Siamo abituati a considerare il disordine come qualcosa di negativo, ma se in realtà potesse essere positivo per la nostra salute mentale?
La maggior parte delle teorie relative all’ambente di casa, sottolineano che debba essere sempre ordinato e ben organizzato per poterci infondere calma e un senso di controllo, specialmente quando ci sentiamo sopraffatti dagli eventi.
Ecco quindi che per mettere a tacere lo stress da esame molti studenti universitari fanno pulizia sulla scrivania e mettono in ordine libri e appunti per cercare di sentirsi auto efficaci e pronti a concentrarsi sullo studio più di prima.
Ma se il disordine invece ci fosse amico? Se potesse addirittura preservare la nostra salute mentale?
A volte bisogna perdere il controllo
Il disordine è una forma si espressione del nostro io. Ci sono persone che non amano vivere nell’ordine e che preferiscono restare nel loro caos per il senso di appagamento che ne deriva, e che faticherebbero a provare in un ambiente ordinato.
Immaginate di tornare a casa dopo una giornata di lavoro, di togliervi i vestiti e lanciarli sul letto prima di indossare il pigiama e buttarvi sul divano. Questo gesto liberatorio risulta efficace per rilassarvi a pieno, specialmente perché non avete piegato ordinatamente i vestiti per poi riporli nell’armadio: risulta liberatorio perché lo avete fatto di getto, senza pensare, e avete seguito l’istinto.
Ecco quindi che a volte è giusto lasciarsi andare al proprio disordine se serve ad abbassare la guardia e sentirsi meno rigidi per qualche secondo.
Un disordine ordinato
Se siete persone disordinate o avete avuto il piacere di incontrarne una e interloquire proprio sull’argomento “disordine”, avrete sentito dire che è più facile trovare qualcosa nel disordine. Potrebbe sembrare paradossale ma invece è la verità.
Per esempio, una persona disordinata che non trova un oggetto sa di non averlo perso, e confida che prima o poi spunterà fuori perché è abituata al proprio disordine ed è come se si fidasse di lui: nulla sparisce davvero, è solo nascosto.
Quando invece gli oggetti vengono riordinati all’insaputa della persona disordinata, questo può incutere un senso di ansia e incertezza perché la consapevolezza che l’oggetto scomparso ritornerà viene meno: qualcuno ha intaccato il disordine della stanza e quindi la sensazione è quella di non saper più dove si trovano gli oggetti, anche se sono molto più ordinati di prima.
In poche parole, cercare di riordinare la stanza o la casa di una persona disordinata potrebbe metterla in allarme e disorientarla.
Disordine vs perfezionismo
Avere la tendenza a voler tenere tutto perfettamente ordinato può essere ancora più deleterio di essere dei disordinati cronici.
Chi soffre, per esempio, di disturbi ossessivi compulsivi avvertirà un dolore fisico nel constatare che i suoi oggetti si trovano fuori posto e questo è ancora più deleterio del vivere in un ambiente caotico.
Il perfezionismo può diventare patologico tanto quanto il disordine, perché sottende una ricerca costante di controllo che poi va ad estendersi ad ogni aspetto della vita: chi è particolarmente ordinato e preciso nel sistemare gli oggetti, tenderà a volersi assicurare maggior controllo anche sugli eventi della vita, spesso rimanendo deluso perché, come ben sappiamo, non sempre è possibile averne.
In poche parole, esistono diverse gradazioni di ordine. Immaginate una sorta di continuum con ai due poli opposti ordine e disordine. I due poli sono entrambi patologici, ovvero estremizzare non è mai una soluzione positiva per il nostro benessere mentale, bisognerebbe vivere in una buona via di mezzo. Ovvero creare ambienti sufficientemente organizzati per poter trovare ciò che cerchiamo ma che ci facciano anche sentire a nostro agio.
Ognuno di noi può scegliere liberamente dove inserirsi all’interno di questo continuo.
Conclusioni
Per concludere, possiamo dire che il disordine fa bene alla salute mentale quando non è estremo o patologico, ma va a rassicurare la persona facendola sentire a casa, purché non sfoci in disorganizzazione e deficit dell’attenzione.
Di contro, è molto più frequente che l’ordine diventi patologico, perché collegato a una ricerca costante di perfezione e controllo che, a lungo andare, può diventare deleteria per la salute mentale.
Ora potete dire ai vostri genitori o ai vostri partner che vi accusano di essere disordinati che non è colpa vostra: è ciò che vi serve per tutelare la vostra salute mentale.