Le liti in famiglia possono avere delle ripercussioni sul benessere mentale. Come gestirle?

A prescindere dall’argomento, è fondamentale evitare che il litigio degeneri e provochi ripercussioni, anche gravi, sui membri della famiglia coinvolti

Ogni famiglia ha i suoi momenti negativi e i suoi periodi di tensione. Ed esistono certi litigi che, se affrontati nel modo giusto, possono migliorare le relazioni. Naturalmente, a prescindere dall’argomento, è fondamentale evitare che il litigio degeneri e provochi ripercussioni, anche gravi, sui membri della famiglia coinvolti. È importante ricordare che le persone litigano in qualsiasi contesto nel quale si trovano (casa, lavoro, scuola) e il conflitto fa parte della natura umana. Infine, come accennato, non sempre è negativo.

Disputa
Disputa | pixabay @geralt

Secondo lo psicologo statunitense John Gottman, sono diversi gli aspetti che possono causare problemi all’interno di una relazione. Come la critica, il disprezzo, il sarcasmo, gli insulti, l’ostruzionismo, l’atteggiamento difensivo.

I litigi

In famiglia possono litigare moglie e marito o genitori e figli. Se sono litigi continui, allora non va bene sia per i bambini sia per gli adulti. Crescere in una famiglia nella quale si litiga sempre rischia di compromettere l’autostima e di generare problemi nella gestione dei rapporti personali e di coppia. Quindi, cosa fare? I genitori che litigano devono imparare a gestire i propri conflitti e a comunicare ai figli l’avvenuta risoluzione. I bambini provano angoscia quando vedono un litigio ed è per questo che diventa fondamentale spiegare loro che è esplosa la pace.

Non solo tra coniugi, possono litigare anche genitori e figli. Non solo piccoli, ma anche quelli grandi. Nel caso di figli adulti, le rotture rischiano di essere serie. Ma perché in questo caso si discute? Per la presenza ingombrante nella propria vita dei genitori; per la scelta da parte dei figli di uno stile di vita opposto a quello genitoriale; per la difficoltà nel prendersi cura di genitori anziani; per la scelta dei figli di trasferirsi altrove.

Litigare in modo costruttivo

C’è un presupposto da tenere in considerazione: la capacità di sostenere la presenza aggressiva dell’altro. Non si intende il comportamento violento, ma di tensioni. Sempre secondo lo statunitense Gottman, alla base di una lite costruttiva ci devono essere i seguenti presupposti:

  • predisposizione all’ascolto
  • predisposizione al dialogo e al confronto
  • disponibilità a non giudicare l’altro e a evitare le critiche

Cosa fare quando si litiga?

Ci sono alcuni suggerimenti utili da prendere in considerazione quando si discute con qualcuno: ascoltare; evitare conclusioni affrettate; evitare di fuggire dalla lite; evitare offese inutili; mettersi nei panni dell’altro; evitare di discutere in presenza di altre persone. Ovvio che se i litigi diventano violenti, allora bisogna correre ai ripari intervenendo per evitare degenerazioni pericolose.

Contesa
Contesa | pixabay @Natalie_Corot

Il primo step è quello di identificare i comportamenti violenti. A volte si tendono a banalizzare o a fare finta di niente. Mai comportamento è più sbagliato. Queste reazioni non sono positive e possono portare a conseguenze serie. Quindi, attenzione a insulti, minacce e intimidazioni; violenza verbale; prevaricazione fisica; imprevedibilità; scarsa tolleranza delle idee altrui; annullamento dell’altro; scarso autocontrollo e manifestazioni di rabbia improvvise ed eccessive. Sono tutti segnali pericolosi.

Potrebbe interessarti anche questo articolo: Giornata Mondiale della Salute Mentale: l’importanza del benessere psicologico in ogni ambito della vita

Gestione cookie