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Lesione di terzo grado al polpaccio, tutto quel che bisogna sapere sull’infortunio

Si tratta di una rottura importante delle fibre muscolari e comporta un lungo percorso di recupero che potrebbe includere anche l’intervento chirurgico

La lesione di terzo grado al polpaccio è un infortunio molto grave e non è facile recuperare in tempi brevi da questo k.o. fisico. Ne sa qualcosa Ismael Bennacer, centrocampista del Milan, che con la sua Nazionale, l’Algeria, si è fermato durante l’allenamento e la diagnosi è stata proprio quella della lesione di terzo grado al polpaccio. In sostanza, si tratta di una rottura importante delle fibre muscolari e comporta un lungo percorso di recupero che potrebbe includere anche l’intervento chirurgico.

Ismael Bennacer, centrocampista del Milan | ansa @Matteo Bazzi

Magari questo non è il caso del centrocampista alla corte di Paulo Fonseca, che sarà comunque valutato di settimana in settimana dallo staff sanitario del club di via Aldo Rossi. Però, ora è giusto spiegare che cosa sia una lesione muscolare di terzo grado. Questa dicitura spiega una rottura importante del muscolo o di una porzione significativa di esso.

I sintomi

Quando si subisce una lesione di questo tipo si sente un dolore immediato e intenso. Quindi, chi subisce questo k.o. fisico ha difficoltà a camminare e a muovere la gamba, che si gonfia. Con il passare delle ore possono anche comparire lividi a causa del sanguinamento interno. Inoltre, in alcune circostanze, si può notare un avvallamento o una deformazione nella zona interessata, segno della rottura del muscolo.

Ma quali sono i tempi di recuperi? La risposta a questa domanda interessa soprattutto ai tifosi del Milan, visto che all’inizio dell’articolo è stato citato Bennacer. Possiamo dire che, per una lesione muscolare di terzo grado, i tempi di recupero sono notevolmente più lunghi rispetto a lesioni meno gravi. Servono almeno due-tre mesi per un recupero completo, ma ci sono stati casi nei quali è necessario più tempo. Come accennato prima, potrebbe essere necessario anche un intervento chirurgico. Inutile dire, che una situazione del genere allungherebbe a quattro o sei mesi i tempi di recupero.

La riabilitazione

Ci sono diverse farsi nella riabilitazione, dopo una lesione di terzo grado. Nella prima fase (fino a 10 giorni) è consigliabile il riposo assoluto, ghiaccio e anche un tutore o una fasciatura rigida per proteggere l’area lesionata. Nella seconda fase (dalla seconda alla sesta settimana) ci vuole una mobilizzazione precoce. Sotto la guida di un fisioterapista, si iniziano movimenti leggeri per prevenire la rigidità articolare e migliorare la circolazione senza stressare il muscolo. Si inizia a dare un carico parziale al muscolo tramite il cammino con le stampelle e carico sfiorante del piede al suolo.

Ismael Bennacer, Milan | ansa epa @Sarah Yenesel

Nella terza fase (dalla sesta alla settimana numero 12) ci sono da fare esercizi isometrici (si comincia con esercizi che non coinvolgono movimenti ampi), un potenziamento graduale e il recupero della mobilità. Per quanto riguarda Bennacer, c’è anche l’ultima fase di reintegro sportivo. Con Bennacer che potrà iniziare un lavoro specifico per il ritorno in campo. Oltre a esercizi pliometrici e di reattività e una prevenzione delle recidive per ridurre il rischio di una nuova lesione, come il rinforzo dei muscoli del core, stretching dinamico e lavoro specifico sul polpaccio.

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Redazione Saluteweb

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