Ci sono circa 30 trilioni di cellule in un corpo umano e la nostra salute si basa sulla loro corretta interazione e supporto reciproco, con il sistema immunitario che gioca un ruolo particolarmente centrale. Una delle caratteristiche distintive dell’invecchiamento è il declino del corretto funzionamento del nostro sistema immunitario. I centenari, una rara popolazione di individui che raggiungono i 100 anni o più, sperimentano ritardi nelle malattie e nella mortalità legate all’invecchiamento, il che suggerisce che il loro sistema immunitario rimane funzionale fino a tarda età. Ma qual è il segreto per vivere fino e oltre i 100 anni? Nuovi dettagli in merito arrivano da un nuovo studio, condotto dai ricercatori della Chobanian & Avedisian School of Medicine e del Tufts Medical Center della Boston University, che ha scoperto che i centenari ospitano cellule immunitarie con una composizione e un’attività differenti e che possiedono sistemi immunitari altamente funzionali che si sono adattati con successo a una storia di malattia consentendo un’eccezionale longevità.
Studiando queste cellule immunitarie presenti negli ultracentenari, secondo gli studiosi sarebbe possibile “identificare meccanismi importanti per riprendersi dalla malattia e promuovere la longevità“.
“I nostri dati supportano l’ipotesi che i centenari abbiano fattori protettivi che consentono di riprendersi dalla malattia e raggiungere età estremamente avanzate“, ha riferito l’autrice principale dello studio Tanya Karagiannis. Per giungere a questa conclusione, come descritto su Lancet eBiomedicine, il team di ricerca ha eseguito il sequenziamento di singole unità cellulari su cellule mononucleari del sangue periferico (PBMC), un’ampia categoria di cellule immunitarie circolanti nel sangue, prelevate da sette centenari arruolati nel New England Centenarian Study, – uno dei più grandi studi su individui longevi nel Nord America -, per poi confrontare i risultati con altri due set di dati pubblicamente disponibili su centenari.
“I profili immunitari che abbiamo osservato nei centenari confermano una lunga storia di esposizione alle infezioni e la capacità di riprendersi da esse e forniscono supporto all’ipotesi che i centenari abbiano più fattori protettivi che aumentano la loro capacità di riprendersi dalle infezioni“, ha affermato l’autrice senior dello studio Paola Sebastiani. I ricercatori ritengono che questi risultati forniscano una base per studiare i meccanismi di resistenza immunitaria che probabilmente contribuiscono all’estrema longevità come bersaglio per terapie per l’invecchiamento in salute. “I centenari, e la loro eccezionale longevità, forniscono preziose informazione per capire come potremmo vivere vite più produttive e sane. Speriamo di continuare a imparare tutto il possibile sulla resistenza contro le malattie e l’estensione della durata della propria salute“, ha concluso il ricercatore George J. Murphy.
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