Ipoacusia, cos’è e perché colpisce l’udito?

Il passare degli anni e l’avanzare dell’età portano spesso alla naturale comparsa di alcuni disturbi fisici, anche a livello dell’udito.

Un caso tra i più comuni è rappresentato dall’ipoacusia, condizione tra le più diffuse nelle persone mature e che finisce inevitabilmente con il condizionare negativamente la qualità di vita di chi è affetto da tale disturbo.

Vediamo insieme di cosa si tratta e cosa è possibile fare per prevenire o curare questa naturale perdita dell’udito.

Cos’è l’ipoacusia?

L’ipoacusia è un disturbo che consiste nella progressiva diminuzione della capacità uditiva nel tempo.

È una forma di perdita dell’udito, dunque, la quale si lega prevalentemente all’avanzare dell’età, sebbene a causarla in casi particolari possano essere anche altre problematiche quali infezioni virali o batteriche a livello dell’orecchio, l’esposizione costante a rumori troppo forti o una predisposizione genetica.

L’ipoacusia interessa circa il 12% dell’intera popolazione mondiale e, se non curata correttamente, nei casi più gravi può portare progressivamente alla sordità.

Per questo, è importante non sottovalutare i sintomi che possono indicare la sua comparsa, la quale si può verificare a livello di un solo orecchio o di entrambi, con vario livello di intensità (riduzione uditiva lieve, media o grave).

È considerata un handicap sociale, in quanto chi ne soffre vede intaccata seriamente la propria qualità di vita – soprattutto in ambito pratico – e può essere trasmissiva.

Ciò si verifica, però, soltanto nei casi in cui il problema risulta a carico dell’orecchio esterno o dell’orecchio medio (membrana timpanica e catena degli ossicini), oltre che a livello neurosensoriale (quando il problema è localizzato a livello della coclea, nell’orecchio interno, o del nervo acustico).

Uomo che indossa un apparecchio acustico
Foto | Unsplash @MarkPaton

Cause e sintomi

Come anticipato, l’ipoacusia è una condizione che si lega solitamente all’avanzare dell’età, tanto che si stima che circa il 40% delle persone over 65 nel Mondo soffra di tale disturbo (a vario livello di gravità).

Restando ancorati ai numeri, circa il 40% della popolazione over 75 soffre di presbiacusia, una tipologia di ipoacusia neurosensoriale legata sempre all’avanzare degli anni, ma le cause alla base della comparsa di tale disturbo possono essere anche diverse dalla sola età.

Tra i fattori più comuni troviamo: infezioni virali o batteriche, malattie autoimmuni, malformazioni genetiche, presenza di un corpo estraneo nel condotto uditivo, assunzione di farmaci ototossici, otiti, otosclerosi, perforazioni della membrana timpanica, tappi di cerume, tumori benigni o maligni a livello dell’orecchio e del nervo acustico, traumi di vario genere o problemi vascolari.

Tutte casistiche da tenere in grande considerazione, così come da non sottovalutare sono i sintomi.

Identificare l’ipoacusia tempestivamente può permettere di intervenire per tempo con uno specifico trattamento terapeutico, evitando in alcuni casi quella che sarebbe altrimenti l’insorgenza naturale di una condizione di sordità.

Per questo, è sempre bene sottoporsi a un esame audiometrico (poco invasivo) non appena si riscontrano quelli che potrebbero essere sintomi legati alla comparsa dell’ipoacusia, come una scarsa o incompleta capacità uditiva, associata a una sensazione di instabilità, ovattamento e acufeni.

Primo piano dell'orecchio sinistro di una donna
Foto | Unsplash @MarkPaton

Prevenzione e cura

Per provare a prevenire l’ipoacusia è importante proteggere le proprie orecchie da rumori troppo violenti e continuativi nel tempo, preoccupandosi inoltre di curare immediatamente l’eventuale comparsa di infezioni o disturbi (anche in giovane età) a livello di orecchie e apparato uditivo.

La cura da seguire nel caso in cui la presenza di una condizione di ipoacusia sia certificata da un medico, invece, dipende direttamente dalla causa scatenante.

Nel caso in cui a provocare l’emersione del problema sia stata la presenza di un tappo di cerume o di un corpo estraneo nell’orecchio, potrebbe bastare rivolgersi a un medico otorinolaringoiatra, il quale provvederà a estrarre il materiale presente nel condotto uditivo e che ostruisce il passaggio dei suoni.

Qualora la causa fosse, invece, un’infezione, indispensabile potrebbe essere un trattamento farmacologico a base di antibiotici e antinfiammatori prescritti da un medico specialista che abbia prima analizzato il danno.

In altri casi ancora, necessario potrebbe essere l’uso di ausili protesici (delle protesi, ndr) o il ricorso a una terapia chirurgica, utile a curare condizioni come l’otosclerosi, l’otite cronica colesteatomatosa e alcuni tipi di perforazione del timpano o di ipoacusie neurosensoriali severe.

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