La fisioterapia, intesa come terapia di riabilitazione e successivamente terapia di allenamento, ha diversi punti a suo favore al fine di ridurre stress e varie tensioni muscolari. Pensiamo semplicemente a come moltissime patologie muscolo scheletriche vadano a limitare la libertà e le possibilità delle persone all’interno della propria giornata, soprattutto se esse si protraggono a livello cronico.
Lasciare una patologia, o una condizione di dolore cronico, senza cura, nel tempo porta la sintomatologia del dolore al livello del sistema nervoso centrale, e quando succede questo, la risoluzione del problema diventa molto più difficoltosa.
Come evitare che si instauri una situazione di cronicità?
Adottare un approccio misto, che si occupi quindi sia dell’aspetto terapico sia di quello dell’allenamento, risulta essere la procedura migliore. Non assume solo ruolo di “soluzione”, ma anche di prevenzione.
Come capire in quale fase adottare principalmente la terapia e quando solo l’allenamento? Tali fasi vengono dapprima stabilite dalla patologia e dalla prescrizione ortopedica o fisiatrica, nel caso di una diagnosi.
Se i vari fastidi sopraggiungono per cause apparentemente idiopatiche, il percorso deve essere aggiustato in maniera totalmente soggettiva, e quindi cucita su misura per il nostro paziente.
Un percorso suddiviso in 3 fasi
Fase 1: approccio terapico
Adotteremo un approccio principalmente terapico, al fine di andare a trattare le criticità e le limitazioni che la persona incontra all’interno della sua giornata. Stiamo parlando quindi di una fase in cui è presente dolore che limita il paziente.
Potremmo ulteriormente dividere la nostra fase 1 in due sottofasi chiamate:
- Fase 1a– il paziente viene visto più frequentemente all’interno del mese di terapia, per sedute elettromedicali o manuali che hanno come scopo la gestione del dolore.
- Fase 1b– le sedute possono essere maggiormente diluite nell’arco di tempo e saranno incentrate principalmente sul recupero dei movimenti di base e della gestione del dolore residuo, qualora fosse presente.
Fase 2: allenamento per il recupero dei movimenti base
Il nostro paziente è ufficialmente uscito dalla fase clinica, iniziando così un percorso di allenamento volto a recuperare quelli che sono i movimenti di base della propria vita quotidiana, potenziando le varie strutture e il corpo in maniera globale.
Fase 3: alzare il livello del programma di allenamento
A questo punto potremmo portare l’allenamento ad un livello superiore, specializzando il nostro allievo in qualche particolare disciplina, o semplicemente alzare il livello del programma di allenamento che si sta svolgendo in quel momento.