Il digiuno intermittente è un regime alimentare che sempre più persone, negli ultimi anni, stanno iniziando ad adottare per riuscire a perdere peso. Si tratta, però, di una dieta decisamente stressante per l’organismo, perché prevede astinenze e ore di digiuno. Esiste, per fortuna, un’alternativa decisamente più tranquilla e facile da seguire: il digiuno intermittente gentile. Vediamo di cosa si tratta!
Per seguire il digiuno intermittente gentile non è necessario passare intere ore senza toccare cibo, basta, infatti, prolungare di qualche ora il naturale digiuno notturno: non si cena tardi e si evita di mangiare appena svegli. Per esempio, ultimo pasto che finisce alle 21 e stomaco vuoto per 12 ore, rimandando la colazione alle 9. Molti studi promuovono questo modello, chiamato anche 12:12, perché può migliorare il metabolismo e in genere non crea problemi di alcun tipo, come ad esempio l’aumento dello stress per l’organismo.
Con questo regime c’è anche un altro vantaggio: quello sociale, infatti, in questo modo, è possibile partecipare alle cene in compagnia. Uno dei limiti della restrizione dietetica in cui si mangia all’interno di una finestra di otto ore, con l’ultimo pasto entro le 16-17, è il rischio di non avere più uno spazio di convivialità con partner, figli, amici. Questo punto è importante perché il benessere del nostro corpo e della nostra mente non dipende solo da quanto siamo magri, ma anche da come affrontiamo la dieta e da quanto tempo trascorriamo con le persone vicino a noi, e un pasto con queste persone non può fare altro che migliorare la nostra salute generale.
La dieta intermittente gentile ha ancora altri vantaggi. I regimi in cui si cena, ma non si mangia mai di giorno rischiano di avere ripercussioni sull’assetto ormonale: per esempio, per una ragazza o una donna in età fertile saltare per più di un mese i pasti diurni può portare a un’inibizione del ciclo mestruale. Nel digiuno 12:12, invece, questo problema non c’è, perché la colazione viene solamente posticipata, mentre il pranzo è regolare.
Uno studio interessante, condotto su un gruppo di 2400 donne, suggerisce anche che il prolungamento del digiuno notturno, con il modello 12:12 o 12:14, potrebbe ridurre il rischio di recidiva del tumore al seno.
È importante sottolineare che il pericolo delle astinenze dal cibo diurne e sconsiderate è la malnutrizione. Il nostro organismo, infatti, durante le fasi di carestia, può iniziare a prelevare energia dagli adipociti, ma ha bisogno anche di altri nutrienti, dalle vitamine agli acidi grassi, per i quali non esistono scorte. E questo è anche uno dei motivi per cui il digiuno non deve essere assolutamente seguito da bambini, anziani, donne incinte e mai, senza stretto controllo clinico, da chi soffre di qualche patologia specifica.
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