Il panino ci fa compagnia anche nei momenti tristi. Quando abbiamo fame o comunque vogliamo sfogare la nostra rabbia, scegliamo spesso un panino
Non esiste persona al mondo che almeno una volta nella vita non abbia avuto voglia di mangiarsi un gustoso panino. Che sembra facile fare, ma che in realtà non è proprio così. Tanto che si parla di panino perfetto, ma non sempre ci si riesce ad avvicinarsi alla perfezione. Il panino ci fa compagnia anche nei momenti tristi. Quando abbiamo fame o comunque vogliamo sfogare la nostra rabbia, la nostra tristezza è spesso un panino a farci compagnia. Ed è fondamentale, come vedremo, la scelta del pane, degli ingredienti. Ed ecco che poco alla volta nasce il panino. Che magari non è perfetto, ma si avvicina alla perfezione.
Detto questo, il panino è considerato lo street food per antonomasia. Si può mangiare seduto a un tavolo o anche in piedi. Deve essere facile da trasportare e da tenere in mano, ma soprattutto deve essere facile da mordere. Quindi, inutile scegliere o fare quei panini a tanti piani grondanti di salse. Se non si riesce a tenere in mano o almeno a mordere, allora siamo lontani dalla perfezione.
Rito e passione
Il panino assume un importante valore psicologico. “La sua forma evoca spesso conforto, praticità e familiarità. Il rito di prepararlo e di consumarlo può essere un momento di relax e di condivisione con amici e familiari. Inoltre, può essere visto come un simbolo di libertà e di personalizzazione: la scelta degli ingredienti e la loro combinazione riflettono i nostri gusti e la nostra personalità”, ha spiegato a Gazzetta Active Gaia Gottardi, biologa, nutrizionista.
In base alle proprie preferenze è possibile scegliere diversi tipi di farina: “Per i soggetti diabetici meglio una farina integrale: per il contenuto di fibre modulerà il picco glicemico; per i celiaci vengono proposte farine senza glutine; per chi vuole qualcosa di diverso dal solito ci sono panini con aggiunta di semi o frutta secca; per chi ha un colon irritabile, meglio scegliere un pane senza troppe fibre”, ha aggiunto Gaia Gottardi a Gazzetta Active.
Con proteine
Il tocco è quando puntiamo sulle proteine, come ad esempio i salumi (meglio privati del grasso e in bassa frequenza) o i pesci conservati come tonno sgocciolato o al naturale e salmone affumicato. La scelta del panino è personale. Nessuno ci vieta di andare un po’ fuori dagli schemi e scegliere qualcosa di diverso per stimolare fantasia e creatività. Ad esempio, dall’hummus di ceci alla tartara di tonno o salmone fresco. Per chi apprezza la cucina vegana si possono creare tantissimi burger a base di legumi e verdure da inserire nel panino.
“Un croccante panino integrale con zucchine grigliate, cubetti di salmone fresco e salsa allo yogurt oppure con carote lisciate, stile carpaccio, marinate con salsa ponzu, aggiunta di germogli di soia con ricotta fresca e gamberi. Ancora, un panino ai semi con pomodoro fresco già condito con un filo di olio e origano, burger di lenticchie rosse e salsa guacamole. Il più tradizionale? Con verdure, il prosciutto cotto o crudo privato del grasso e una fettina di formaggio”, ha concluso Gaia Gottardi.