Latte vegetale, qual è l’alternativa migliore?

Scopri le differenze tra latte vaccino e bevande vegetali, i benefici, i rischi di carenze nutrizionali e come scegliere il latte vegetale più adatto alle tue esigenze

Uno studio pubblicato su The Journal of Nutrition ha messo in evidenza come il latte vaccino e i latticini vengano sempre più spesso rimpiazzati da bevande vegetali, un fenomeno in crescita legato a cambiamenti nelle preferenze alimentari e alle necessità di salute di molte persone.

Sebbene queste alternative siano valide, la loro composizione nutrizionale risulta significativamente diversa rispetto a quella del latte vaccino. In particolare, le bevande vegetali contengono generalmente una quantità inferiore di proteine, calcio e vitamina B12, nutrienti fondamentali che fanno del latte vaccino un alimento considerato nutrizionalmente completo, anche se non indispensabile all’interno di una dieta equilibrata.

Qual è l’alternativa migliore per quanto riguarda il latte vegetale?

Il latte vaccino è particolarmente ben tollerato durante l’infanzia, poiché in questa fase della vita l’organismo produce una quantità abbondante di lattasi, l’enzima necessario per digerire il lattosio, lo zucchero naturalmente presente nel latte.

Tuttavia, con il passare degli anni, la produzione di lattasi può diminuire in modo significativo, rendendo il latte meno digeribile per molti adulti. Questa condizione, nota come intolleranza al lattosio, spinge sempre più persone a cercare alternative al latte vaccino, come le bevande vegetali. Oltre all’intolleranza al lattosio, anche l’allergia alla caseina, una proteina del latte, rappresenta un motivo comune per cui si scelgono altre opzioni.

Latte vegetale, qual è l'alternativa migliore?
Latte vegetale, qual è l’alternativa migliore? – Pexels @cottonbro studio – Saluteweb.it

I latti vegetali, noti anche come bevande vegetali, sono prodotti derivati da cereali (soia, riso, avena, canapa) o frutta secca (mandorle, nocciole, cocco). Sebbene abbiano un profilo nutrizionale diverso rispetto al latte vaccino, molte di queste bevande vengono fortificate con vitamine e minerali, come calcio e vitamina D, per avvicinarsi al valore nutrizionale del latte tradizionale. Questa aggiunta di nutrienti consente di colmare alcune carenze potenziali e le rende una scelta più bilanciata per chi opta per un’alimentazione priva di latticini.

Scegliere un latte vegetale al posto del latte vaccino può essere una necessità o una preferenza personale. Tra i motivi principali che spingono a questa scelta troviamo:

  • Intolleranza al lattosio.
  • Malattie infiammatorie intestinali croniche.
  • Diarrea, in cui il consumo di lattosio può aggravare i sintomi.
  • Allergie alle proteine del latte.
  • Ipercolesterolemia, grazie al contenuto generalmente basso di grassi saturi in molte bevande vegetali.

Anche se le bevande vegetali sono ben tollerate, alcune persone potrebbero sviluppare allergie nei confronti degli ingredienti base, come soia o frutta secca. Nonostante ciò, rappresentano un’alternativa valida per chi non può consumare latte vaccino.

Dal punto di vista calorico, i latti vegetali sono spesso più leggeri rispetto al latte vaccino. Ad esempio, il latte di cocco rappresenta un’eccezione per il suo alto contenuto di grassi saturi. Inoltre, tutte le bevande vegetali sono prive di lattosio e, in molti casi, sono arricchite con calcio e vitamina D per migliorare il loro apporto nutrizionale.

Per quanto riguarda il contenuto di proteine, il latte vaccino contiene in media 3-3,5 grammi di proteine per 100 ml, includendo tutti gli amminoacidi essenziali necessari per il corpo umano. Al contrario, le bevande vegetali hanno un contenuto proteico variabile:

  • Il latte di soia è il più simile al latte vaccino, con 3-4 grammi di proteine per 100 ml.
  • Bevande come quelle a base di riso, mandorla o cocco contengono meno di 1 grammo di proteine per 100 ml, rendendole meno adatte a soddisfare il fabbisogno proteico.

Quando si opta per una bevanda vegetale, è importante considerare alcuni aspetti per garantirne la qualità e l’equilibrio nutrizionale:

  • La provenienza dei cereali o dei legumi utilizzati, preferendo prodotti biologici.
  • La quantità di sodio presente.
  • L’aggiunta di zucchero, valutandone tipo e quantità.
  • La presenza di oli vegetali e additivi come stabilizzanti o esaltatori di sapidità.
  • L’eventuale fortificazione con vitamine e minerali.
Focus sui principali tipi di latte vegetale
  • Latte di soia

Il latte di soia è l’unico latte vegetale che offre un contenuto proteico comparabile a quello del latte vaccino. È anche una buona fonte di ferro e, grazie alla presenza di lecitina e isoflavoni, può aiutare a ridurre il colesterolo LDL e alleviare alcuni sintomi della menopausa.

  • Latte di riso e avena

Il latte di riso è una bevanda leggera, facilmente digeribile e priva di colesterolo. È ideale per chi soffre di allergie al latte, alla soia o alla frutta secca. Il latte di avena, invece, è ricco di fibre e contiene beta-glucani, utili per ridurre l’assorbimento di colesterolo e glucosio.

  • Latte di mandorla e nocciola

Queste bevande sono particolarmente ricche di antiossidanti, come la vitamina E e i composti fenolici, che proteggono le cellule dai danni ossidativi.

Consumare esclusivamente bevande vegetali potrebbe aumentare il rischio di carenze di calcio, vitamina D e vitamina B12, soprattutto se non si seguono una dieta varia ed equilibrata. Tuttavia, grazie alla fortificazione, questi rischi possono essere evitati.

I segnali di una carenza nutrizionale includono stanchezza, unghie fragili, crampi muscolari e, in casi gravi, fragilità ossea. I gruppi più a rischio sono le donne in gravidanza, i bambini, gli adolescenti e gli anziani.

Per compensare la minore quantità di proteine nelle bevande vegetali, è consigliabile integrare la dieta con alimenti ricchi di proteine, come yogurt greco, yogurt senza lattosio o yogurt di soia. In questo modo, anche una dieta priva di latte vaccino può essere nutrizionalmente completa e bilanciata.

Gestione cookie