Integratori alimentari in gravidanza: quando occorre assumerli?

Durante la gravidanza il corpo della donna è soggetto a tantissimi cambiamenti. La gravidanza è infatti una condizione fisiologica particolare, che richiede un’attenzione altrettanto particolare all’alimentazione e al giusto apporto di sostanze nutritive sia per il proprio benessere che per quello del feto. È quindi fondamentale che le donne siano seguite da uno specialista in grado di consigliare loro un piano alimentare che garantisca l’apporto di tutti i nutrienti di cui una donna in gravidanza ha bisogno. Ci sono, infatti, una serie di principi che non devono assolutamente mancare nell’organismo della donna in gravidanza e che, se non assimilati bene con l’alimentazione, possono essere integrati con prodotti specifici per la gestazione, come gli integratori alimentari, la cui assunzione è sempre da concordare con il proprio medico curante o con il ginecologo. Ma quali sono i principi nutritivi più importanti per una donna in gravidanza e quando occorre assumere gli integratori alimentari?

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Foto di Pixabay | Boris Gonzalez

Acido folico nei primi tre mesi di gravidanza

Supplementare la dieta con acido folico (o vitamina B9) è tra le prime raccomandazioni che i ginecologi e i pediatri comunicano non appena vengono a conoscenza di una gravidanza.
Questo perché, come spiegato sul portale del polo ospedaliero Humanitas San Pio X, questa sostanza contribuisce allo sviluppo del tubo neurale del bambino, ovvero l’abbozzo embrionale di quello che sarà il suo sistema nervoso centrale. Per i primi tre mesi di gravidanza è dunque fortemente consigliata l’assunzione di integratori di acido folico perché proprio in questa fase possono svilupparsi difetti del tubo neurale, come la spina bifida: la mancata chiusura delle vertebre con fuoriuscita del midollo spinale. Si tratta di anomalie congenite gravi, che possono causare uno sviluppo incompleto del cervello e del midollo spinale, con conseguenti danni neurologici di varia entità. “Il fabbisogno di acido folico per la prevenzione dei difetti del tubo neurale nel feto è di 400 microgrammi al giorno, ma la sua assunzione è molto importante a partire da prima del concepimento e infatti viene consigliata alle donne che pianificano una gravidanza già da quando stanno provando ad avere un figlio”, ha sottolineato il dottor Alessandro Bulfoni, Responsabile di Ostetricia e Ginecologia presso l’ospedale Humanitas San Pio X. Pur trovandosi in abbondanza nelle verdure a foglia verde, come carciofi, broccoli, asparagi, spinaci e lattuga, nei legumi (fagioli, ceci) e in alcuni frutti (arance, fragole e frutta secca), l’acido folico ha una ridotta biodisponibilità e la sola alimentazione infatti non riesce sempre a soddisfare l’aumentato bisogno di acido folico tipico della gravidanza.

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Foto di Pixabay | Alessandra Mendes

Altri integratori alimentari

In base ai risultati degli esami del sangue, dello stile di vita e delle condizioni di salute, il medico curante potrebbe raccomandare anche l’assunzione di un integratore multivitaminico-multiminerale. Talvolta, invece, viene consigliata l’integrazione di sali minerali, come il potassio o il magnesio, sempre accostati a una giusta idratazione con acqua oligominerale calcica, ricca di calcio e altri minerali fondamentali in gravidanza. Potrebbe, inoltre, essere indicata l’integrazione con il ferro in caso di anemia. “In gravidanza cambia la circolazione sanguigna e la quantità di emoglobina si abbassa. Inoltre durante il parto si avrà una perdita di sangue più o meno copiosa ed è dunque necessario correggere il livello di emoglobina o mantenerlo su valori adeguati anche con integratori di ferro. L’assunzione deve però essere indicata e prescritta dal medico e dunque non può essere valutata in autonomia dalla paziente”, ha concluso Bulfoni.

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