La maionese fa davvero male alla salute? Ecco che cosa sapere

Fedele compagna del ketchup in un gustoso piatto di patatine fritte, la maionese è una delle salse più buone di cui disponiamo in cucina. A discapito di tutto, da sfatare subito è il mito secondo cui causerebbe intossicazioni alimentari a causa dell’uovo contenuto al suo interno. Una maionese fatta bene, infatti, non provoca quel genere di problemi. Altri sì, ma anche in questo caso bisogna stare attenti a quali sono e soprattutto in che modo si manifestano e mettono a rischio la nostra salute e il nostro benessere.

Maionese patatine fritte
Immagine | Pixabay @Cairomoon

Che cos’è la maionese?

Prima di tutto, meglio spiegare che cos’è la maionese. Si tratta di una salsa cremosa, utilizzata per insaporire svariati piatti, e prodotta soltanto con quattro ingredienti basilari: tuorli d’uovo, olio, sale e limone (se fatta con l’uovo intero basta aggiungere l’aceto). Subito chiaro, dunque, è che sia un alimento molto grasso e calorico. Per cento grammi di prodotto, in media, si hanno ben 655 chilocalorie, oltre 4 grammi di proteine, 70 grammi di grasso e ben 70 milligrammi di colesterolo.

Si può comprare industriale nei supermercati oppure fare in casa, data la semplicità di ricetti e ingredienti. Quest’ultima è sicuramente migliore per la freschezza del prodotto e per l’assenza di additivi, conservanti oppure olio di cocco e di palma che possono incidere di molto sulla qualità e la quantità di calorie e altri valori nutrizionali.

La maionese fa davvero male?

Per gli ingredienti di cui è composta la maionese, di per sé non fa male. Secondo una ricerca pubblicata nel 2000 sul Journal of Food Protection, infatti, batteri novici come salmonella, escherichia coli o listeria vengono uccisi quando gli elementi acidi come aceto e succo di limone agiscono sul composto che si va a preparare. I problemi non cominciano allora con la maionese, ma con le quantità da mangiare e con gli alimenti con cui si abbina.

Maionese Insalata russa
Immagine | Pixabay @tohma

Prodotti come tonno, pollo, patate e uova (esterne dalla maionese) sono prodotti meno acidi della maionese e quindi suscettibili alla crescita batterica se non cotti bene. La maionese può ridurre il carico di quei batteri, ma non certamente fare miracoli. Perciò è utile rispettare qualche semplice regola: lavare spesso mani e superfici durante la preparazione, evitare la contaminazione crudo-cotto e refrigerare i cibi deperibili. Alla fine, il vero problema della maionese è non mangiarne troppa: essendo un alimento così grasso, il rischio di aumentare il colesterolo è elevato se consumata tutti i giorni o in maniera abbondante.

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