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La dieta mediterranea potrebbe ridurre i sintomi dell’Alzheimer

La correlazione tra cibo sano e salute mentale è sempre più oggetto di discussione all’interno della comunità medica, la quale, attraverso diversi studi, sarebbe riuscita, secondo quanto sostengono in molti, a dimostrare che seguire una dieta sana ed equilibrata, con abbondanza di frutta secca, frutti di bosco, legumi, pesce, cereali integrali, olio d’oliva e, in generale, prodotti freschi, potrebbe aiutare a ridurre, o addirittura prevenire, i sintomi del deterioramento cognitivo, come ad esempio dell’Alzheimer.

Una dieta sana può davvero ridurre o prevenire i sintomi della demenza?

Immagine | Pixabay @fcafotodigital

Nonostante gli studi siano difficili da realizzare e ancora non si conoscano le cause della forma più comune di demenza, ovvero il morbo di Alzheimer, alcuni corpi di ricerca suggeriscono che determinati alimenti, come ad esempio noci, mirtilli e integratori a base di olio di pesce, avrebbero la capacità di portare veri benefici a un cervello che invecchia, migliorando la memoria e la funzione cognitiva. Inoltre ci sarebbe una forte correlazione tra condizioni come obesità, ipertensione e diabete e deterioramento cognitivo, il che supporta ancora di più questa tesi.

Esistono diversi elementi a supporto di questa teoria, quindi seguire una dieta equilibrata e fare attività fisica sembra siano due ottimi metodi per prevenire e ridurre questi sintomi.

In che modo la dieta mediterranea aiuterebbe in questo senso?

La dieta mediterranea è, insieme alla dieta Mind, il regime alimentare che più incoraggia al consumo dei prodotti sopracitati, ed è quindi molto indicata per chi vuole provare a limitare i danni del deterioramento cognitivo con l’avanzare dell’età.

Secondo uno studio del 2017 negli Stati Uniti, condotto su un gruppo di 5900 anziani, gli individui che aderiscono, in modo più stretto, alla dieta mediterranea o alla dieta Mind, praticando anche una qualche forma di attività fisica, hanno il 35% di possibilità in meno di sviluppare un deterioramento cognitivo e demenza rispetto agli individui che non aderiscono a questi regimi alimentari.

Un altro studio, condotto in Israele su un campione di 200 persone, ha portato dei risultati incredibili: i soggetti che hanno seguito la dieta mediterranea per una durata di 18 mesi hanno presentato un tasso minore di atrofia cerebrale legata all’età rispetto ai soggetti che non hanno aderito alla dieta.

Ciò che si può intuire da questi studi è, secondo le parole del Dott. Willett, capo del primo progetto di studio descritto, “che tutto ciò che aiuta a mantenere le arterie sane riduce anche il rischio di demenza”.

Immagine | pixabay @Fascinadora

Cosa mangiare e cosa fare per lenire i sintomi o prevenire l’Alzheimer?

Per provare ad avere benefici in questo senso, secondo gli esperti, è necessario aumentare la quantità di frutta e verdura all’interno della dieta, assicurarsi di consumare prettamente prodotti freschi, diminuire la quantità di carne rossa preferendo la carne bianca e, soprattutto, il pesce, consumare molti legumi e cereali integrali e fare sport in modo regolare.

Naturalmente sono necessari altri studi per confermare tutte le teorie qui presentate, ma seguire la dieta mediterranea (è importante sottolineare l’importanza di chiedere un consulto al proprio medico prima di iniziare un qualsiasi tipo di dieta), non è mai una cattiva idea. Fare del bene al proprio corpo, mangiando sano e facendo sport, è la base per vivere meglio e più a lungo, a prescindere dal benessere che può trarne anche il nostro cervello.

Federico Liberi

Sono laureando in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica

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