È uno dei frutti tropicali più famosi del mondo ed è prodotto da una pianta indiana del genere “Mangifera”. Si tratta del mango, il cui omonimo albero è imparentato con la pianta che produce gli anacardi. Si taglia a fette o a quadretti e si gusta come un qualsiasi frutto, ma è buono soprattutto per fare dolci e gelati dal gusto intenso e d’oltreoceano. Ha anche tante proprietà nutritive, che lo classificano tra gli alimenti che possono fare bene alla salute.
Il mango è ricco di vitamina A e C, ma ha un livello di acido ascorbico superiore rispetto ai valori di beta carotene e luteina zeaxantina. Inoltre è una fonte nutrizionale di acqua, fruttosio, fibra alimentare e minerali come il potassio. Ha anche un apporto calorico medio-elevato, simile a frutti come i cachi o all’uva. Dal gusto dolce e poco acido, la forma, il colore e la consistenza di buccia e polpa cambiano in base alla varietà e alla specie.
Nella dieta italiana, il mango si consuma principalmente crudo e fresco, oppure come succo di frutta, centrifugato o estratto. Si può ovviamente sfruttare anche per fare pietanze dolci, gelati e granite. All’estero, invece, è possibile consumarlo anche cotto e viene inserito in moltissime ricette dolci o salate.
Il mango ha un valore energetico medio-alto, con tanti carboidrati solubili e poi proteine e lipidi. I glucidi sono costituiti da fruttosio, mentre i peptidi hanno un basso valore biologico. Tra gli acidi grassi è presente una piccola quantità del gruppo omega 3 e omega 6. Lattosio e glutine sono assenti, mentre il mango abbonda di acqua e fibra. Tra le proprietà energetiche, il mango è anche ricco di protovitamina A. È anche ricco di polifenoli-quercetina, acido gallico, acido caffeico, catechine, kaempferolo, mangiferina, tannini e xantoni.
Il mango può essere adoperato nella maggior parte dei regimi alimentari. L’unica cosa da attenzionare è nel caso forme di ipersensibilità allergica, se si soffre di certe patologie metaboliche o si è in sovrappeso. Non è perciò consigliabile in caso di diabete mellito tipo 2 e ipertricliceridemia. Non ha invece controindicazioni per l’ipertensione arteriose primaria e l’ipercolesterolemia.
Tra le proprietà non benefiche, il (troppo) mango tende anche a diminuire l’escrezione di acido urico con le urine, favorendone l’accumulo nel sangue e aumentando la possibilità di gotta e calcoli. Il frutto è invece considerato innocuo per celiachia, intolleranza al lattosio e fenilchetonuria. Secondo l’Australian Health e del Medical Research Congress di Melbourne, inoltre, la buccia del mango tenderebbe a prevenire alcune forme di cancro.
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