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L’allenamento ad alta intensità è davvero utile per dimagrire?

L’allenamento ad alta intensità, anche chiamato High Intensity Training (HIT) consiste nel super-attivare i metabolismi energetici in modo tale da impegnarli al massimo fin dall’inizio dell’allenamento. Si tratta di una tipologia di training anaerobico in cui la frequenza cardiaca è elevata e i muscoli sono sottoposti ad uno stress elevato.

Secondo alcuni studi l’allenamento ad alta intensità risulta efficace per dimagrire mentre altri esperti sostengono che sia più efficace e salutare l’attività aerobica.

Ma scopriamo di più sull’High Intensity Training, in cosa consiste, quanto è efficace e quali possono essere le sue conseguenze negative.

Che cos’è l’allenamento ad alta intensità?

L’HIT è composto da esercizi brevi e intensi che portano i muscoli al loro massimo livello di stress, fino a quello che possiamo definire sfinimento muscolare, ovvero quando le fibre dei muscoli raggiungono l’arresto e si bloccano a causa dell’esaurimento dell’ATP.

Non si può protrarre l’allenamento oltre i 45 minuti, proprio perché il corpo viene sottoposto a dei livelli di stress troppo alti da sopportare per più di un intervallo di tempo limitato. 

In cosa consiste l’allenamento ad alta intensità? – Unsplash – saluteweb.it

Le risorse energetiche spese durate l’allenamento ad alta intensità sono superiori rispetto all’allenamento ordinario, questo porta il corpo a bruciare più calorie. Superando la soglia anaerobica, si entra a tutti gli effetti in un HIT, ed è proprio la mancanza di una corretta ossigenazione che fa aumentare la fatica e lo stress del corpo, funzionale a questo tipo di allenamento. Così, la produzione di energia avviene in assenza di ossigeno.

Si può strutturare l’allenamento con delle pause di recupero intermedie tra una serie di esercizio e l’altra (HIIT), oppure continuare per l’intervallo di tempo prestabilito senza effettuare pause. 

Vantaggi dell’allenamento ad alta intensità

L’HIT abbinato ad un corretto stile di vita e ad un’alimentazione adeguata, porta a dei risultati visibili già dopo poco tempo, spesso dopo meno tempo rispetto all’allenamento aerobico.

Alcuni studi hanno dimostrato che questo tipo di allenamento porta ad una migliore efficienza cardiaca e ad una produzione più alta delle proteine necessarie per bruciare calorie. Le conclusioni dello studio hanno messo in luce come l’attività fisica anaerobica consenta di bruciare quantità superiori di grasso. 

Inoltre, l’HIT è un allenamento di breve durata che prevede un tempo di recupero di due o tre giorni per garantire al corpo di riprendersi prima della sessione successiva.

Questo tipo di cadenza e durata ben si presta per coloro che hanno poco tempo da dedicare all’allenamento, ma non va preso sottogamba: non è un tipo di attività che si può svolgere dall’oggi al domani, senza un’adeguata preparazione o senza un professionista che prepari con la giusta attenzione il corpo a sopportare questo tipo di stress.

Una persona sedentaria che non si è mai allenata in vita sua, non può improvvisare un HIT in autonomia senza subire delle conseguenze fisiche e sopratutto non si addice a chiunque, tantomeno a chi è sovrappeso o soffre di patologie cardiache. Ma scopriamo di più sulle potenziali conseguenze negative dell’allenamento ad alta intensità.

Possibili conseguenze negative dell’HIT

L’allenamento ad alta intensità non può essere praticato da persone che soffrono di patologie cardiache, dal momento che l’apparato cardiovascolare risulta più sollecitato rispetto all’allenamento aerobico tradizionale e questo potrebbe provocare dei danni al cuore, soprattutto a causa dell’assenza di ossigeno. Inoltre, chi è sovrappeso potrebbe provocarsi degli infortuni gravi ad esempio alle articolazioni o degli strappi muscolari gravi.

Ecco le parole di Norma Ornella, infermiera specializzata in cardiologia all’ Health: 

“Durante gli allenamenti HIIT vengono rilasciati molti ormoni, uno di questi è il cortisolo. Il cortisolo attiva il sistema nervoso simpatico, noto anche come risposta di lotta o fuga, che a sua volta porta a miglioramenti metabolici. Il problema è quando c’è troppo cortisolo nel corpo, motivo per cui il riposo e il recupero tra gli allenamenti sono così importanti”

Ecco perché svolgere questo tipo di allenamento ogni giorno non solo risulta funzionale, ma può provocare infortuni anche gravi e avere delle ripercussioni negative a livello di sonno e gestione dell’ansia, infatti è come se il corpo risultasse sempre attivato e pronto ad attaccare o fuggire, invece di rilassarsi nei giorni di mancato allenamento o di attività più distensiva.

La chiave quindi per non subire infortuni e sfruttare al massimo il potere dimagrante dell’allenamento ad alta intensità è quello di garantire al corpo un corretto recupero, farsi guidare da un personal trainer soprattutto all’inizio, in grado di stabilire la tipologia di esercizi e la durata iniziale dell’allenamento più adatte alle esigenze del corpo e, soprattutto, fornire al corpo le energie necessarie per affrontare questo tipo di allenamento intensivo attraverso una dieta adeguata.

Insomma, l’HIT non si improvvisa ma si impara, e soprattutto bisogna procedere in modo graduale per tutelare al massimo il propio benessere psicofisico.

Alessia Barra

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