Se avete già provato a compiere un lungo viaggio nella vostra vita, allora, molto probabilmente avrete già vissuto in prima persona quelli che possono essere gli effetti del jet lag.
Se, invece, non avete mai provato a spingervi in luoghi distanti da quello in cui vivete e attraversare anche più fusi orari differenti nella stessa giornata, questo approfondimento potrebbe aiutarvi a capire meglio cosa si prova.
Vediamo in cosa consiste il jet lag, quali sono le sue conseguenze sull’uomo e, soprattutto, quali metodi è possibile mettere in atto per contrastarlo.
Jet lag, di cosa si tratta?
Il termine jet lag viene usato a livello internazionale per indicare la tipica discronia del ritmo sonno-veglia che si prova al termine di un lungo viaggio, durante il quale ci si è diretti da un punto A a un punto B del Mondo parecchio lontani tra loro e intervallati anche da più fusi orari differenti.
È un fenomeno che si sviluppa tipicamente al termine di un viaggio in aereo e che finisce con il provocare un disturbo temporaneo del sonno.
Per questo, successivamente a un lungo viaggio, non è insolito avvertire un senso di stanchezza nei primi giorni di vacanza, così come anche in quelli che seguono la data di rientro a casa.
I sintomi più comuni sono un grave disturbo del sonno, uno stato di sonnolenza prolungato, difficoltà ad addormentarsi di notte e una generale sensazione di malessere fisico e mentale.
Questi effetti spiacevoli possono, quindi, avere delle conseguenze che variano da soggetto a soggetto, sebbene alcune vengono classificate solitamente come le più comuni alla maggior parte delle persone.
Esse sono un senso di costipazione e dispepsia, inappetenza, difficoltà a concentrarsi e, addirittura, cefalea.
Ciò accade in quanto il ciclo sonno-sveglia e l’orario dei pasti viene totalmente stravolto dal cambio dei fusi orari attraversati.
A impattare sul jet lag sono, infatti, in particolar modo viaggi numerosi in un breve lasso di tempo.
Il cervello ha bisogno del suo tempo per imparare a reagire, motivo per cui gli effetti del jet lag inizialmente possono provocare un forte senso di spaesamento. L’importante è non permettere, però, che essi diventino un problema di tipo cronico per la propria persona.
Come? Per limitare gli effetti provocati dal jet lag è possibile mettere in atto alcune azioni pratiche.
Innanzitutto, molto importante è cercare di adattarsi fin da subito ai nuovi orari del Paese in cui ci si è diretti, provando a evitare di dormire di giorno e cercando di andare a letto la sera nel momento corretto, ovvero quello rispettato dai locali.
Utile è sicuramente cercare di creare un ambiente che favorisca il sonno notturno, come una stanza silenziosa e buia, lontana dal rumore dei cellulari e delle tv eventualmente accese.
Il buio facilita il sonno, a differenza della luce, la quale interferisce con la secrezione della melatonina, sostanza fondamentale nella regolazione del sonno.
Altrettanto importante, poi, è anche cercare di non fumare o di assumere cibi ipercalorici nelle ore serali, ovvero nel momento della giornata che precede proprio la fase del sonno.
Non sempre, però, la buona volontà e la forza d’animo bastano a gestire il jet lag.
A volte, può essere necessario ricorrere all’utilizzo di prodotti che aiutano a ridurre i suoi effetti collaterali.
Uno di questi è sicuramente la melatonina, sostanza contenuta all’interno di molteplici prodotti, come pastiglie, gocce e sciroppi, che si possono acquistare semplicemente in farmacia e che hanno lo scopo di aiutare a rilassarsi e a prendere sonno.
La melatonina, infatti, è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale, il quale riesce a regolare il ritmo circadiano dell’organismo (importante è tenere conto che il suo rilascio naturale è stimolato solitamente dal buio, ndr).
Per questo, l’assunzione della melatonina aiuta l’uomo a sincronizzare il ciclo sonno-veglia con i nuovi orari in maniera più naturale, riducendo gli effetti del jet lag.
Un consiglio può essere, quindi, quello di assumere un po’ di melatonina tutti i giorni, circa mezz’ora prima di andare a dormire, nel caso in cui ci si trovi in un Paese con un fuso orario sensibilmente diverso dal proprio.
Discorso che vale anche per i giorni successivi al rientro, in cui il jet lag si fa sentire nuovamente.
Pure in questo caso la melatonina può risultare, allora, un valido alleato.
Diverso il caso in cui il jet lag risulti connesso a ricorrenti cefalee.
Al cospetto di tale circostanza, si consiglia sempre di rivolgersi a un medico, il quale può indicare che cura seguire per tornare alla normalità.
Utile potrebbe essere l’assunzione di magnesio o di qualche analgesico, sempre sotto stretto controllo medico. Gli abusi vanno sempre evitati!
Come contrastare il jet lag?
Gli effetti del jet lag possono essere contrastati anche attraverso la messa in pratica di azioni preventive.
Quali? Per esempio, si consiglia sempre di riposare e di non affaticarsi prima di un lungo viaggio, evitando di trascorrere notti insonni.
Se il viaggio porterà verso oriente, poi, potrebbe essere utile iniziare ad anticipare l’orario in cui andare a letto già qualche sera prima della partenza, così come esporsi alla luce del sole del mattino subito dopo essersi svegliati e nascondersi da quella del tramonto (qui si consiglia l’uso di occhiali da sole, ndr).
Se, invece, il viaggio porterà sempre più a occidente, si consiglia di iniziare ad andare a letto sempre più tardi i giorni prima della partenza, di esporsi alla luce la sera e nascondersi la mattina.
L’esatto contrario, insomma.
Il ritmo di esposizione alla luce riesce, infatti, ad avere effetti anche sul nostro orologio biologico, anticipandone le lancette in caso di esposizione alla luce alla mattina o posticipandole in caso di esposizione alla luce alla sera.
Non solo. A svolgere un processo analogo sono anche il ritmo dell’alimentazione e quello dell’esercizio fisico.
Per questo, si ricorda sempre di curare questi due aspetti sia nei giorni precedenti che in quelli riguardanti il viaggio stesso, senza dimenticarsi neppure dei successivi.
Altro consiglio è quello di bere molta acqua durante e dopo un volo, così da contrastare la disidratazione, evitando invece l’assunzione di caffeina e alcol.