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Il Long Covid fa raddoppiare il rischio di ricovero e visite mediche

È da qualche anno ormai che sentiamo parlare di Long Covid. Rappresenta una condizione clinica caratterizzata dal mancato ritorno da parte del paziente affetto da covid allo stato di salute precedente l’infezione acuta. I motivi per cui solo alcuni pazienti sviluppano questa patologia non sono ancora noti. Inoltre, sebbene non ci sia un singolo sintomo o test per diagnosticare il Long Covid, molti pazienti lamentano profonda astenia e una serie di sintomi clinici che evidenziano il possibile coinvolgimento della maggior parte dei sistemi corporei. Per le persone in attività il Long Covid può rendere difficile il rientro al lavoro, con ovvie conseguenze di carattere economico e di perdita di giorni lavorativi. Per le persone anziane, invece, può avere un significativo impatto sullo stato funzionale e ridurre la loro autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane.

Test Covid | pixabay @analogicus

Insomma, l’impatto del Long Covid sulla salute può essere enorme: questa condizione fa raddoppiare il rischio di un nuovo ricovero o di visite mediche e si stima che siano oltre 4.700 i decessi legati agli effetti a distanza dell’infezione acuta. Sono dati emersi dal progetto del Ministero della Salute, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), “Analisi e strategie di risposta agli effetti a lungo termine dell’infezione Covid-19 (Long Covid)”.

L’indagine sui pazienti

Secondo studi recenti, riportati dal Corriere della Sera, fino al 45% di chi sopravvive a un’infezione da Sars-CoV-2 ha almeno un sintomo non risolto dopo quattro mesi, con una prevalenza più alta in chi è stato ricoverato. Le dimensioni del fenomeno Long Covid sono state valutate, nello studio coordinato dall’Iss (ora concluso, ma era iniziato nel dicembre 2021), in pazienti residenti in Friuli-Venezia Giulia, Toscana e Puglia, su una platea di oltre sette milioni di assistiti. Cosa hanno mostrato i risultati di questa indagine? In chi ha contratto Covid, il numero di nuovi ricoveri ospedalieri e di visite mediche nei sei mesi seguenti l’infezione è raddoppiato, come conseguenza del Long Covid, e il numero di prestazioni diagnostiche triplicato. Secondo i dati elaborati congiuntamente da Iss e Istat, i decessi associati a Long Covid sono stati 4.752 tra ottobre 2020 e dicembre 2021. Insomma, numeri importanti.

I Centri di assistenza in Italia

Il progetto, coordinato dal professor Graziano Onder, coinvolge ARS Toscana, AReSS Puglia, Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, Rete delle Neuroscienze e Neuroriabilitazione (rete degli IRCCS), Rete Aging (rete degli IRCCS), Associazione Rete Cardiologica (rete degli IRCCS), Università Cattolica del Sacro Cuore. Gli obiettivi sono quelli di definizione dello spettro clinico e delle dimensioni del problema Long Covid, raccomandazioni cliniche per l’assistenza ai pazienti e definizione di una rete nazionale di Centri di assistenza clinica.

Covid | pixabay @Excellentcc

“È importante incrementare le conoscenze e uniformare l’approccio al trattamento del Long Covid, assicurare una forte coesione tra tutti i soggetti coinvolti, raccogliere le esperienze territoriali e promuovere l’utilizzo di linguaggi e strumenti comuni nella risposta e nel contrasto alla pandemia, in considerazione del numero importante di persone colpite da Covid che presentano, a distanza di settimane e mesi dal termine dell’infezione acuta, un complesso eterogeneo di manifestazioni cliniche subacute e croniche che precludono un pieno ritorno al precedente stato di salute”, ha spiegato Onder.

Redazione Saluteweb

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