Il grasso nascosto che mette a rischio il cuore. L’indice di massa corporea non basta più: il grasso intramuscolare è il nuovo nemico da combattere
Uno studio rivoluzionario condotto dal Brigham and Women’s Hospital e dalla Harvard Medical School ha svelato un nuovo e insospettabile fattore di rischio per le malattie cardiovascolari: il grasso intramuscolare. A differenza del grasso viscerale, più noto e associato all’obesità addominale, il grasso intramuscolare si annida all’interno delle fibre muscolari, sfuggendo spesso alle valutazioni tradizionali basate sull’indice di massa corporea (BMI).
La ricerca, pubblicata sull’European Heart Journal, ha coinvolto oltre 600 pazienti sottoposti a PET per valutare la funzione cardiaca. I risultati sono stati sorprendenti: un aumento dell’1% della frazione di grasso muscolare corrispondeva a un incremento del 2% del rischio di eventi cardiovascolari maggiori, come infarti o insufficienza cardiaca.
Gli esperti ritengono che il grasso intramuscolare possa innescare una serie di processi infiammatori e metabolici dannosi per il cuore. Alterando il metabolismo del glucosio e promuovendo la resistenza all’insulina, questo grasso nascosto può contribuire allo sviluppo della sindrome metabolica, un insieme di fattori di rischio che aumentano il pericolo di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e ictus.
Lo studio sottolinea i limiti dell’indice di massa corporea come unico indicatore di rischio cardiovascolare. Persone apparentemente normopeso, ma con un elevato contenuto di grasso intramuscolare, potrebbero nascondere un rischio cardiaco più elevato rispetto a quanto suggerito dal loro BMI.
La scoperta del ruolo del grasso intramuscolare apre nuove prospettive nella valutazione e nella gestione del rischio cardiovascolare. Misurare la frazione di grasso muscolare potrebbe diventare uno strumento diagnostico fondamentale per identificare precocemente i soggetti a rischio e personalizzare le strategie terapeutiche.
I ricercatori stanno attualmente indagando l’efficacia di diverse terapie per ridurre il grasso intramuscolare e migliorare la salute cardiovascolare. Tra queste:
Il grasso intramuscolare rappresenta una nuova frontiera nella ricerca sulle malattie cardiovascolari. Comprendere i meccanismi attraverso cui questo grasso nascosto aumenta il rischio di eventi cardiaci è fondamentale per sviluppare nuove strategie di prevenzione e trattamento. La valutazione della frazione di grasso muscolare potrebbe diventare uno strumento diagnostico di routine, affiancando il BMI e altri indicatori tradizionali.
Questa scoperta ci ricorda l’importanza di adottare uno stile di vita sano e attivo per prevenire le malattie cardiovascolari. L’esercizio fisico regolare, un’alimentazione equilibrata e il mantenimento di un peso sano sono fondamentali per ridurre il rischio di accumulo di grasso intramuscolare e proteggere la salute del cuore.
La ricerca sul grasso intramuscolare è ancora in corso. Futuri studi potrebbero approfondire i meccanismi molecolari coinvolti e identificare nuovi biomarcatori per una diagnosi precoce e personalizzata. Inoltre, saranno necessarie ulteriori ricerche per valutare l’efficacia a lungo termine delle diverse strategie terapeutiche.
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