Fare il genitore è il lavoro più difficile del mondo. Si impara poco alla volta, giorno dopo giorno vivendo il proprio figlio e comprendendone i bisogni
Diventare genitori cambia la vita. È un pieno di entusiasmo e felicità, ma anche la scoperta di un mondo nuovo perché nessuno di noi nasce già genitore. È il “lavoro” più difficile al mondo che si impara poco alla volta, giorno dopo giorno. Restando alla figura paterna, in che modo la paternità influenza gli uomini dal punto di vista ormonale, neurologico e psicologico? Come riporta La Gazzetta dello Sport, la scienza fornisce più risposte: si parla dell’essere padri, anche in attesa.
C’è un sondaggio condotto dagli antropologi Lee Gettler e Christopher Kuzawa con i colleghi della Northwestern University di Evanston (Illinois) e dell’Università di San Carlos a Cebu City (Philippines), che ha voluto dare una riposta alla domanda, analizzando l’aspetto ormonale. Dati alla mano, il fisiologico calo di testosterone dei padri è pari al 26% al mattino e al 34% di sera. Per i ricercatori si tratta di uno dei principali cambiamenti che gli uomini vivono dopo essere diventati padri.
Per analizzare questo calo e questi dati, i ricercatori hanno fatto un confronto con le percentuali dei padri con gli uomini senza figli: per questi ultimi il testosterone scende del 12% al mattino e del 14% durante la serata. Ci sono anche notizie buone. Sempre come riporta La Gazzetta dello Sport, gli scienziati hanno scoperto che più basso è il testosterone, più elevato è il livello di empatia e partecipazione nella cura del bambino.
Infatti, uno studio della Princeton University, condotto da Elizabeth Gould, ha prestato attenzione sull’aumento di estradiolo e prolattina, con la conseguenza di una maggiore sensibilità nell’accudimento del bambino. Lo conferma lo studio intitolato Oxytocin and the Development of Parenting in Humans: provenienti da Bar-Ilan University, New Haven e Yale, il gruppo di autori ha analizzato 80 coppie riscontrando un aumento di livelli di ossitocina, l’ormone dell’amore, non solo nelle donne, ma anche nei neopapà.
Insomma, i grandi cambiamenti ci sono, eccome. Non si possono nascondere. Vale per la donna, quanto per l’uomo. Tra l’altro, qualcosa può cambiare anche nel periodo prenatale. Anche in questo caso, La Gazzetta dello Sport cita uno studio. Questa volta prodotto dalla collaborazione tra Spagna e California, che ha raccolto in modo prospettico i dati di neuroimaging strutturale di 20 uomini, prima e dopo la nascita del loro primo figlio e di 17 uomini senza figli. Ebbene, la nota degli scienziati parla chiaro.
“Abbiamo testato in che modo la transizione alla paternità potesse portare a cambiamenti anatomici nell’area corticale del cervello e nei volumi sottocorticali. Abbiamo notato una riduzione del volume corticale, riscontrando cambiamenti strutturali che aprono una finestra significativa sulla neuroplasticità indotta nei maschi dalla genitorialità”, dicono gli autori. E a questo studio hanno collaborato esperti provenienti da: Gregorio Marañón di Madrid, University of Southern California (Los Angeles), Hospital del Mar Medical Research Institute (Barcelona) e Instituto de Salud Carlos III (Madrid). Dandoci risposte importanti alla domanda iniziale su cosa può cambiare negli uomini dal punto di vista ormonale, neurologico e psicologico.
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