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Cura di sé

La carenza di vitamina D può fare ingrassare?

La vitamina D è un nutriente essenziale, noto principalmente per il suo ruolo nel mantenimento della salute delle ossa, ma recenti ricerche suggeriscono che potrebbe influenzare anche la gestione del peso corporeo. Ma andiamo nel dettaglio.

La carenza di vitamina D può far ingrassare?

La vitamina D è una vitamina liposolubile che il nostro corpo può ottenere principalmente attraverso l’esposizione al sole e, in misura minore, da alcuni alimenti.

È fondamentale per l’assorbimento e il metabolismo di calcio e fosforo, contribuendo così alla salute delle ossa e dei denti. Inoltre svolge un ruolo cruciale nella funzione immunitaria, nella riduzione dell’infiammazione e nella modulazione della crescita cellulare, oltre a molte altre funzioni dell’organismo.

La carenza di vitamina D può fare ingrassare? | Pexels @AndreaPiacquadio

La carenza di vitamina D è abbastanza comune, soprattutto in regioni con poca esposizione solare o tra persone che trascorrono molto tempo al chiuso. I sintomi possono variare da affaticamento e dolori muscolari a condizioni più gravi come l’osteoporosi. Ma come si collega tutto questo all’aumento di peso?

È stato osservato che le persone obese presentano più frequentemente una carenza di vitamina D. Ma qual è la causa e quale l’effetto? È la carenza di vitamina D che predispone all’obesità, o è l’obesità che causa una carenza di vitamina D?

Ecco, attualmente si ritiene che le persone obese abbiano maggiori probabilità di avere bassi livelli di vitamina D per diversi motivi, tra cui:

  • un volume di distribuzione maggiore (maggiore peso richiede più vitamina per mantenere concentrazioni costanti)
  • la tendenza della vitamina D ad essere sequestrata nei tessuti adiposi (essendo lipofila, tende ad accumularsi nel grasso)
  • un assorbimento ridotto
  • una minore esposizione solare
  • una dieta povera di vitamina D.

Ma potrebbe anche essere che la carenza di vitamina D possa predisporre all’aumento di peso in un circolo vizioso?

Il modo migliore per verificarlo è con la somministrazione di integratori di vitamina D a persone obese e valutare successivamente i cambiamenti del peso corporeo. Purtroppo la vitamina D non sembra essere efficace per la perdita di peso.

Sebbene studi sperimentali abbiano dimostrato che bassi livelli di vitamina D possono essere coinvolti nella differenziazione e nella crescita del tessuto adiposo che porta all’obesità, sia attraverso la regolazione dell’espressione genica che attraverso la modulazione dell’ormone paratiroideo, del calcio e della leptina, probabilmente non è corretto affermare che la carenza di vitamina D predisponga all’aumento di peso. Il legame tra vitamina D e obesità rimane controverso a causa di importanti limitazioni e confusione negli studi.

Un’altra area di interesse è il ruolo della vitamina D nella regolazione dell’appetito. Alcune ricerche suggeriscono che la vitamina D potrebbe influenzare i livelli di leptina, un ormone prodotto dalle cellule adipose che segnala al cervello quando siamo sazi.

Tuttavia, la ricerca in questo campo non è ancora abbastanza avanzata per trarre conclusioni definitive sul suo impatto diretto sull’appetito e sul controllo del peso corporeo.

Nonostante le associazioni tra carenza di vitamina D e aumento di peso siano interessanti, è importante sottolineare che le evidenze scientifiche non sono ancora conclusive.

Alcuni studi osservazionali hanno rilevato una correlazione tra bassi livelli di vitamina D e obesità, ma la causalità non è stata stabilita in modo definitivo.

Se sospetti di avere una carenza di vitamina D, il primo passo è consultare il medico che, con un semplice esame del sangue può determinare i livelli di vitamina D e, se necessario, il medico può consigliare integratori o modifiche alla dieta.

Nel frattempo, c’è una strategia dimostrata per aumentare i livelli di vitamina D e perdere peso attraverso la regolare attività fisica all’aperto e adottare una dieta sana, varia ed equilibrata.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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