La stagione influenzale 2023 sta durando più degli scorsi anni. Da ottobre ad oggi sono circa 10 milioni gli italiani che sono stati colpiti dall’influenza. Dopo il picco di dicembre, la curva non accenna a calare, seppur continua a mantenersi nella fascia corrispondente alla bassa intensità. Ma che cosa c’è di diverso rispetto alle stagioni influenzali degli scorsi anni? E perché i sintomi durano più a lungo? Ecco cosa dicono gli esperti.
Epidemia influenzale: a che punto è?
In Italia, attualmente, l’incidenza dei casi di sindromi influenzali è stabile da circa 3 settimane ed è ritenuta bassa con 8 contagi ogni mille assistiti. Ad ammalarsi sono soprattutto i bambini.
In particolare, le Regioni dall’incidenza maggiore sono Toscana e Abruzzo. Rispetto agli scorsi anni, in cui il picco generalmente si verificava tra gennaio e febbraio, quest’anno la massima incidenza è stata raggiunta a dicembre e da allora la curva epidemica si è andata abbassando. A febbraio però si è stabilizzata e non sta calando, seppure mantenendosi nella fascia corrispondente alla bassa intensità.
I sintomi sono sono diversi da quelli di altri virus respiratori?
Tutte le sindromi respiratorie si manifestano con febbre, raffreddore e mal di cola. In caso di influenza si aggiungono generalmente dolori muscolari e alle articolazioni intensi, mal di testa, inappetenza e difficoltà a smaltire il senso di spossatezza. La febbre può mantenersi alta, 38 gradi e oltre, anche per 5 giorni mentre nelle altre malattie simil influenzali si abbassa più velocemente.
I sintomi durano più a lungo?
La maggiore virulenza può essere dovuta alla circolazione di virus più aggressivi ma molto dipende dall’immunità individuale, cioè da come l’organismo risponde. Secondo gli esperti, gli anni di pandemia di Covid-19, accompagnati dall’uso obbligatorio di mascherina e isolamento, hanno messo a dura prova la memoria immunitaria, ovvero la capacità cioè dell’organismo di rispondere a infezioni già sperimentate e di cui si è mantenuto il ricordo. Dunque il ritorno di ospiti stagionali ci ha colti impreparati.
Quanto dura la convalescenza?
Fra malattia e convalescenza generalmente il malessere associato all’influenza dura 7-10 giorni. Gli esperti consigliano di non affrettare il ritorno alle attività, e di bere molto, mangiare cibi liquidi,stare al caldo e a riposo, e soprattutto di non illudersi che l’influenza sia finita quando passa la febbre.
Antibiotici?
Se la malattia influenzale non ha complicanze, quali la comparsa di tosse catarrosa che può essere la spia della sovrapposizione di infezione batterica oppure la ripresa repentina della febbre dopo una fase da sfebbrati, gli esperti sono concordi nel ritenere che gli antibiotici non vanno presi. È comunque opportuno rivolgersi sempre al medico prima di iniziare qualsiasi terapia.