovrebbe aiutare a regolare il nostro ritmo circadiano. Vediamo di cosa si tratta.

Foto | Unsplash
@Becca Schultz

Perché si ricorre alla Light therapy?

Il ritmo circadiano è collegato al nostro orologio biologico e quando il ritmo viene interrotto (magari a causa di orari che costringono ad anticipare o ritardare il sonno) si possono manifestare sonnolenza diurna, apatia e anche depressione. La terapia della luce può ripristinare questo ritmo. A seconda del tipo di interruzione del ritmo circadiano la fototerapia viene applicata subito dopo il risveglio mattutino oppure prima di andare a dormire la sera.

Secondo alcuni studiosi, l’esposizione alla luce prima delle ore dedicate al sonno, potrebbe portare risultati benefici. La luce deve essere meno forte di quella solare, ma più intensa di quella artificiale. Infatti, si tratta di una terapia non invasiva, perché la luce non deve ostacolare il riposo, bensì favorirlo. Questa terapia è stata usata anche per disturbi quali disritmia, orari di lavoro notturno, disturbo affettivo stagionale e demenza.

Come funziona?

La terapia consiste nell’esposizione a una fonte luminosa per un determinato periodo di tempo e alla stessa ora ogni giorno. Si utilizza per i disturbi del sonno e agisce su determinate aree del cervello che regolano sonno e umore. Solitamente lo strumento utilizzato è la light box o “scatola luminosa”, che deve essere in grado di filtrare la luce ultravioletta.

La fonte di luce dovrebbe essere posta a circa 40 centimetri dal viso, raggiungendo gli occhi ma senza che questi la incontrino in maniera diretta. Durante le sessioni di fototerapia è possibile svolgere qualche attività, come leggere o mangiare. La durata della sessione dovrebbe durare dai 30 minuti alle 2 ore e va ripetuta ogni giorno.

Prima di iniziare questo tipo di terapia, però, è bene consultare il proprio medico. In particolare nei casi in cui si soffra di problemi agli occhi che potrebbero essere aggravati dalla scatola luminosa; lupus, che rende la pelle sensibile alla luce; disturbo bipolare, perché la terapia della luce può scatenare la mania; nel caso in cui si prendano farmaci che aumentano la sensibilità alla luce.

Foto | Unsplash
@Mpho Mojapelo

Cosa evitare per dormire meglio

Prima di provare la fototerapia ci sono dei metodi semplici che possono agevolare una buona notte di sonno. In primis, occorre evitare l’utilizzo di devices elettronici prima di andare a dormire. Inoltre, bisogna cercare di mantenere degli orari regolari; evitare il riposino pomeridiano; fare regolarmente esercizio fisico; limitare alimenti stimolanti come caffeina e alcol; evitare di fumare prima di dormire e, possibilmente, mantenere la camera buia e silenziosa.

Blu Di Marco

Sono laureanda in Lettere moderne presso l’Università Statale di Milano. Appassionata di libri da quando ero in pancia, potrei dire di vivere in una casa di carta. Dal 2021 sono editor e autrice anche per Giovani Reporter

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