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La Tachipirina è utile per chi ha il raffreddore, ma solo in presenza di alcuni sintomi

Per affrontare i malanni di stagione utilizziamo spesso la Tachipirina, un farmaco a base di paracetamolo. Scopriamo quando e come usarla e quali precauzioni adottare per evitare rischi per la salute

Con l’arrivo della stagione invernale, il raffreddore diventa una presenza frequente, accompagnato da sintomi come mal di testa, febbre, malessere e dolori diffusi. Tra i rimedi più utilizzati per affrontare questo comune disturbo c’è la Tachipirina, un farmaco a base di paracetamolo. Sebbene sia uno dei medicinali da banco più diffusi, è importante sapere quando usarla, per quali sintomi è realmente efficace e quali precauzioni adottare per evitare rischi per la salute.

Quando usare la Tachipirina

La Tachipirina è un farmaco analgesico e antipiretico, vale a dire che può alleviare il dolore e ridurre la febbre. La sua popolarità è dovuta alla buona tollerabilità e alla relativa sicurezza, caratteristiche che lo rendono un trattamento di riferimento per malattie con febbre e dolori lievi o moderati. Tuttavia, è bene chiarire che la Tachipirina non ha effetti curativi diretti contro il raffreddore, una patologia di origine virale generalmente causata dai rhinovirus. Il paracetamolo infatti, pur essendo efficace nel trattare alcuni sintomi associati, non agisce direttamente sui virus e non è quindi in grado di combattere o ridurre l’infezione.

Nel contesto di un raffreddore, il paracetamolo può rivelarsi utile in presenza di sintomi specifici. Innanzitutto, è efficace se il raffreddore è accompagnato da febbre moderata o alta, dato che aiuta ad abbassare la temperatura corporea e a migliorare il comfort generale del paziente. In questi casi, la febbre rappresenta una naturale risposta del sistema immunitario, creata per ostacolare la proliferazione dei virus e stimolare le difese del corpo. La decisione di abbassarla dovrebbe quindi essere ponderata, considerando che è comunque un processo che aiuta l’organismo a combattere l’infezione. Altrettanto importante è l’azione analgesica del paracetamolo, che può alleviare il mal di testa, i dolori muscolari e articolari, sintomi frequenti durante un raffreddore e in grado di incidere negativamente sulla qualità di vita del paziente. La Tachipirina, se assunta secondo le dosi consigliate, può così rendere meno intensa la sensazione di malessere generale e migliorare temporaneamente il benessere di chi è colpito dall’infezione.

Raffreddore | Foto Unsplash @Spencer Backman

Il corretto utilizzo

Nonostante i benefici, il paracetamolo non è indicato se il raffreddore non presenta febbre o dolori diffusi. Per sintomi come la congestione nasale o il mal di gola, effetti comuni del raffreddore, la Tachipirina non ha alcun effetto specifico; può solo offrire un sollievo temporaneo dal dolore, ma non agisce sulla congestione o sugli altri sintomi respiratori. In tali casi, il suo utilizzo è quindi superfluo e non consigliato, dato che non apporta alcun beneficio contro questi fastidi.

Il dosaggio della Tachipirina è un altro aspetto da considerare attentamente. Solitamente, la dose per un adulto è di 500-1000 mg ogni 4-6 ore, con un limite massimo giornaliero di 3000 mg, anche se in alcuni Paesi può essere consentito un massimo di 4000 mg. Il rispetto delle dosi è fondamentale, poiché un sovradosaggio può causare gravi effetti collaterali, in particolare danni al fegato che, nei casi più estremi, possono risultare fatali. È importante inoltre controllare che altri farmaci eventualmente assunti non contengano paracetamolo, per evitare di superare la dose massima giornaliera inconsapevolmente.

La Tachipirina, pur essendo generalmente sicura, comporta alcune precauzioni d’uso. Il farmaco non dovrebbe essere usato per periodi prolungati; se i sintomi del raffreddore persistono oltre pochi giorni, o se la febbre non si risolve entro tre giorni, è consigliabile rivolgersi al medico per una valutazione più approfondita. Chi soffre di patologie epatiche o consuma regolarmente alcol dovrebbe assumere la Tachipirina solo sotto indicazione medica, poiché la combinazione di paracetamolo e alcool può aumentare il rischio di danni al fegato. Anche in gravidanza e durante l’allattamento, la Tachipirina è considerata un farmaco sicuro, ma si consiglia comunque di consultare un medico prima di utilizzarla.

Gli effetti collaterali della Tachipirina sono rari se il farmaco viene assunto correttamente. Tra i più comuni, anche se poco frequenti, si riscontrano reazioni allergiche, come eruzioni cutanee o prurito, e disturbi gastrointestinali, tra cui nausea. In generale, la Tachipirina rappresenta quindi una risorsa preziosa nel trattamento sintomatico del raffreddore, ma deve essere utilizzata con consapevolezza e responsabilità per massimizzarne i benefici e ridurre al minimo i rischi.

Andrea Zoccolan

Nato a Milano nel 1990, mi sono occupato per circa dieci anni di giornalismo e comunicazione in ambito sportivo, per poi passare alla cronaca. Innamorato delle inquadrature di Yorgos Lanthimos, dei libri di Emmanuel Carrère e delle geometrie di Thiago Motta, la mia vera debolezza resta la cucina cinese

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