In inverno uno dei problemi fisici più difficili da gestire e limitanti è il mal di testa da freddo. Ecco cosa c’è da sapere e come affrontarlo
Il termine “mal di testa” è comunemente usato per descrivere qualsiasi dolore che colpisca la testa, sebbene con caratteristiche e intensità variabili. Una denominazione più tecnica per questo disturbo è “cefalea” o “cefalgia”, derivata dal greco kefal, che significa testa. Il dolore può essere lieve o molto forte, costante o a fasi alterne, e manifestarsi in modo episodico o cronico. Spesso si accompagna a sintomi come sensibilità alla luce e ai rumori, nausea, vomito o lacrimazione più o meno accentuata. Può coinvolgere l’intera testa oppure essere limitato a una zona specifica. Soprattutto in inverno, però, si verifica un tipo di mal di testa a cui stare assolutamente attenti: quello da freddo. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.
La cefalea da freddo è un tipo di mal di testa che si manifesta a seguito dell’esposizione a temperature basse, come quelle invernali, o a improvvisi sbalzi termici, ad esempio quando si passa in un ambiente climatizzato durante l’estate. Questo tipo di mal di testa ha caratteristiche miste tra la cefalea tensiva e l’emicrania senza aura. Il fattore comune che innesca la cefalea da freddo è proprio l’esposizione alle basse temperature, che rappresentano l’unico elemento scatenante di questa particolare forma di dolore.
Nella regione in cui si trova il nostro Paese, il vento e le basse temperature tipiche dell’inverno sono spesso fattori scatenanti per il mal di testa, sia per l’esposizione diretta che per l’inalazione di aria fredda. Durante i mesi invernali, il mal di testa è più frequente perché il freddo può modificare la pressione atmosferica (barometrica), provocando cambiamenti nella circolazione sanguigna che possono scatenare cefalee o emicranie.
Inoltre, i venti gelidi possono causare la contrazione dei nervi, compreso il trigemino, e dei vasi sanguigni nel cervello, innescando episodi dolorosi. Anche le variazioni nella durata delle giornate possono contribuire: l’inverno porta notti più lunghe e meno ore di luce, alterando il ritmo sonno-veglia e potenzialmente causando mal di testa.
Alcuni individui sono particolarmente sensibili ai cambiamenti atmosferici, soprattutto se rapidi e intensi. L’esposizione prolungata al sole, i forti venti, l’umidità, i temporali, le variazioni di temperatura, l’altitudine e l’inquinamento possono scatenare o peggiorare il mal di testa. Le persone con una predisposizione all’emicrania sono maggiormente colpite dai mal di testa provocati dal freddo.
La cefalea provocata dall’esposizione al freddo si manifesta generalmente nella zona frontale o temporale su entrambi i lati della testa. Il dolore è spesso descritto come acuto e penetrante, sebbene possano essere segnalate anche sensazioni di pressione, pulsazioni o un dolore sordo.
Questa variabilità dipende dal tipo di stimolo freddo e dalla presenza di eventuali altre forme di cefalea concomitanti. Le persone che soffrono di emicrania tendono a descrivere il dolore come pulsante e spesso localizzato sullo stesso lato del mal di testa emicranico. Secondo i criteri diagnostici, la durata di questo dolore è generalmente breve, variando da pochi secondi a qualche minuto.
Non tutti gli episodi di cefalea da freddo necessitano di un trattamento specifico: solitamente, è sufficiente allontanarsi dalle basse temperature per eliminare lo stimolo alla base del problema. Se questo non dovesse bastare, si può assumere un antidolorifico da banco, come ibuprofene, paracetamolo o naprossene.
Per alleviare il disagio del mal di testa da freddo, si possono utilizzare rimedi semplici come applicare un panno caldo e umido sul viso (soprattutto sulle tempie, sugli zigomi e sulla fronte) o sfruttare il vapore di una doccia calda. Anche sorseggiare una bevanda calda, come una tisana, può offrire rapido sollievo.
Chi soffre di emicrania o è particolarmente suscettibile ai mal di testa durante la stagione fredda dovrebbe prestare attenzione al proprio stile di vita, mantenendo un’alimentazione equilibrata, una routine di esercizio fisico regolare e un ritmo sonno-veglia stabile. È importante evitare i fattori scatenanti noti e comportamenti che potrebbero provocare attacchi.
In particolare, bisognerebbe evitare l’esposizione a correnti d’aria e temperature estreme, poiché il freddo può intensificare il dolore associato alla cefalea. Per proteggersi, è consigliabile indossare sciarpe e cappelli, cercando di respirare solo con il naso e non con la bocca. Il naso, infatti, ha la capacità di riscaldare, umidificare e filtrare l’aria che entra nei polmoni, riducendo così la possibilità di scatenare un episodio doloroso.
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