Le formiche hanno un olfatto straordinario. La loro sensibilità agli odori è talmente sviluppata che si è rilevata utile anche a identificare alcune patologie. Ebbene sì, se addestrate, le formiche sarebbero in grado di “fiutare” il cancro, come dei segugi addestrati a scovare i tartufi. Una capacità che sicuramente le rende ancora più straordinarie ai nostri occhi. La prova di questa loro grande abilità arriva da un nuovo studio condotto sotto la guida di Patrizia D’Ettorre dell’Università Sorbona di Parigi e Baptiste Piqueret, del Max Planck Institute for Chemical Ecology in Germania.
Il raffinato olfatto delle formiche
Come descritto nel dettaglio in un articolo pubblicato sulle pagine della rivista specializzata Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, il nuovo studio ha dimostrato che le formiche – e in particolare quelle appartenenti alla specie Formica fusca – possono essere addestrate a riconoscere l’odore di alcune specifiche cellule tumorali nell’urina di topi da laboratorio portatori di un tumore al seno umano. Già precedenti ricerche avevano dimostrato la capacità delle formiche di identificare le cellule tumorali umane cresciute in laboratorio.
“Insetti come le formiche hanno un senso dell’olfatto raffinato e possono essere addestrati facilmente e rapidamente con il condizionamento olfattivo“, ha spiegato il team di ricerca. “Usando come stimolo l’urina di topi xenotrapiantati con tessuti tumorali derivati da pazienti, dimostriamo che le singole formiche possono imparare a discriminare l’odore dei topi sani da quello dei topi portatori di tumore e che sono in grado di farlo dopo solo tre prove di condizionamento”.
I risultati dello studio
Nello specifico, nel corso dello studio, che ha coinvolto tre colonie di Formica fusca, i ricercatori hanno osservato che dopo l’addestramento le formiche trascorrono in media il 20% in più del tempo in prossimità dell’odore appreso, rispetto ad altri stimoli. “Le analisi chimiche hanno confermato che la presenza del tumore ha modificato l’odore delle urine, supportando i risultati comportamentali“, ha sottolineato il team. “Il nostro studio dimostra che le formiche rilevano in modo affidabile segnali tumorali nelle urine dei topi e hanno il potenziale per agire come biorilevatori di cancro efficienti ed economici”.
I prossimi obiettivi
Il passo successivo? Il team di Piqueret ha in programma di testare la capacità delle formiche di fiutare i marcatori del cancro nelle urine di pazienti umani. “Ovviamente non ci sarà alcun contatto diretto tra formiche e pazienti. Quindi, anche se le persone hanno paura degli insetti non c’è alcun problema”, ha concluso Piqueret.