Certo, l’alimentazione ha un ruolo fondamentale nell’aumento di peso, ma a volte è anche colpa della genetica. La genetista Giles Yeo, dell’Università di Cambridge, sostiene che l’obesità non sia una scelta: la genetica del peso corporeo è la genetica di come il nostro cervello controlla il cibo.
Negli Stati Uniti, due adulti su cinque sono obesi, e questo aumenta il rischio di sviluppare malattie come il diabete, l’ipertensione, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. La scienza sta rivelando che mentre le singole mutazioni genetiche che rendono inevitabile l’obesità sono rare, le centinaia di variazioni genetiche che esercitano ciascuna un piccolo effetto, rendendo alcuni di noi leggermente più vulnerabili all’aumento di peso, sono più comuni. Quando qualcuno eredita molte di queste variazioni, il rischio di obesità aumenta in modo significativo.
A partire da una serie di esperimenti su topi di laboratorio, una serie di studi ha finalmente dimostrato che il gene dell’obesità produce un ormone chiamato leptina, che si attacca a un recettore nel cervello per segnalare la sazietà. Senza una quantità sufficiente di leptina, i topi si sentivano affamati, mangiavano e ingrassavano. Altri studi hanno rivelato che il gene della leptina faceva parte di un insieme di geni collegati nel percorso della melanocortina, che include l’insulina.
Le cellule adipose secernono leptina nel flusso sanguigno, che stimola il cervello a sentirsi pieno e aiuta a bruciare i grassi. Il sistema leptina-melanocortina controlla la quantità di energia immagazzinata come grasso. Esistono anche altri percorsi che svolgono un ruolo fondamentale nel rilevare la leptina e convertire tali informazioni in quanta energia bruciamo e quanta energia acquisiamo.
Si stima che le forme di obesità causate da mutazioni in un solo gene siano responsabili di meno del sette percento dell’obesità patologica in tutto il mondo. Tali mutazioni sono molto rare, più comuni sono le sequenze di DNA alternate, chiamate polimorfismi, che portano a diverse versioni di un gene che ne influenzano leggermente la funzione. Per saperne di più sulle radici di tratti complessi, gli scienziati estraggono il DNA da migliaia, o anche da centomila individui, cercano i cambiamenti di una singola “lettera” e stimano la probabilità che tali varianti siano associate all’obesità.
Un epidemiologo genetico dell’Università di Nantes in Francia, ha confrontato le sequenze di 2.900 pazienti obesi con 5.100 persone con peso sano e ha scoperto che le persone con variazioni specifiche nel gene FTO avevano un rischio maggiore del 22% di diventare obese. Le persone con questa variante FTO a rischio di obesità hanno livelli più elevati dell’ormone della fame, la grelina.
Ma è stata trovata anche una rara variante genetica che può proteggere dall’obesità. Uno studio condotto su oltre 640 mila persone ha scoperto che le persone che portavano una copia inattiva di un gene attivo nell’ipotalamo, che regola la fame e il metabolismo, pesavano circa 5 chilogrammi in meno e avevano la metà delle probabilità di essere obesi rispetto a quelli con versioni funzionanti.
La maggior parte degli studi che collegano il rischio di obesità con le variazioni genetiche finora sono stati condotti sulla popolazione europea e bianca. I ricercatori prevedono di reclutare almeno un milione di persone di varie etnie per valutare con precisione l’entità della predisposizione genetica all’obesità. La dieta e lo stile di vita sono i principali motori dell’epidemia di obesità, ma c’è una forte base genetica.
Finora, gli scienziati hanno identificato più di 1.000 varianti genetiche che spiegano ciascuna una parte molto piccola della differenza di peso corporeo tra le persone. Tuttavia, le tendenze verso l’aumento dell’obesità in tutto il mondo hanno più a che fare con le scelte di stile di vita. Mentre il consumo frequente di alimenti ad alto contenuto calorico può far ingrassare più velocemente le persone con geni associati all’obesità, la consapevolezza, la prevenzione e l’esercizio fisico sono molto efficaci nell’evitare l’obesità.
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