È una bevanda capace negli ultimi anni di invadere gli scaffali di ogni supermercato. Apprezzata proprio perché priva di proteine animali
Il latte vegetale è una bevanda simile al latte, ma di origine vegetale che contiene sostanze attive estratte dalle piante. Ed è una bevanda capace negli ultimi anni di invadere gli scaffali di ogni supermercato. Apprezzata proprio perché priva di proteine animali e, quindi, amata dagli intolleranti al lattosio e i vegani, per motivi digestivi o ambientali. E come detto è sì simile al latte, ma non lo sono né gli ingredienti né i benefici per il corpo.
Uno dei maggiori interessi del latte vaccino è la sua ricchezza in calcio, che contribuisce alla forza di ossa e denti. “L’assunzione giornaliera raccomandata per gli adulti è di 800-900 mg”, ha spiegato a Gazzetta Active Flavia Bernini, biologa, nutrizionista. “Senza, il corpo è esposto a carenze e indebolimento delle ossa”. Composte per il 95% da acqua, la maggior parte delle bevande vegetali non sostituisce questo apporto animale. “Per rimediare optiamo per un tipo di latte arricchito di calcio, con una dose minima di 100 mg per 100 grammi di prodotto, simile alla quantità contenuta nel latte vaccino. Anche la vitamina B12 viene spesso addizionata nelle bevande vegetali e la sua assunzione è raccomandata come parte di una dieta vegana: è necessario compensare l’assenza di una vitamina tanto importante e presente solo negli alimenti di origine animale”.
Un consiglio è quello di prestare attenzione allo zucchero perché alcune bevande possono averlo: “Privilegiamo le bevande vegetali naturali, senza zuccheri aggiunti, in parallelo a una dieta equilibrata. Molti tipi di latte come quello di riso, farro o avena sono a base di cereali e risultano più ricchi di carboidrati e dolci. Quelli di mandorla, cocco e nocciola contengono pochi zuccheri, ma molti grassi. In genere si tratta di grassi buoni, utili a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Unica eccezione il cocco che contiene più grassi saturi, da limitare nella dieta. Il latte di mandorla, invece, spicca per il contenuto di vitamina E, superiore a quella del latte vaccino”, ha continuato la biologa nutrizionista Flavia Bernini.
Di queste bevande ce ne sono di diversi tipi. Ad esempio, il latte di soia. Che è l’unico ad avvicinarsi la latte sotto il profilo proteico. Infatti, abbondano le lecitine di soia, molecole che aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo e che sembrano avere effetti positivi per il cuore. Sono inoltre presenti omega-3, i grassi buoni che aiutano a tenere pulite le arterie. Invece, il latte di riso è ricco di zuccheri semplici che derivano dai processi enzimatici ai quali viene sottoposto l’amido (questa bevanda è meno idonea per chi soffre di diabete o è in forte sovrappeso). Inoltre, non contiene colesterolo né grassi saturi “cattivi”, e può essere consumata anche da chi deve tenere sotto controllo questi parametri.
In questa lista di grande varietà c’è anche il latte di mandorla. È una bevanda che contiene zuccheri semplici, una buona quantità di antiossidanti, come la vitamina E, e molti acidi grassi insaturi, come l’acido oleico e quello linoleico, che tengono in salute il sistema circolatorio.
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