L’iperemesi gravidica è un disturbo che affligge le donne in gravidanza, manifestandosi con una sensazione di nausea ed episodi di vomito intensi, portando a una significativa perdita di peso. Interessa lo 0,5% delle donne in gravidanza. Sebbene la nausea e il vomito siano comuni durante la gravidanza, nell’iperemesi gravidica, queste manifestazioni sono drasticamente accentuate, causando problemi come disidratazione, perdita di peso, chetosi e alterazioni nutrizionali, incluso il rischio di ipertiroidismo transitorio e danni epatici nei casi più gravi.
Le cause dell’iperemesi gravidica sono attribuite ad alterazioni nei livelli di estrogeni, prolattina e all’eccessiva produzione di ormone gonadotropina corionica (HCG), che potrebbe stimolare eccessivamente la tiroide. Alcuni fattori di rischio includono giovane età, prima gravidanza, sovrappeso, gravidanza multipla e familiarità. La diagnosi è principalmente clinica, supportata da esami delle urine, del sangue, ecografie ed eventuali ulteriori approfondimenti.
Il trattamento dell’iperemesi gravidica prevede una temporanea sospensione dell’assunzione di cibo per via orale, modifiche dietetiche, integrazione di elettroliti, vitamine e farmaci anti-nausea. Nei casi gravi, il ricovero ospedaliero può essere necessario per garantire l’idratazione della paziente.
Mentre l’iperemesi gravidica tende a risolversi entro le 18 settimane di gravidanza, il trattamento mira a gestire i sintomi e prevenire complicazioni come la disidratazione e i danni epatici. Un supporto psicologico o psicoterapico può essere essenziale per migliorare la qualità della vita delle donne affette da questo disturbo durante la gravidanza.
La prevenzione dell’iperemesi gravidica è complessa, ma una dieta equilibrata può essere utile.
Differenze con la normale nausea da gravidanza
L’iperemesi gravidica è una condizione più grave rispetto alla normale nausea e vomito che spesso accompagna la gravidanza. Sebbene sia normale che molte donne incinte sperimentino nausea e vomito, soprattutto durante il primo trimestre, l’iperemesi gravidica è caratterizzata da sintomi più intensi e debilitanti. Ecco alcune delle principali differenze:
Intensità e Frequenza:
Nausea Normale in Gravidanza: Solitamente si verifica al mattino (anche se può verificarsi in qualsiasi momento della giornata) e può essere alleviata con piccoli pasti frequenti.
Iperemesi Gravidica: La nausea è più intensa, persistente e può verificarsi in qualsiasi momento della giornata. Gli episodi di vomito sono molto frequenti e possono portare a una considerevole perdita di peso.
Perdita di Peso e Disidratazione:
Nausea Normale in Gravidanza: Anche se può portare a momentanei episodi di vomito, di solito non provoca una perdita di peso significativa o disidratazione.
Iperemesi Gravidica: La condizione può comportare una perdita di peso notevole e può causare disidratazione a causa della frequenza e dell’intensità degli episodi di vomito.
Impatto sulla Qualità di Vita:
Nausea Normale in Gravidanza: Anche se fastidiosa, di solito non impedisce drasticamente la vita quotidiana e può essere gestita con modifiche nella dieta e nello stile di vita.
Iperemesi Gravidica: Può influenzare significativamente la qualità di vita della donna incinta, limitando la sua capacità di svolgere le normali attività quotidiane.
Richiede Trattamenti Specifici:
Nausea Normale in Gravidanza: Spesso può essere gestita con modifiche dietetiche, piccoli pasti frequenti, integratori di vitamina B6 o altri rimedi casalinghi.
Iperemesi Gravidica: Richiede spesso un trattamento più intensivo, che può includere l’assunzione di liquidi tramite via endovenosa in casi gravi e, in alcuni casi, ricovero ospedaliero.
Durata:
Nausea Normale in Gravidanza: Di solito si attenua e scompare dopo il primo trimestre.
Iperemesi Gravidica: Può persistere oltre il primo trimestre e in alcuni casi continuare per tutta la gravidanza.
Effetti sul feto
L’iperemesi gravidica può avere diversi impatti sia sulla madre che sul bambino. Gli episodi di vomito costante possono causare disidratazione, influenzando il flusso sanguigno attraverso la placenta e riducendo l’apporto di ossigeno e nutrienti al feto.
La disidratazione associata all’iperemesi gravidica può essere problematica per la salute del bambino, e la perdita di peso significativa della madre può contribuire a un basso peso alla nascita. I bambini nati da madri affette da questa condizione potrebbero essere a rischio di complicanze legate alla prematurità, come problemi respiratori e difficoltà nell’alimentazione.
Inoltre, lo stress emotivo e fisico causato dall’iperemesi gravidica può influire sull’ambiente uterino e sull’interazione madre-bambino, potenzialmente impattando lo sviluppo emotivo del feto.
Scoperte le cause
Gli attacchi di nausea associati alla gravidanza, soprattutto nelle prime settimane, potrebbero trovare una spiegazione scientifica. Un recente studio condotto da ricercatori dell’Università della Pennsylvania, in collaborazione con colleghi britannici e dello Sri Lanka, pubblicato su Nature, suggerisce che un ormone prodotto dai feti in sviluppo, chiamato GDF15, potrebbe essere responsabile di nausea e vomito più intensi. Le donne più sensibili a questo ormone, che aumenta nelle prime fasi della gravidanza, potrebbero sperimentare nausea più grave, fino a sviluppare l’iperemesi gravidica.
Secondo Tito Borner, fisiologo presso l’Università della Pennsylvania, questa scoperta potrebbe aprire la strada a trattamenti preventivi per l’iperemesi gravidica, affrontando la radice del problema anziché limitarsi ad alleviarne i sintomi. Stephen O’Rahilly, co-autore dello studio e ricercatore sul metabolismo all’Università di Cambridge, suggerisce che ora ci sia una visione chiara delle cause del problema e un percorso per il trattamento e la prevenzione.
Lo studio indica che le donne con livelli più bassi di GDF15 prima della gravidanza potrebbero sperimentare sintomi più gravi durante la gestazione. Marlena Fejzo, una delle autrici dello studio, spiega che “ora sappiamo che le donne si sentono male durante la gravidanza quando sono esposte a livelli più elevati dell’ormone GDF15 rispetto a quanto sono abituate”. Ciò suggerisce la possibilità di somministrare GDF15 a soggetti ad alto rischio di iperemesi gravidica prima della gravidanza per proteggere le future madri dalle nausee più intense.
Lo studio ha rivelato che il GDF15, prodotto da organi come prostata, vescica e reni, può scatenare la nausea legandosi a recettori nel tronco encefalico. Durante l’ingestione di sostanze tossiche e all’inizio della gravidanza, i livelli di questo ormone aumentano, causando nausee e altri sintomi debilitanti. I livelli di GDF15 nel sangue erano significativamente più alti nelle donne incinte che avevano sofferto di nausea e vomito rispetto a quelle con pochi o nessun disturbo. I ricercatori hanno anche scoperto che sono le cellule fetali a produrre la maggior parte dell’ormone.
Mentre questa scoperta potrebbe aprire nuove vie per il trattamento preventivo dell’iperemesi gravidica, sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno gli eventuali effetti collaterali dei trattamenti basati su questo ormone durante la gravidanza. La ricerca potrebbe rappresentare un passo significativo verso una gestione più efficace delle nausee legate alla gravidanza e delle condizioni associate come l’iperemesi gravidica.
L’iperemesi gravidica rappresenta quindi ancora una sfida significativa durante la gravidanza, richiedendo una valutazione e un trattamento accurati per garantire la salute della madre e del bambino. La ricerca continua è essenziale per comprendere appieno le cause sottostanti e sviluppare strategie più efficaci per la gestione di questo disturbo.
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