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In crescita il numero di casi di polmonite da influenza: dati, caratteristiche e sintomi da conoscere

In Italia scatta l’emergenza per l’aumento dei casi di polmoniti virali: la situazione e tutto ciò che c’è da sapere a riguardo

L’attuale diffusione dell’influenza in Italia ha determinato un incremento rilevante dei casi di polmonite, aggravando la situazione nelle strutture ospedaliere. I dati disponibili indicano che il virus stagionale sta provocando infezioni respiratorie più severe, caratterizzate da febbre elevata, tosse persistente e problemi respiratori. Il personale medico segnala una forte pressione sui reparti di emergenza, con un’alta occupazione dei posti letto, soprattutto da parte di persone anziane e individui affetti da patologie preesistenti.

Caratteristiche e cause delle polmoniti virali

L’espressione “polmonite virale” si riferisce a un’infiammazione dei polmoni causata da virus. Sebbene generalmente abbia un decorso favorevole, si tratta di un evento relativamente raro e solitamente rappresenta una complicazione di infezioni lievi, come l’influenza. Tra gli agenti virali responsabili figurano il virus influenzale, il virus parainfluenzale, l’adenovirus, il virus respiratorio sinciziale, alcuni coronavirus (come quelli responsabili di COVID-19 e della SARS), il virus varicella-zoster e altri ancora.

Cosa sono le polmoniti virali | Pixabay @wildpixel – Saluteweb

 

Fattori di rischio

La polmonite virale può colpire chiunque, ma le statistiche indicano che alcune categorie di persone sono più esposte al rischio, tra cui:

  • Gli over 65;
  • I bambini sotto i 2 anni;
  • Coloro che soffrono di patologie respiratorie croniche, come BPCO e asma;
  • Le persone con un sistema immunitario indebolito, ad esempio chi è affetto da AIDS o chi è in trattamento chemioterapico per il cancro;
  • Le donne in gravidanza;
  • I fumatori;
  • Chi ha recentemente avuto un’infezione alle vie respiratorie, come il raffreddore.

Come si trasmette

La polmonite virale è un’infezione contagiosa, poiché i virus responsabili possono essere trasmessi direttamente a un individuo suscettibile senza la necessità di un vettore o condizioni particolari. La diffusione dei virus più comuni che causano questa patologia avviene solitamente tramite il contatto con superfici contaminate o l’inalazione di micro-goccioline di saliva infette, rilasciate da una persona malata mentre starnutisce, tossisce o parla.

Sintomi e complicanze

La polmonite virale è un’infiammazione dei polmoni caratterizzata da sintomi generalmente più lievi e un impatto sulla salute meno grave rispetto alle comuni polmoniti batteriche, come quelle causate dallo Streptococcus pneumoniae.

I sintomi tipici di questa condizione includono:

  • Tosse con espettorato di colore giallo o verde;
  • Febbre;
  • Brividi;
  • Senso di affaticamento;
  • Sudorazione intensa;
  • Difficoltà respiratoria (dispnea);
  • Dolore toracico che si acuisce con la tosse o respiri profondi;
  • Colorazione blu delle labbra (cianosi);
  • Cefalea;
  • Dolori muscolari diffusi (mialgia);
  • Debolezza generalizzata e spossatezza.

I sintomi della polmonite virale e batterica sono in gran parte simili, con l’eccezione di cefalea e dolori muscolari, che sono tipici delle infezioni virali.

Sebbene sia raro, questa patologia può portare a complicazioni come:

  • Infezioni a carico del sistema nervoso centrale, tra cui encefalite, meningite o mielite;
  • Anemia emolitica;
  • Danni permanenti ai polmoni, con possibile sviluppo di malattie croniche come la BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva).

Trattamenti e cure disponibili

Il trattamento della polmonite virale dipende dalle condizioni del paziente e può seguire tre approcci principali:

  • Terapia di supporto: consiste nel riposo, nell’adeguata idratazione e nell’uso di farmaci antinfiammatori o analgesici (come paracetamolo o FANS) per alleviare i sintomi. Questa opzione è indicata per adulti giovani e in buona salute.
  • Uso di antivirali: oltre alle misure di supporto, in alcuni casi si può ricorrere a farmaci specifici, soprattutto se la diagnosi è precoce o i sintomi sono particolarmente intensi.
  • Ricovero ospedaliero: necessario per neonati, anziani, persone con malattie croniche o immunodepresse, oppure per chi manifesta sintomi gravi che impediscono una gestione autonoma della malattia.

In generale, la scelta del trattamento varia in base all’età, allo stato di salute, alla tempestività della diagnosi e alla severità della sintomatologia.

Federico Liberi

Sono laureato in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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