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La medicina dei trapianti è in continua evoluzione: gli ultimi successi

Negli ultimi decenni la medicina dei trapianti ha compiuto passi da gigante. In mezzo secolo i trapianti d’organo sono passati da un indice di successo quasi vicino allo zero a percentuali che si aggirano anche intorno al 95%. Molti trapianti, originariamente in fase sperimentale, sono stati ulteriormente sviluppati e rappresentano attualmente una realtà consolidata. Inoltre, è cresciuta la sensibilità a fornire indicazioni circa il consenso alla donazione dei propri organi dopo la morte. A fronte di questi grandi successi della medicina sono però purtroppo ancora tanti nel mondo i pazienti in attesa di un trapianto perché non ci sono organi sufficienti per tutti coloro che ne hanno bisogno. Proprio per questo, la ricerca nel settore, oltre a migliorare le procedure esistenti sia nella gestione e conservazione degli organi che durante l’intervento chirurgico, si sta anche orientando verso nuovi metodi. Ecco gli ultimi successi ottenuti nel campo della medicina dei trapianti.

Foto | Pixabay @Parentingupstream

In Italia primo trapianto di polmone da vivente

Tra gli ultimi interventi record del settore, negli scorsi giorni presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è stato eseguito il primo trapianto di polmone da donatore vivente. Si tratta di un caso molto raro, con pochissimi precedenti in Europa. Il ricevente è stato un bambino di 5 anni. Mentre il donatore suo padre, che dopo aver donato al figlio il midollo per curare una rara malattia che lo affligge fin dalla nascita, la talassemia o anemia mediterranea, ha scelto di cedere anche una parte del suo polmone per salvargli la vita. Padre e figlio sono ancora ricoverati all’Ospedale di Bergamo e la loro prognosi è ancora riservata. I medici sono però fiduciosi sul decorso post operatorio, anche perché in questo caso il rischio di rigetto, particolarmente elevato per il trapianto di polmone da cadavere, è molto basso quando il sistema immunitario “riconosce” il nuovo organo come proprio.

Trapianto d’organo da donatore animale

La ricerca della medicina dei trapianti, per ovviare alla disponibilità di organi, si sta muovendo anche verso l’utilizzo di organi animali come possibile nuovo serbatoio da cui attingere. In particolare lo sta facendo per il rene, dove la domanda rimane altissima e dove l’eventuale fallimento può essere comunque gestito ponendo il paziente nuovamente in dialisi. In questo specifico settore un significativo tassello è stato aggiunto grazie ad un recente esperimento, condotto dagli specialisti del Langone Transplant Institute della New York University. I ricercatori, in uno studio pubblicato sul “New England Journal of Medicine”, hanno dimostrato che i reni prelevati da alcuni maiali geneticamente modificati sono sicuri e funzionano, non causando rigetto. Per giungere a questa conclusione, hanno trapiantato a due persone a cui era stata certificata la morte cerebrale e la cui attività circolatoria e respiratoria è stata mantenuta attiva attraverso speciali macchinari, reni prelevati da maiali il cui Dna era stato precedentemente modificato per impedire di produrre una specifica molecola non presente nell’uomo. Un risultato storico che potrebbe cambiare definitivamente la storia dei trapianti.

Foto da Pixabay | David Mark

Trapianto di cuore da un maiale geneticamente modificato: la prima volta al mondo

Un ulteriore grande risultato nel settore della xenotrapianti – così si chiama il passaggio di un organo da una specie ad un’altra – è stato raggiunto nel 2022 dai chirurghi dell’ospedale dell’Università del Maryland. Sono riusciti in un’impresa mai tentata prima: hanno impiantato il cuore di un maiale geneticamente modificato in un uomo di 57 anni affetto da una gravissima malattia cardiaca. Un intervento sperimentale, a cui l’uomo aveva deciso di sottoporsi perché rimasto senza alternative. Il paziente è deceduto 2 mesi dopo l’operazione chirurgica, ma l’intervento potrebbe aprire la strada a una rivoluzione medica che potrebbe salvare la vita di centinaia di migliaia di persone in attesa di un organo.

Jennifer Caspani

Comasca, poco più che 20enne, dal 2018 scrivo per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. L’empatia è il mio punto di forza, soprattutto se si tratta di comprendere le emozioni delle persone più introverse, ancor meglio se hanno quattro zampe, una coda scodinzolante e tanta voglia di rincorrere un bastone.

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